The aim of the work was the comparison, in terms of biomass production, between two SRF growth models in the Piedmont Region (NW Italy). The compared growth systems were the American (A) and the European (E) model The former with a planting density of 1666 plants ha-1 and a 5 yrs. rotation cycle; the latter with a planting density of 8333 plants ha-1 and a 2 yrs. rotation cycle. Both models were tested using the same poplar (P.x canadensis clone ¿83.141.020¿), willow (S. matsudana clone ¿S 76-008¿) and black locust (Hungarian provenance ¿Energy¿) genetic material specially selected for the SRF. Experimental plots were established in 2005 at the CRA-PLF research station of Casale Monferrato (Province of Alessandria). Experimental design was a split-plot with three replications; A and E models were assigned to the main plots and the three woody species to the sub- plots. Plot size ranged from 450 to 540 m² and sub-plot from 150 to 180 m². Experimental surveys were carried out yearly from 2005 to 2009. Measured parameters were: plant survival, nr. of shoots for stool, shoot DBH. These data were used to calculate the mean annual biomass production (MABP) expressed as dry matter. After 5 years from planting , model A showed an higher MABP than model B but the difference was not significant at the statistical analysis. Poplar clone ¿83.141.020¿ produced more dry biomass than willow clone and black locust provenance with both the tested models and these differences were significant at the ANOVA. These results are specific for the site where the experiment has been carried out and the tested genotypes. Further trials testing more sites and clones or provenances are needed to obtain reliable information transportable to the cultural practice.
Il presente lavoro ha come obiettivo il confronto, in termini di produzione di biomassa, tra due modelli colturali nel campo della Short-Rotation-Forestry in Piemonte. A tale scopo, è stata eseguita un'analisi tra il modello Americano (rado) e quello Europeo (fitto). L'indagine è stata svolta presso il C.R.A. ¿ P.L.F. (Unità di Ricerca per le Produzioni Legnose fuori Foresta) ¿ ex Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura (ISP) di Casale Monferrato (AL), sull'impianto Biofil, messo a dimora nel 2005, che prevede come disegno sperimentale uno Split-plot con tre replicazioni nelle quali vi è la separazione tra sesto d'impianto `rado' e `fitto' nelle parcelle, mentre alle sub-parcelle sono assegnate le tre specie (pioppo, salice e robinia). Per il pioppo è stato utilizzato il clone di Populus. x canadensis ¿83.141.020¿, per il salice il clone di Salix Matsudana ¿S 76-008¿ mentre per la robinia la provenienza ungherese ¿Energy¿, tutti genotipi appositamente selezionati per la SRF. Le parcelle esaminate presentano dimensione variabili da 450 a 540 m² e le sub-parcelle variano da 150 a 180 m² in entrambi i modelli mostrando differenze nella densità delle piante e nel ciclo: mentre nel ¿rado¿ la densità d'impianto è di 1667 piante*ha¯¹ con un ciclo di 5 anni, nel ¿fitto¿ la densità sale a 8333 piante*ha¯¹ con ciclo biennale. Sono stati effettuati rilievi, in entrambi i modelli, al fine di raccogliere i dati necessari per la determinazione della biomassa. I fattori elaborati per conseguire tale scopo sono: il numero delle piante ad ettaro, il numero medio di polloni per ceppaia, la sopravvivenza (in decimali 1= 100%) e il peso medio delle piante. Una volta ottenuta la biomassa è stato possibile confrontare i risultati ed analizzare le differenze di produzione tra le diverse specie, tra i due modelli, e anche l'interazione tra modello e specie. Dall'analisi della varianza effettuata con ANOVA è stato poi possibile valutare la significatività dei risultati. Considerando i risultati ottenuti a livello di modello, si nota una maggior produzione di biomassa in quello Americano rispetto a quello Europeo, anche se il dato, attraverso l'analisi della varianza non risulta significativo. Rilevante è invece il risultato relativo alla produzione di biomassa a livello di specie, infatti, il pioppo presenta le maggiori produzioni in entrambi i modelli. Questi risultati sono però specifici della zona dove è stata effettuata la ricerca e pertanto occorrono ulteriori indagini volte a testare altri ambienti ed altri genotipi delle medesime specie al fine di ottenere indicazioni maggiormente valide sul piano applicativo.
Indagini sulla short-rotation-forestry in piemonte: confronto tra due modelli colturali.
MERLONE, ALESSANDRO
2009/2010
Abstract
Il presente lavoro ha come obiettivo il confronto, in termini di produzione di biomassa, tra due modelli colturali nel campo della Short-Rotation-Forestry in Piemonte. A tale scopo, è stata eseguita un'analisi tra il modello Americano (rado) e quello Europeo (fitto). L'indagine è stata svolta presso il C.R.A. ¿ P.L.F. (Unità di Ricerca per le Produzioni Legnose fuori Foresta) ¿ ex Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura (ISP) di Casale Monferrato (AL), sull'impianto Biofil, messo a dimora nel 2005, che prevede come disegno sperimentale uno Split-plot con tre replicazioni nelle quali vi è la separazione tra sesto d'impianto `rado' e `fitto' nelle parcelle, mentre alle sub-parcelle sono assegnate le tre specie (pioppo, salice e robinia). Per il pioppo è stato utilizzato il clone di Populus. x canadensis ¿83.141.020¿, per il salice il clone di Salix Matsudana ¿S 76-008¿ mentre per la robinia la provenienza ungherese ¿Energy¿, tutti genotipi appositamente selezionati per la SRF. Le parcelle esaminate presentano dimensione variabili da 450 a 540 m² e le sub-parcelle variano da 150 a 180 m² in entrambi i modelli mostrando differenze nella densità delle piante e nel ciclo: mentre nel ¿rado¿ la densità d'impianto è di 1667 piante*ha¯¹ con un ciclo di 5 anni, nel ¿fitto¿ la densità sale a 8333 piante*ha¯¹ con ciclo biennale. Sono stati effettuati rilievi, in entrambi i modelli, al fine di raccogliere i dati necessari per la determinazione della biomassa. I fattori elaborati per conseguire tale scopo sono: il numero delle piante ad ettaro, il numero medio di polloni per ceppaia, la sopravvivenza (in decimali 1= 100%) e il peso medio delle piante. Una volta ottenuta la biomassa è stato possibile confrontare i risultati ed analizzare le differenze di produzione tra le diverse specie, tra i due modelli, e anche l'interazione tra modello e specie. Dall'analisi della varianza effettuata con ANOVA è stato poi possibile valutare la significatività dei risultati. Considerando i risultati ottenuti a livello di modello, si nota una maggior produzione di biomassa in quello Americano rispetto a quello Europeo, anche se il dato, attraverso l'analisi della varianza non risulta significativo. Rilevante è invece il risultato relativo alla produzione di biomassa a livello di specie, infatti, il pioppo presenta le maggiori produzioni in entrambi i modelli. Questi risultati sono però specifici della zona dove è stata effettuata la ricerca e pertanto occorrono ulteriori indagini volte a testare altri ambienti ed altri genotipi delle medesime specie al fine di ottenere indicazioni maggiormente valide sul piano applicativo.File | Dimensione | Formato | |
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