The quality of the sample is a necessary requirement for clinically reliable results. As in other areas of diagnostics, biochemical tests are subject to a variability mainly related to the procedures of the preanalytical phase. The different problems that may arise in this phase can therefore affect the quality of the results. Unsuitable sampling due to interference from hemolysis is one of the main causes of non-conformity. The aim of this thesis was to evaluate the extent of hemolysis interference on twelve analytes. In the period between October 2023 and March 2024, 39 non hemolyzed samples were collected from the departments of the "Regina Montis Regalis" Hospital in Mondovi. From each of the 39 specimens an aliquot was taken to obtain, by freezing, the lysed blood. The primary sample was later divided into different aliquots to which increasing amounts of lysate blood have been added. The samples were processed using the Siemens Atellica Solution analyzer. The results were processed to verify the extent of the change in the concentration of the analyte generated by a mild (hemolysis index H1), a moderate (hemolysis index H2) and a high (hemolysis index H3) degree of hemolysis. The obtained results showed that the most sensitive analytes to hemolysis are lactate dehydrogenase and aspartate aminotransferase followed by potassium, creatine kinase and iron. For alanine aminotransferase, lipase, gamma glutamyl transferase, creatinine, uric acid, urea nitrogen and C-reactive protein the interference values remained within the total acceptable error established by the diagnostic kit manufacturer. The obtained results show that hemolysis does not affect different biochemical parameters in the same way. In order to obtain an analytically accurate report without precluding the use of values for diagnosis while they are still significant, the results suppression of the tests should therefore be based on considerations of observed interference with the laboratory’s instrumentation and method.
La qualità del campione è un requisito necessario per il conseguimento di risultati clinicamente attendibili. Come in altri ambiti della diagnostica, i test biochimici sono soggetti ad una variabilità legata prevalentemente alle procedure della fase preanalitica, i vari problemi che possono quindi insorgere in questa fase possono incidere in modo determinante sulla qualità dei risultati. Il prelievo non idoneo, per interferenze dovute alla presenza di emolisi, rappresenta una delle maggiori cause di non conformità. Lo scopo di questa tesi è stato la valutazione dell’entità dell’interferenza dell’emolisi su dodici analiti. Nel periodo compreso tra ottobre 2023 e marzo 2024 sono stati raccolti 39 campioni non emolizzati, provenienti dai reparti dell’Ospedale “Regina Montis Regalis” di Mondovì. Da ciascuna delle 39 provette è stata prelevata un’aliquota di campione necessaria per ottenere, per congelamento, il sangue lisato. La provetta madre è stata successivamente suddivisa in diverse aliquote a cui sono state aggiunte quantità crescenti di sangue lisato. I campioni sono stati processati utilizzando l’analizzatore Siemens Atellica Solution, e i risultati sono stati elaborati per verificare l’entità della variazione della concentrazione dell’analita generata da un lieve (indice emolisi H1), un modesto (indice emolisi H2) ed un elevato (indice emolisi H3) grado di emolisi. I risultati ottenuti hanno mostrato che gli analiti più sensibili all’emolisi sono la lattato deidrogenasi e l’aspartato amminotransferasi seguiti dal potassio, dalla creatina chinasi e dal ferro. Per l’alanina aminotransferasi, la lipasi, la gamma glutamil transferasi, la creatinina, l’acido urico, l’azoto ureico e la proteina C reattiva i valori dell’interferenza sono rimasti all’interno dell’errore totale accettabile stabilito dal produttore dei kit diagnostici. Dai risultati ottenuti si può comprendere che l’emolisi non influisce allo stesso modo sui diversi parametri biochimici. Per ottenere un referto analiticamente accurato, senza precludere l’utilizzo di valori utili per la diagnosi quando quest’ultimi sono ancora significativi, la soppressione degli esami dovrebbe pertanto basarsi su considerazioni relative all’interferenza osservata con la strumentazione e il metodo in uso dal laboratorio.
Valutazione e gestione dell’interferenza da emolisi con Siemens Atellica® Solution
GARELLI, MATTEO
2023/2024
Abstract
La qualità del campione è un requisito necessario per il conseguimento di risultati clinicamente attendibili. Come in altri ambiti della diagnostica, i test biochimici sono soggetti ad una variabilità legata prevalentemente alle procedure della fase preanalitica, i vari problemi che possono quindi insorgere in questa fase possono incidere in modo determinante sulla qualità dei risultati. Il prelievo non idoneo, per interferenze dovute alla presenza di emolisi, rappresenta una delle maggiori cause di non conformità. Lo scopo di questa tesi è stato la valutazione dell’entità dell’interferenza dell’emolisi su dodici analiti. Nel periodo compreso tra ottobre 2023 e marzo 2024 sono stati raccolti 39 campioni non emolizzati, provenienti dai reparti dell’Ospedale “Regina Montis Regalis” di Mondovì. Da ciascuna delle 39 provette è stata prelevata un’aliquota di campione necessaria per ottenere, per congelamento, il sangue lisato. La provetta madre è stata successivamente suddivisa in diverse aliquote a cui sono state aggiunte quantità crescenti di sangue lisato. I campioni sono stati processati utilizzando l’analizzatore Siemens Atellica Solution, e i risultati sono stati elaborati per verificare l’entità della variazione della concentrazione dell’analita generata da un lieve (indice emolisi H1), un modesto (indice emolisi H2) ed un elevato (indice emolisi H3) grado di emolisi. I risultati ottenuti hanno mostrato che gli analiti più sensibili all’emolisi sono la lattato deidrogenasi e l’aspartato amminotransferasi seguiti dal potassio, dalla creatina chinasi e dal ferro. Per l’alanina aminotransferasi, la lipasi, la gamma glutamil transferasi, la creatinina, l’acido urico, l’azoto ureico e la proteina C reattiva i valori dell’interferenza sono rimasti all’interno dell’errore totale accettabile stabilito dal produttore dei kit diagnostici. Dai risultati ottenuti si può comprendere che l’emolisi non influisce allo stesso modo sui diversi parametri biochimici. Per ottenere un referto analiticamente accurato, senza precludere l’utilizzo di valori utili per la diagnosi quando quest’ultimi sono ancora significativi, la soppressione degli esami dovrebbe pertanto basarsi su considerazioni relative all’interferenza osservata con la strumentazione e il metodo in uso dal laboratorio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/7846