Il Microcredito: motore di sviluppo ed integrazione sociale Obiettivo: Lo studio presentato nella seguente relazione di laurea ha lo scopo di introdurre ed analizzare il fenomeno del microcredito, focalizzando l'attenzione sui risvolti economici e sociali che tale disciplina comporta. Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l'accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Il microcredito viene definito come "credito di piccolo ammontare finalizzato all'avvio di un'attività imprenditoriale o per far fronte a spese d'emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente sono esclusi dal settore finanziario formale. Metodo: attraverso un'analisi che parte dalla nascita del microcredito in Bangladesh, e a seguire in altri paesi dell'Asia, si segue la sua evoluzione sia nelle economie arretrate che quelle più sviluppate. Il microcredito rappresenta un importante strumento di crescita economica volto a rompere il ciclo vizioso di povertà e sottosviluppo causato dal credito usuraio, spesso unica fonte finanziaria accessibile. I programmi di microcredito, seguendo diversi approcci, si rivolgono proprio alla risoluzione di queste difficoltà, pianificando l'erogazione di piccoli prestiti a microimprenditori o a gruppi di persone che hanno forte necessità di risorse finanziarie per avviare progetti di auto-impiego e acquistare così le materie prime e gli strumenti necessari per la produzione. Il reddito che ne deriva viene finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita delle loro famiglie con un conseguente vantaggio anche per tutta la comunità locale. Da sempre associato ai Paesi più poveri e alle economie di sussistenza, il microcredito ora approda ai Paesi più industrializzati, con l'obiettivo di promuovere una cultura del mercato e del ¿ritorno¿ economico. La crisi morde, il tenore di vita di gran parte della popolazione europea subisce un drastico ridimensionamento e molti accedono ai piccoli finanziamenti per avviare varie attività, magari modeste start up, che consentano la sopravvivenza decorosa di un nucleo familiare. La Rete europea di microfinanza ha diffuso dati dai quali emerge un aumento del 31% dei crediti governativi annui concessi, dal 2008 al 2011, a piccole iniziative. Il prestito viene definito ¿di garanzia¿ ed è pari a 25mila euro. Conclusioni:La grandezza del microcredito sta nel fatto che esso, oltre ad essere uno strumento di finanziamento per le classi economiche più deboli, costituisce uno strumento che avvicina le persone e rompe il muro dell'individualismo e del cinismo, che, troppo spesso, caratterizzano l'economia. La crescita esponenziale delle istituzioni che si occupano di microfinanza, gli alti tassi di rimborso che caratterizzano il settore e i dati che confermano il ruolo positivo del microcredito nella riduzione della povertà valgono più delle critiche, che vedono nelle istituzioni di microfinanza la personificazione di un nuovo, legalizzato, tipo di usura. In conclusione, il microcredito costituisce uno strumento che dovrebbe seriamente essere preso in considerazione dai governi e dalle amministrazioni dei paesi avanzati, in qualità di riduttore delle ineguaglianze sociali, nonché di sostegno alle piccole realtà imprenditoriali in stato di temporanea difficoltà. Il suo merito è, in ultima analisi, quello di garantire un accesso al credito anche ai soggetti più deboli.
¿Il Microcredito: motore di sviluppo ed integrazione sociale¿
MARTINAS, ANDREEA FLORINA
2014/2015
Abstract
Il Microcredito: motore di sviluppo ed integrazione sociale Obiettivo: Lo studio presentato nella seguente relazione di laurea ha lo scopo di introdurre ed analizzare il fenomeno del microcredito, focalizzando l'attenzione sui risvolti economici e sociali che tale disciplina comporta. Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l'accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Il microcredito viene definito come "credito di piccolo ammontare finalizzato all'avvio di un'attività imprenditoriale o per far fronte a spese d'emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente sono esclusi dal settore finanziario formale. Metodo: attraverso un'analisi che parte dalla nascita del microcredito in Bangladesh, e a seguire in altri paesi dell'Asia, si segue la sua evoluzione sia nelle economie arretrate che quelle più sviluppate. Il microcredito rappresenta un importante strumento di crescita economica volto a rompere il ciclo vizioso di povertà e sottosviluppo causato dal credito usuraio, spesso unica fonte finanziaria accessibile. I programmi di microcredito, seguendo diversi approcci, si rivolgono proprio alla risoluzione di queste difficoltà, pianificando l'erogazione di piccoli prestiti a microimprenditori o a gruppi di persone che hanno forte necessità di risorse finanziarie per avviare progetti di auto-impiego e acquistare così le materie prime e gli strumenti necessari per la produzione. Il reddito che ne deriva viene finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita delle loro famiglie con un conseguente vantaggio anche per tutta la comunità locale. Da sempre associato ai Paesi più poveri e alle economie di sussistenza, il microcredito ora approda ai Paesi più industrializzati, con l'obiettivo di promuovere una cultura del mercato e del ¿ritorno¿ economico. La crisi morde, il tenore di vita di gran parte della popolazione europea subisce un drastico ridimensionamento e molti accedono ai piccoli finanziamenti per avviare varie attività, magari modeste start up, che consentano la sopravvivenza decorosa di un nucleo familiare. La Rete europea di microfinanza ha diffuso dati dai quali emerge un aumento del 31% dei crediti governativi annui concessi, dal 2008 al 2011, a piccole iniziative. Il prestito viene definito ¿di garanzia¿ ed è pari a 25mila euro. Conclusioni:La grandezza del microcredito sta nel fatto che esso, oltre ad essere uno strumento di finanziamento per le classi economiche più deboli, costituisce uno strumento che avvicina le persone e rompe il muro dell'individualismo e del cinismo, che, troppo spesso, caratterizzano l'economia. La crescita esponenziale delle istituzioni che si occupano di microfinanza, gli alti tassi di rimborso che caratterizzano il settore e i dati che confermano il ruolo positivo del microcredito nella riduzione della povertà valgono più delle critiche, che vedono nelle istituzioni di microfinanza la personificazione di un nuovo, legalizzato, tipo di usura. In conclusione, il microcredito costituisce uno strumento che dovrebbe seriamente essere preso in considerazione dai governi e dalle amministrazioni dei paesi avanzati, in qualità di riduttore delle ineguaglianze sociali, nonché di sostegno alle piccole realtà imprenditoriali in stato di temporanea difficoltà. Il suo merito è, in ultima analisi, quello di garantire un accesso al credito anche ai soggetti più deboli.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/78368