La radiazione solare che raggiuge la superficie terrestre è costituita da radiazioni visibili, infrarosse e ultraviolette. I raggi UV sono i principali responsabili degli effetti cutanei fotoindotti sia acuti che cronici. La melanina presente a livello dello strato corneo rappresenta un primo meccanismo di difesa della pelle, ma non è sufficiente, per cui è necessario ricorrere ad altre strategie. L’applicazione cutanea di prodotti cosmetici contenenti filtri UV è una pratica ormai consolidata; l’allegato VI del Regolamento CE 1223 del 2009 riporta un totale di 32 sostanze autorizzate per tale impiego. Tuttavia, nel corso degli ultimi decenni, numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato che alcuni derivati sono in grado di raggiungere il circolo sanguigno causando tossicità acuta e riproduttiva. Inoltre, una volta che vengono rilasciati nell’ambiente, sono biopersistenti e tendono alla magnificazione, per cui rappresentano un rischio per l’ecosistema. Pertanto, ad oggi l’attenzione è rivolta soprattutto alla ricerca di filtri UV di nuova generazione che siano sicuri, ecocompatibili e fotostabili; la fotoprotezione sistemica rappresenta una valida strategia alternativa. Lo scopo della presente tesi è la realizzazione di una linea di prodotti cosmetici per la protezione solare che prevede lo sviluppo di latti e creme, a diversi fattori di protezione solare in modo da poter soddisfare le differenti esigenze degli utilizzatori finali. La selezione dei filtri UV ha tenuto conto dei pareri emanati dal Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori nei mesi scorsi in merito ai composti che hanno manifestano delle criticità. Per stabilire la migliore combinazione di sostanze filtranti, al fine di raggiungere il valore di SPF desiderato, sono stati utilizzati dei simulatori di calcolo virtuali, quali BASF Sunscreen Simulator e DSM Sunscreen Optimizer. Inoltre, in questa fase sono stati presi in considerazione anche altri parametri come UVA-PF, lunghezza d’onda critica e rapporto UVB/UVA. Infatti, la sezione 3 della Raccomandazione della Commissione Europea del 22 Settembre 2006, n. 2006/647/CE sottolinea il fatto che i prodotti per la protezione solare dovrebbero garantire un grado minimo di protezione verso i raggi UVA e UVB. In linea generale si è cercato di scegliere delle materie prime di qualità, ma con un costo relativamente contenuto per poter ottenere dei prodotti con un rapporto prezzo/qualità competitivo sul mercato. Le preparazioni, allestite su piccola scala in laboratorio, sono state sottoposte a test di valutazione delle caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche e a test di invecchiamento accelerato per valutarne la stabilità nel tempo. Per la maggior parte delle formulazioni non è stata osservata alcuna alterazione significativa. In più, nel caso dei prodotti in forma nebulizzabile è stato condotto un test per valutare l’erogazione tramite pompa spray. Nello specifico il protocollo ha previsto lo studio del comportamento reologico dei latti spray oggetto di studio e la misura dell’area di diffusione superficiale tramite l’impiego di supporto rivestito con un cerotto in plastica traforata. In futuro, si dovranno eseguire delle prove in vivo su volontari per confermare l’efficacia protettiva delle varie formule. Inoltre, è auspicabile che venga effettuata una ricerca più attenta dei filtri UV al fine di inserire nei prodotti dei derivati di nuova generazione che siano sicuri, ecocompatibili e fotostabili.

Ricerca e sviluppo di preparazioni cosmetiche idonee alla formulazione di prodotti per la protezione solare

GIOBBIO, ANNA
2021/2022

Abstract

La radiazione solare che raggiuge la superficie terrestre è costituita da radiazioni visibili, infrarosse e ultraviolette. I raggi UV sono i principali responsabili degli effetti cutanei fotoindotti sia acuti che cronici. La melanina presente a livello dello strato corneo rappresenta un primo meccanismo di difesa della pelle, ma non è sufficiente, per cui è necessario ricorrere ad altre strategie. L’applicazione cutanea di prodotti cosmetici contenenti filtri UV è una pratica ormai consolidata; l’allegato VI del Regolamento CE 1223 del 2009 riporta un totale di 32 sostanze autorizzate per tale impiego. Tuttavia, nel corso degli ultimi decenni, numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato che alcuni derivati sono in grado di raggiungere il circolo sanguigno causando tossicità acuta e riproduttiva. Inoltre, una volta che vengono rilasciati nell’ambiente, sono biopersistenti e tendono alla magnificazione, per cui rappresentano un rischio per l’ecosistema. Pertanto, ad oggi l’attenzione è rivolta soprattutto alla ricerca di filtri UV di nuova generazione che siano sicuri, ecocompatibili e fotostabili; la fotoprotezione sistemica rappresenta una valida strategia alternativa. Lo scopo della presente tesi è la realizzazione di una linea di prodotti cosmetici per la protezione solare che prevede lo sviluppo di latti e creme, a diversi fattori di protezione solare in modo da poter soddisfare le differenti esigenze degli utilizzatori finali. La selezione dei filtri UV ha tenuto conto dei pareri emanati dal Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori nei mesi scorsi in merito ai composti che hanno manifestano delle criticità. Per stabilire la migliore combinazione di sostanze filtranti, al fine di raggiungere il valore di SPF desiderato, sono stati utilizzati dei simulatori di calcolo virtuali, quali BASF Sunscreen Simulator e DSM Sunscreen Optimizer. Inoltre, in questa fase sono stati presi in considerazione anche altri parametri come UVA-PF, lunghezza d’onda critica e rapporto UVB/UVA. Infatti, la sezione 3 della Raccomandazione della Commissione Europea del 22 Settembre 2006, n. 2006/647/CE sottolinea il fatto che i prodotti per la protezione solare dovrebbero garantire un grado minimo di protezione verso i raggi UVA e UVB. In linea generale si è cercato di scegliere delle materie prime di qualità, ma con un costo relativamente contenuto per poter ottenere dei prodotti con un rapporto prezzo/qualità competitivo sul mercato. Le preparazioni, allestite su piccola scala in laboratorio, sono state sottoposte a test di valutazione delle caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche e a test di invecchiamento accelerato per valutarne la stabilità nel tempo. Per la maggior parte delle formulazioni non è stata osservata alcuna alterazione significativa. In più, nel caso dei prodotti in forma nebulizzabile è stato condotto un test per valutare l’erogazione tramite pompa spray. Nello specifico il protocollo ha previsto lo studio del comportamento reologico dei latti spray oggetto di studio e la misura dell’area di diffusione superficiale tramite l’impiego di supporto rivestito con un cerotto in plastica traforata. In futuro, si dovranno eseguire delle prove in vivo su volontari per confermare l’efficacia protettiva delle varie formule. Inoltre, è auspicabile che venga effettuata una ricerca più attenta dei filtri UV al fine di inserire nei prodotti dei derivati di nuova generazione che siano sicuri, ecocompatibili e fotostabili.
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