Literature and psychoanalysis operate in different fields, with different aims. Is it possible that these two areas - apparently so different - share tools, processes and results as well? The aim of this paper is to investigate the relationship between literature and psychoanalysis, starting from the simple assumption that the psychoanalytic therapy has at its centre the narration of the analysand (the person in analysis). This fact offers the opportunity to consider this peculiar narrative form according to parameters that are usually used for literary works. After having examined the influence of literature on psychoanalysis, we will consider the influence of psychoanalysis on Italian twentieth-century writers. In particular we will analyze the cases of Italo Svevo and Giuseppe Berto.
Letteratura e psicoanalisi operano in ambiti diversi, mosse da fini diversi. È possibile che queste due discipline, all'apparenza così diverse, condividano strumenti, metodi, e anche risultati? L'obiettivo di questo lavoro sarà sondare il rapporto tra letteratura e psicoanalisi partendo da un presupposto semplice, un ipotetico primo punto di incontro: la terapia psicoanalitica ha al suo centro la narrazione del soggetto in analisi. Questo dato offre la possibilità di prendere in considerazione questa peculiare forma narrativa secondo criteri impiegati normalmente per i testi letterari. Sarà così possibile applicare al discorso del soggetto in analisi le categorie di autore, narratore e personaggio e approfondire la loro funzione e distinzione in ambito analitico. Un'altra questione centrale riguarderà il rapporto tra analista e soggetto in analisi. Chi dei due eroga il discorso? E chi lo riceve? Proveremo a distinguere tra ¿autore¿ e ¿lettore¿ andando oltre la constatazione, che si rivelerà semplicistica, secondo la quale il soggetto in cura ¿narra¿ e l'analista ¿legge¿. Accanto alla narrazione orale del soggetto in cura, esiste un altro tipo di narrazione in psicoanalisi, stavolta scritta: il caso clinico. Vedremo quali sono le caratteristiche e le funzioni di questo particolare tipo di scrittura, per poi soffermarci su un'analisi ¿letteraria¿ del più celebre caso clinico freudiano: il Caso di Dora. Raccolte queste informazioni cercheremo di definire meglio il pensiero di Freud sull'arte, cercando nei suoi scritti riferimenti al ruolo di poeti e scrittori. A questo punto il terreno sarà pronto per trattare un argomento centrale: la letteratura come fonte della psicoanalisi. Vedremo come Edipo entra a far parte degli scritti di Freud fino a identificare la più nota teoria freudiana e analizzeremo contestualmente la figura di Amleto, un personaggio la cui psiche interrogava profondamente Freud. Dopo aver trattato l'influenza della letteratura sulla psicoanalisi freudiana, prenderemo in considerazione l'influenza della psicoanalisi sugli scrittori italiani del Novecento. Il primo caso trattato sarà quello di Italo Svevo, che spesso viene identificato come ¿scrittore psicoanalitico¿, nonostante egli abbia avuto con la psicoanalisi, come vedremo, un rapporto piuttosto ambiguo. Il secondo caso è quello di Giuseppe Berto, che si era sottoposto in prima persona a una cura psicoanalitica, e scrisse il suo capolavoro su consiglio dell'analista per guarire da una pressoché totale incapacità di scrivere.
Il racconto psicoanalitico. Metodi e strumenti comuni in letteratura e psicoanalisi
NOTTE, STEFANIA
2014/2015
Abstract
Letteratura e psicoanalisi operano in ambiti diversi, mosse da fini diversi. È possibile che queste due discipline, all'apparenza così diverse, condividano strumenti, metodi, e anche risultati? L'obiettivo di questo lavoro sarà sondare il rapporto tra letteratura e psicoanalisi partendo da un presupposto semplice, un ipotetico primo punto di incontro: la terapia psicoanalitica ha al suo centro la narrazione del soggetto in analisi. Questo dato offre la possibilità di prendere in considerazione questa peculiare forma narrativa secondo criteri impiegati normalmente per i testi letterari. Sarà così possibile applicare al discorso del soggetto in analisi le categorie di autore, narratore e personaggio e approfondire la loro funzione e distinzione in ambito analitico. Un'altra questione centrale riguarderà il rapporto tra analista e soggetto in analisi. Chi dei due eroga il discorso? E chi lo riceve? Proveremo a distinguere tra ¿autore¿ e ¿lettore¿ andando oltre la constatazione, che si rivelerà semplicistica, secondo la quale il soggetto in cura ¿narra¿ e l'analista ¿legge¿. Accanto alla narrazione orale del soggetto in cura, esiste un altro tipo di narrazione in psicoanalisi, stavolta scritta: il caso clinico. Vedremo quali sono le caratteristiche e le funzioni di questo particolare tipo di scrittura, per poi soffermarci su un'analisi ¿letteraria¿ del più celebre caso clinico freudiano: il Caso di Dora. Raccolte queste informazioni cercheremo di definire meglio il pensiero di Freud sull'arte, cercando nei suoi scritti riferimenti al ruolo di poeti e scrittori. A questo punto il terreno sarà pronto per trattare un argomento centrale: la letteratura come fonte della psicoanalisi. Vedremo come Edipo entra a far parte degli scritti di Freud fino a identificare la più nota teoria freudiana e analizzeremo contestualmente la figura di Amleto, un personaggio la cui psiche interrogava profondamente Freud. Dopo aver trattato l'influenza della letteratura sulla psicoanalisi freudiana, prenderemo in considerazione l'influenza della psicoanalisi sugli scrittori italiani del Novecento. Il primo caso trattato sarà quello di Italo Svevo, che spesso viene identificato come ¿scrittore psicoanalitico¿, nonostante egli abbia avuto con la psicoanalisi, come vedremo, un rapporto piuttosto ambiguo. Il secondo caso è quello di Giuseppe Berto, che si era sottoposto in prima persona a una cura psicoanalitica, e scrisse il suo capolavoro su consiglio dell'analista per guarire da una pressoché totale incapacità di scrivere.File | Dimensione | Formato | |
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