Il TiO2 è una polvere bianca ampiamente utilizzata in numerosi prodotti commerciali (produzione di vernici, rivestimenti per l’edilizia, additivi alimentari, cosmetici e nell’industria farmaceutica). Nonostante le promettenti opportunità commerciali, differenti studi hanno evidenziato che il TiO2 può indurre stress ossidativo, infiammazione e genotossicità. Nel 2010 la IARC ha classificato il TiO2 come possibile cancerogeno per l’uomo (2B). Poiché le informazioni sui potenziali effetti del TiO2 in ambito occupazionale sono scarse e controverse, l’obiettivo di questo studio è stato valutare gli effetti genotossici e lo stress ossidativo in lavoratori esposti a TiO2 durante la produzione di vernici utilizzando un approccio non invasivo. Questo lavoro di tesi si inserisce in un progetto finanziato dalla Cassa di Risparmio di Torino (CRT) e approvato dal comitato universitario di bioetica dell’università di Torino. I 37 soggetti coinvolti, 16 lavoratori (esposti al TiO2) e 21 controlli (non esposti al TiO2) sono stati sottoposti ad un prelievo di cellule della mucosa orale per valutare la presenza di biomarcatori di danno genotossico precoce (Test dei Micronuclei) e ad un prelievo di saliva per valutare il danno primario al DNA e lo stress ossidativo sui leucociti (Saggio Comet±Fpg). Il titanio urinario è stato utilizzato per valutare l’esposizione al TiO2 dei soggetti coinvolti. Parallelamente, è stato effettuato un campionamento dell’aria per determinare la frazione inalabile e respirabile del TiO2. Inoltre, a tutti partecipanti, è stato somministrato un questionario per raccogliere informazioni su dettagli personali, condizioni di salute, storia professionale, abitudini alimentari e sportive, esposizione al fumo etc. Nonostante i bassi di livelli di concentrazione delle polveri osservati, la presenza del TiO2 è stata rilevata nell’aria delle zone produttive dell’azienda. I risultati ottenuti con il Test dei Micronuclei non hanno evidenziato una differenza statisticamente significativa della frequenza dei MN nelle cellule dell’epitelio buccale dei lavoratori esposti (MN/1000cell.mediaDS=3.281.60) rispetto ai soggetti non esposti (MN/1000cell.mediaDS=2.791.39). I risultati del Saggio Comet hanno mostrato un livello di danno primario al DNA e danno ossidativo più elevato nei lavoratori esposti (TI% mediaDS=6.082.95 e TI% mediaDS=8.554.48) rispetto a quello osservato nei soggetti non esposti (TI% mediaDS=3.512.45 e TI% mediaDS=2.782.44) (p<0.01; p<0.001). Nella popolazione investigata il danno al DNA e lo stress ossidativo sono risultati statisticamente correlati con il TiO2 urinario e l’abitudine al fumo (p<0.05), mentre l’anzianità nel reparto è risultata correlata allo stress ossidativo (p<0.01). I risultati ottenuti evidenziano che bassi ma misurabili livelli di TiO2 sono stati in grado di determinare un danno al DNA quantificabile. Il Saggio Comet sui leucociti salivari si è rilevato un metodo promettente per valutare i danni precoci al DNA e lo stress ossidativo in lavoratori esposti al TiO2 anche a basse concentrazioni. Tuttavia ulteriori approfondimenti su popolazioni più numerose sono necessari per confermare i risultati ottenuti.

Valutazione degli effetti genotossici in lavoratori esposti a particelle di TiO2 durante la produzione di vernici

SENO, MARIKA
2020/2021

Abstract

Il TiO2 è una polvere bianca ampiamente utilizzata in numerosi prodotti commerciali (produzione di vernici, rivestimenti per l’edilizia, additivi alimentari, cosmetici e nell’industria farmaceutica). Nonostante le promettenti opportunità commerciali, differenti studi hanno evidenziato che il TiO2 può indurre stress ossidativo, infiammazione e genotossicità. Nel 2010 la IARC ha classificato il TiO2 come possibile cancerogeno per l’uomo (2B). Poiché le informazioni sui potenziali effetti del TiO2 in ambito occupazionale sono scarse e controverse, l’obiettivo di questo studio è stato valutare gli effetti genotossici e lo stress ossidativo in lavoratori esposti a TiO2 durante la produzione di vernici utilizzando un approccio non invasivo. Questo lavoro di tesi si inserisce in un progetto finanziato dalla Cassa di Risparmio di Torino (CRT) e approvato dal comitato universitario di bioetica dell’università di Torino. I 37 soggetti coinvolti, 16 lavoratori (esposti al TiO2) e 21 controlli (non esposti al TiO2) sono stati sottoposti ad un prelievo di cellule della mucosa orale per valutare la presenza di biomarcatori di danno genotossico precoce (Test dei Micronuclei) e ad un prelievo di saliva per valutare il danno primario al DNA e lo stress ossidativo sui leucociti (Saggio Comet±Fpg). Il titanio urinario è stato utilizzato per valutare l’esposizione al TiO2 dei soggetti coinvolti. Parallelamente, è stato effettuato un campionamento dell’aria per determinare la frazione inalabile e respirabile del TiO2. Inoltre, a tutti partecipanti, è stato somministrato un questionario per raccogliere informazioni su dettagli personali, condizioni di salute, storia professionale, abitudini alimentari e sportive, esposizione al fumo etc. Nonostante i bassi di livelli di concentrazione delle polveri osservati, la presenza del TiO2 è stata rilevata nell’aria delle zone produttive dell’azienda. I risultati ottenuti con il Test dei Micronuclei non hanno evidenziato una differenza statisticamente significativa della frequenza dei MN nelle cellule dell’epitelio buccale dei lavoratori esposti (MN/1000cell.mediaDS=3.281.60) rispetto ai soggetti non esposti (MN/1000cell.mediaDS=2.791.39). I risultati del Saggio Comet hanno mostrato un livello di danno primario al DNA e danno ossidativo più elevato nei lavoratori esposti (TI% mediaDS=6.082.95 e TI% mediaDS=8.554.48) rispetto a quello osservato nei soggetti non esposti (TI% mediaDS=3.512.45 e TI% mediaDS=2.782.44) (p<0.01; p<0.001). Nella popolazione investigata il danno al DNA e lo stress ossidativo sono risultati statisticamente correlati con il TiO2 urinario e l’abitudine al fumo (p<0.05), mentre l’anzianità nel reparto è risultata correlata allo stress ossidativo (p<0.01). I risultati ottenuti evidenziano che bassi ma misurabili livelli di TiO2 sono stati in grado di determinare un danno al DNA quantificabile. Il Saggio Comet sui leucociti salivari si è rilevato un metodo promettente per valutare i danni precoci al DNA e lo stress ossidativo in lavoratori esposti al TiO2 anche a basse concentrazioni. Tuttavia ulteriori approfondimenti su popolazioni più numerose sono necessari per confermare i risultati ottenuti.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
736493_tesimarikaseno.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.53 MB
Formato Adobe PDF
1.53 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/78832