La previsione, la ricostruzione e la simulazione del comportamento di un incendio boschivo sono ora attuabili in via informatica grazie al software applicativo VISUAL BEHAVE, contenuto nel manuale D.O.S. (Direttore delle Operazioni di Spegnimento degli Incendi Boschivi. Leone, V., Bovio, G., Cesti, G., Lovreglio, R., Roma 2008). Scopo del lavoro dunque è quello di analizzare le funzionalità del software, valutarne l'utilità e l'affidabilità applicandolo al caso concreto degli incendi boschivi piemontesi. Visual Behave infatti è composto da sette moduli selezionabili singolarmente, ognuno dei quali si occupa di elaborare le informazioni inerenti le varie caratteristiche che può assumere un incendio boschivo. Il primo, e sempre obbligatorio, è il MODULO DIRETTO in cui vengono richiesti i dati necessari allo svolgimento della simulazione, senza i quali nessun calcolo è possibile. Il MODULO DIMENSIONI ricostruisce le grandezze dell'incendio grazie alla sola introduzione del tempo in ore trascorso dall'inizio del fenomeno. È inoltre possibile avere conoscenza dei metodi di attacco del fuoco, e quindi di difesa, selezionando il MODULO CONTENIMENTO. Seguono poi il MODULO ALTEZZA DI SCOTTATURA, il MODULO MORTALITA', il MODULO INCENDI SECONDARI che analizza la possibilità di formazione del fenomeno noto come salto di faville. Infine si trova il MODULO TRANSIZIONE A INCENDIO DI CHIOMA calcola l'intensità critica e il tipo di evoluzione che può avere il fuoco. In questo caso Visual Behave viene impiegato per la ricostruzione di due casi concreti, che sono l' incendio di Lauriano Po, presso Chivasso in provincia di Torino e l'incendio di Case Rosa, borgata poco sopra Giaveno, sempre nel torinese. Il primo è situato alle pendici di una piccola valle della collina di Torino; si tratta di un tipico prato ex coltivo, dalla moderata pendenza, in cui risultano abbondanti le specie erbacee ed arbustive infestanti e, come specie arborea, la Robinia pseudoacacia. Inserendo le opportune informazioni all'interno del software si ottengono dei risultati che descrivono l'incendio in questione come un incendio di piccole dimensioni, con una velocità di avanzamento molto bassa, come lo è la sua intensità ed il suo calore. Vengono confermate altezze di scottatura di pochi centimetri, la difficile formazione di incendi secondari e danni estremamente limitati. Lo stesso procedimento avviene per l'incendio nei pressi di Giaveno, ovviamente con risultati ben diversi. In questo caso le caratteristiche sono quelle tipiche di un incendio della fascia pedemontana del torinese, di modeste dimensioni e piuttosto pericoloso. Dunque si può dedurre che Visual Behave sia indubbiamente uno strumento di notevole importanza ed innovativo nell'ambito degli incendi boschivi, che sta avendo larga diffusione in tutti gli Stati interessati frequentemente da tale fenomeno. In Italia il suo utilizzo è ancora limitato. Il suo impiego risulta di maggiore utilità se effettuato con l'integrazione di dati recepiti sul campo, provenienti dalle stazioni del Corpo Forestale dello Stato, o comunque parametri su cui si può avere un riscontro reale.

Simulazione di Incendi Boschivi

MANNONE, RICCARDO
2009/2010

Abstract

La previsione, la ricostruzione e la simulazione del comportamento di un incendio boschivo sono ora attuabili in via informatica grazie al software applicativo VISUAL BEHAVE, contenuto nel manuale D.O.S. (Direttore delle Operazioni di Spegnimento degli Incendi Boschivi. Leone, V., Bovio, G., Cesti, G., Lovreglio, R., Roma 2008). Scopo del lavoro dunque è quello di analizzare le funzionalità del software, valutarne l'utilità e l'affidabilità applicandolo al caso concreto degli incendi boschivi piemontesi. Visual Behave infatti è composto da sette moduli selezionabili singolarmente, ognuno dei quali si occupa di elaborare le informazioni inerenti le varie caratteristiche che può assumere un incendio boschivo. Il primo, e sempre obbligatorio, è il MODULO DIRETTO in cui vengono richiesti i dati necessari allo svolgimento della simulazione, senza i quali nessun calcolo è possibile. Il MODULO DIMENSIONI ricostruisce le grandezze dell'incendio grazie alla sola introduzione del tempo in ore trascorso dall'inizio del fenomeno. È inoltre possibile avere conoscenza dei metodi di attacco del fuoco, e quindi di difesa, selezionando il MODULO CONTENIMENTO. Seguono poi il MODULO ALTEZZA DI SCOTTATURA, il MODULO MORTALITA', il MODULO INCENDI SECONDARI che analizza la possibilità di formazione del fenomeno noto come salto di faville. Infine si trova il MODULO TRANSIZIONE A INCENDIO DI CHIOMA calcola l'intensità critica e il tipo di evoluzione che può avere il fuoco. In questo caso Visual Behave viene impiegato per la ricostruzione di due casi concreti, che sono l' incendio di Lauriano Po, presso Chivasso in provincia di Torino e l'incendio di Case Rosa, borgata poco sopra Giaveno, sempre nel torinese. Il primo è situato alle pendici di una piccola valle della collina di Torino; si tratta di un tipico prato ex coltivo, dalla moderata pendenza, in cui risultano abbondanti le specie erbacee ed arbustive infestanti e, come specie arborea, la Robinia pseudoacacia. Inserendo le opportune informazioni all'interno del software si ottengono dei risultati che descrivono l'incendio in questione come un incendio di piccole dimensioni, con una velocità di avanzamento molto bassa, come lo è la sua intensità ed il suo calore. Vengono confermate altezze di scottatura di pochi centimetri, la difficile formazione di incendi secondari e danni estremamente limitati. Lo stesso procedimento avviene per l'incendio nei pressi di Giaveno, ovviamente con risultati ben diversi. In questo caso le caratteristiche sono quelle tipiche di un incendio della fascia pedemontana del torinese, di modeste dimensioni e piuttosto pericoloso. Dunque si può dedurre che Visual Behave sia indubbiamente uno strumento di notevole importanza ed innovativo nell'ambito degli incendi boschivi, che sta avendo larga diffusione in tutti gli Stati interessati frequentemente da tale fenomeno. In Italia il suo utilizzo è ancora limitato. Il suo impiego risulta di maggiore utilità se effettuato con l'integrazione di dati recepiti sul campo, provenienti dalle stazioni del Corpo Forestale dello Stato, o comunque parametri su cui si può avere un riscontro reale.
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