The analysis and reflection on situations of violence, caused by ideological-religious clashes, assume an important pre-eminence in contemporary historical treatment, since the problems linked to intolerance between various beliefs are very widespread even in the present day. In an attempt to see some markers in the past, which allow us to identify the cases in which religious intolerance was practiced, it seemed correct to me to investigate the Theodosian chronological context (379 AD – 395 AD), because in this historical context the prerogatives of Christianity postulated by the Catholic bishops, thanks to the support of the Iberian sovereign, changed the existing relationship between the summit of secular power and the ancient confessional traditions existing in the Roman ecumene. To analyze in detail the matter concerning Theodosian religious violence, it seems correct to divide the research into four distinct directions, which are respectively: the interest of the sovereigns of the third and fourth centuries towards the regulation of a single religious practice, the analysis of the official jurisprudential content implemented by Theodosius (in the context of the discernment of religious problems); the echo of ecclesiastical sources towards the confessional politics of the Iberian sovereign, and the laments of the pagans towards the ferocity of the fanatical Christians. These various directions of study can in fact help us in analyzing more concretely the policy undertaken by the Iberian Augustus, who attempted to submit his empire to the Catholic dogma designated by the Christian clergy in the councils of Nicaea (325 AD) and Constantinople (385 A.D.).
L’analisi e la riflessione sulle situazioni di violenza, causate dagli scontri ideologici - religiosi, assumono nella trattazione storica contemporanea un’importante preminenza, poiché i problemi legati all’intolleranza tra vari credi sono assai estesi anche nei giorni nostri. Nel tentativo di scorgere nel passato alcuni marcatori, i quali ci permettono di identificare le casistiche in cui è stata praticata l’intolleranza religiosa, mi è sembrato corretto indagare l’ambito cronologico teodosiano (379 d.C. – 395 d.C.), perché in tale contesto storico le prerogative del cristianesimo postulate dai vescovi cattolici, grazie al sostegno del sovrano iberico, hanno mutato il rapporto esistente tra il vertice del potere secolare, e le antiche tradizioni confessionali esistenti nell’ecumene romano. Per analizzare nel dettaglio la materia riguardante la violenza religiosa teodosiana, mi sembra corretto dividere la ricerca in quattro distinte direttrici, le quali sono rispettivamente: l’interesse dei sovrani del III e del IV secolo verso la regolamentazione di un'unica pratica religiosa, l’analisi del contenuto giurisprudenziale ufficiale attuato da Teodosio (nell’ambito del discernimento delle problematiche religiose); l’eco delle fonti ecclesiastiche verso la politica confessionale del sovrano iberico, e le lamentazioni dei pagani verso la ferocia dei cristiani fanatici. Tali svariati indirizzi di studio ci possono difatti aiutare nell’analizzare più concretamente la politica intrapresa dall’augusto iberico, il quale tentò di sottomettere il suo impero al dogma cattolico designato dal clero cristiano nei concili di Nicea (325 d.C.) e di Costantinopoli (385 d.C.).
La violenza religiosa teodosiana. Un confronto tra le leggi del Codice Teodosiano e le fonti letterarie
RIZZOLO, LUDOVICO
2023/2024
Abstract
L’analisi e la riflessione sulle situazioni di violenza, causate dagli scontri ideologici - religiosi, assumono nella trattazione storica contemporanea un’importante preminenza, poiché i problemi legati all’intolleranza tra vari credi sono assai estesi anche nei giorni nostri. Nel tentativo di scorgere nel passato alcuni marcatori, i quali ci permettono di identificare le casistiche in cui è stata praticata l’intolleranza religiosa, mi è sembrato corretto indagare l’ambito cronologico teodosiano (379 d.C. – 395 d.C.), perché in tale contesto storico le prerogative del cristianesimo postulate dai vescovi cattolici, grazie al sostegno del sovrano iberico, hanno mutato il rapporto esistente tra il vertice del potere secolare, e le antiche tradizioni confessionali esistenti nell’ecumene romano. Per analizzare nel dettaglio la materia riguardante la violenza religiosa teodosiana, mi sembra corretto dividere la ricerca in quattro distinte direttrici, le quali sono rispettivamente: l’interesse dei sovrani del III e del IV secolo verso la regolamentazione di un'unica pratica religiosa, l’analisi del contenuto giurisprudenziale ufficiale attuato da Teodosio (nell’ambito del discernimento delle problematiche religiose); l’eco delle fonti ecclesiastiche verso la politica confessionale del sovrano iberico, e le lamentazioni dei pagani verso la ferocia dei cristiani fanatici. Tali svariati indirizzi di studio ci possono difatti aiutare nell’analizzare più concretamente la politica intrapresa dall’augusto iberico, il quale tentò di sottomettere il suo impero al dogma cattolico designato dal clero cristiano nei concili di Nicea (325 d.C.) e di Costantinopoli (385 d.C.).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/7848