The objectives of the pursued testing have been of double nature:  to operate a preselection of clonal material in the historical vineyards of La Morra area, in view of setting up a preservation field on the spot, aiming at reducing the impoverishment of genetic material of Nebbiolo;  to compare clones of Nebbiolo, object of a previous selection in a vineyard of the municipality of Monteu Roero. The preselection of plant mothers has taken place within historical vineyards of La Morra territory Roncaglja and Capalot hamlets), where vineyards aged more than 65 years are present. The choice to act on old plants, has been partially justified by the fact that they are about to be uprooted and partially because they are rich in intravarietal phenotypical variability. The preselection work has occurred seeking the suitable plant mothers from a sanitary point of view (virologic) and with quality agronomical and morphological characteristics, at least as from visual observations. Fifty-five plant mothers have been identified (40 marked in the Roncaglja Vineyard and 15 in Capalot one) on which immunoenzymatic tests ELISA have been carried out with the purpose to reject the virosed plants. The viruses that have mostly affected the Nebbiolo in the tested vineyards have been the GFLV (agent of crimping and of the infective yellows) present in 18% of the cases and often combined with other viruses, quite diffused in the area of Barolo as already certified by other tests, DVA (crimpy wood) and GLRaV-1 (crumpling), with an incidence of 18% on the tested plants, too. The noticed results have been satisfactory, with a good incidence of healthy plants (about 50% of the cases) which, propagated in the course of spring 2010, will represent the first section of a preservation vineyard of the typical clones of La Morra area. The comparison in the preservation field of the previously selected 15 clones of Nebbiolo in Roero is based on morphologic, agronomic and productive surveys carried out in the year 2009. From a morphological point of view it has been possible to clearly discriminate two clones of Nebbiolo Rosé from the others, by confirming their belongings to a distinct cultivar, also thanks to a multivariate statistic data processing (Cluster analysis). The other clones have been split up into two big groups. The similarities within a group itself are often due to the same vineyard of origin or to the fact that they have come up to be infected by an identical virus. The productive surveys have confirmed the low basal fertility of the Nebbiolo vine on the spur and on the first sprouts of the head to fruit putting into light a few particularly fertile individuals on the other gems, but exceedingly productive and qualitatively poorer in sugar levels and acidity of the must. Some clones, on which it would be interesting to study in deep, at least during this first year of observation, have given a good balance between the produced quantity and the sugar accumulation. The surveys that have been carried out in he field of preservation of Nebbiolo clones which have been recovered in the Roero area, in spite of being limited by just one year of observation and therefore preliminary, represent a first step in the estimation of such material in view of the selection of one or more typical Roero clones.
Gli obbiettivi della sperimentazione condotta sono stati duplici:  operare una preselezione di materiale clonale nei vigneti storici nel territorio lamorrese per la costituzione di un campo di conservazione in loco, atto a ridurre l'impoverimento di materiale genetico di Nebbiolo;  confrontare cloni di Nebbiolo, oggetto di una precedente selezione in un vigneto nel comune di Monteu Roero. La preselezione di piante madri ha avuto luogo all'interno di vigneti storici del territorio lamorrese (sottozone Roncaglja e Capalot), dove sono presenti vigneti con età superiore ai 65 anni. La scelta di operare su vecchi impianti è stata in parte giustificata dal fatto che essi sono prossimi all'estirpo e in parte perché ricchi di variabilità fenotipica intravarietale. Il lavoro di preselezione si è svolto ricercando le piante madri idonee da un punto di vista sanitario (virologico) e con caratteristiche agronomiche e morfologiche di qualità, almeno da osservazioni visive. Sono state individuate 55 piante madri (40 segnate nel vigneto Roncaglja e 15 in Capalot) su cui sono stati eseguiti dei saggi immunoenzimatici ELISA con il fine scartare le piante virosate. Le virosi che maggiormente hanno colpito il Nebbiolo nei vigneti esaminati sono state il GFLV (agente dell'arricciamento e del giallume infettivo) presente nel 18% dei casi e sovente in associazione con altri virus, parecchio diffuso nel territorio del Barolo come già attestato da precedenti indagini, e la combinazione di GVA (legno riccio) e GLRaV-1 (accartocciamento), anch'essa con un'incidenza del 18% nelle piante analizzate. I risultati rilevati sono stati soddisfacenti, con una buona percentuale di piante sane (circa il 50% dei casi) che propagate nella primavera 2010, costituiranno la prima sezione di un vigneto di conservazione di cloni tipici dell'area di La Morra. Il confronto in campo di conservazione dei 15 cloni di Nebbiolo precedentemente selezionati nel Roero si è basato su rilievi morfologici, agronomici e produttivi eseguiti nell'anno 2009. Morfologicamente è stato possibile distinguere nettamente due cloni di Nebbiolo Rosè dagli altri, confermandone l'appartenenza ad una cultivar distinta, grazie anche ad una elaborazione statistica multivariata dei dati (Cluster analysis). Gli altri cloni sono stati suddivisi in due grandi gruppi . Le similitudini all'interno di uno stesso gruppo sono dovute spesso allo stesso vigneto di provenienza o al fatto che sono risultati infetti con una stessa virosi. I rilievi produttivi hanno confermato la bassa fertilità basale del vitigno Nebbiolo sullo sperone e sui primi germogli del capo a frutto mettendo in luce alcuni individui particolarmente fertili sulle altre gemme, ma eccessivamente produttivi e qualitativamente più scadenti per livelli di zuccheri e acidità del mosto. Alcuni cloni, su cui sarebbe interessante approfondire lo studio, almeno in questo primo anno di osservazione, hanno fornito un buon equilibrio tra la quantità di produzione e l'accumulo zuccherino. I rilievi compiuti in campo di conservazione su cloni di Nebbiolo recuperati nel territorio roerino, malgrado limitati ad un solo anno di osservazione e pertanto preliminari, costituiscono un primo passo nella valutazione di questo materiale ai fini della selezione di uno o più cloni tipici del Roero.
Interventi di preselezione e confronto ampelografico tra cloni di Nebbiolo
BURZI, ALBERTO
2009/2010
Abstract
Gli obbiettivi della sperimentazione condotta sono stati duplici: operare una preselezione di materiale clonale nei vigneti storici nel territorio lamorrese per la costituzione di un campo di conservazione in loco, atto a ridurre l'impoverimento di materiale genetico di Nebbiolo; confrontare cloni di Nebbiolo, oggetto di una precedente selezione in un vigneto nel comune di Monteu Roero. La preselezione di piante madri ha avuto luogo all'interno di vigneti storici del territorio lamorrese (sottozone Roncaglja e Capalot), dove sono presenti vigneti con età superiore ai 65 anni. La scelta di operare su vecchi impianti è stata in parte giustificata dal fatto che essi sono prossimi all'estirpo e in parte perché ricchi di variabilità fenotipica intravarietale. Il lavoro di preselezione si è svolto ricercando le piante madri idonee da un punto di vista sanitario (virologico) e con caratteristiche agronomiche e morfologiche di qualità, almeno da osservazioni visive. Sono state individuate 55 piante madri (40 segnate nel vigneto Roncaglja e 15 in Capalot) su cui sono stati eseguiti dei saggi immunoenzimatici ELISA con il fine scartare le piante virosate. Le virosi che maggiormente hanno colpito il Nebbiolo nei vigneti esaminati sono state il GFLV (agente dell'arricciamento e del giallume infettivo) presente nel 18% dei casi e sovente in associazione con altri virus, parecchio diffuso nel territorio del Barolo come già attestato da precedenti indagini, e la combinazione di GVA (legno riccio) e GLRaV-1 (accartocciamento), anch'essa con un'incidenza del 18% nelle piante analizzate. I risultati rilevati sono stati soddisfacenti, con una buona percentuale di piante sane (circa il 50% dei casi) che propagate nella primavera 2010, costituiranno la prima sezione di un vigneto di conservazione di cloni tipici dell'area di La Morra. Il confronto in campo di conservazione dei 15 cloni di Nebbiolo precedentemente selezionati nel Roero si è basato su rilievi morfologici, agronomici e produttivi eseguiti nell'anno 2009. Morfologicamente è stato possibile distinguere nettamente due cloni di Nebbiolo Rosè dagli altri, confermandone l'appartenenza ad una cultivar distinta, grazie anche ad una elaborazione statistica multivariata dei dati (Cluster analysis). Gli altri cloni sono stati suddivisi in due grandi gruppi . Le similitudini all'interno di uno stesso gruppo sono dovute spesso allo stesso vigneto di provenienza o al fatto che sono risultati infetti con una stessa virosi. I rilievi produttivi hanno confermato la bassa fertilità basale del vitigno Nebbiolo sullo sperone e sui primi germogli del capo a frutto mettendo in luce alcuni individui particolarmente fertili sulle altre gemme, ma eccessivamente produttivi e qualitativamente più scadenti per livelli di zuccheri e acidità del mosto. Alcuni cloni, su cui sarebbe interessante approfondire lo studio, almeno in questo primo anno di osservazione, hanno fornito un buon equilibrio tra la quantità di produzione e l'accumulo zuccherino. I rilievi compiuti in campo di conservazione su cloni di Nebbiolo recuperati nel territorio roerino, malgrado limitati ad un solo anno di osservazione e pertanto preliminari, costituiscono un primo passo nella valutazione di questo materiale ai fini della selezione di uno o più cloni tipici del Roero.File | Dimensione | Formato | |
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