Italian agriculture has undergone numerous changes in recent years. The low profitability, the marginalization of mountain and hilly areas, the growing urbanization and the lack of generational turnover have led to a drastic reduction in the number of farms, which has gone from 4.3 to 1.1 million in sixty years, and to the loss of 6 million hectares of Usable Agricultural Area (UAA). Although the farms that remain in business have increased their average area, this remains below European standards, with rather serious consequences for the arable sector which requires large plots of land to reduce unit costs and benefit from economies of scale. To amortize investments, increase farm income and cope with the scarce availability of land, many farms have begun to carry out secondary activities, such agro-mechanical services. Agro-mechanical companies carry out cultivation operations for other farms, allowing them to outsource processing, ensuring operational efficiency, timeliness in interventions and precision in processing. Farmers often turn to these companies mainly because the purchase of particularly expensive machinery is not very convenient, especially if the size of the farm is small. Every year more than half of Italian farms entrust cultivation operations to contractors on 60% of the UAA. Sometimes we see the complete deactivation of those companies that completely entrust the management of their funds to third parties. In Piedmont, the evolution of agro-mechanical services was analyzed by examining CAPAC (Consorzio Agrario Piemontese per Agroforniture e Cereali) which, in twelve years of activity, has significantly extended the services provided. Every year farmers require the support of the consortium to carry out crop operations such as planting, harvesting and crop protection on thousands of hectares. The future of Italian agriculture, and particularly the arable sector, will be aimed at large and specialized companies in which subcontracting will be necessary to optimize management, encourage technological innovation, support and make companies more competitive on the market.

L’agricoltura italiana è stata protagonista di numerosi cambiamenti negli ultimi anni. La scarsa redditività, la marginalizzazione delle aree montane e collinari, la crescente urbanizzazione e la mancanza di ricambio generazionale hanno portato a una drastica riduzione del numero di aziende, passato in sessant’anni da 4,3 a 1,1 milioni, e alla perdita di 6 milioni di ettari di Superficie Agricola Utilizzabile (SAU). Nonostante le aziende rimaste in attività abbiano incrementato la loro superficie media, questa rimane inferiore agli standard europei, con conseguenze piuttosto gravi per il settore dei seminativi che richiede ampi terreni per ridurre i costi unitari e beneficiare di economie di scala. Per ammortizzare gli investimenti, aumentare il reddito aziendale e fronteggiare la scarsa disponibilità fondiaria, molte aziende agricole hanno iniziato a effettuare attività secondarie, come servizi contoterzi o agromeccanici. Le imprese agromeccaniche svolgono operazioni colturali ad altre aziende agricole, permettendo loro di esternalizzare lavorazioni, garantendo efficienza operativa, tempestività negli interventi e precisione nelle lavorazioni. Le aziende agricole spesso si rivolgono a queste imprese principalmente perché l’acquisto di macchinari particolarmente costosi risulta poco conveniente, soprattutto se le dimensioni aziendali sono contenute. Ogni anno, più di metà delle aziende agricole italiane affidano operazioni colturali ai contoterzisti sul 60% della SAU. Talvolta si assiste alla completa disattivazione di quelle aziende che affidano completamente la gestione dei loro fondi a terzi. In Piemonte si è analizzata l’evoluzione dei servizi contoterzi esaminando CAPAC (Consorzio Agrario Piemontese per Agroforniture e Cereali) che, in dodici anni di attività, ha esteso in modo importante i servizi forniti. Ogni anno gli agricoltori richiedono il supporto del consorzio per eseguire operazioni colturali come la semina, la raccolta e la protezione delle colture su migliaia di ettari. Il futuro dell’agricoltura italiana, e in particolare il settore dei seminativi, sarà rivolta verso aziende grandi e specializzate in cui il contoterzismo sarà necessario per ottimizzare la gestione, favorire l’innovazione tecnologica, supportare e rendere più competitive le aziende sul mercato.

Evoluzione del settore dei seminativi e ruolo delle aziende agro-meccaniche

MONTALI, LUCA
2023/2024

Abstract

L’agricoltura italiana è stata protagonista di numerosi cambiamenti negli ultimi anni. La scarsa redditività, la marginalizzazione delle aree montane e collinari, la crescente urbanizzazione e la mancanza di ricambio generazionale hanno portato a una drastica riduzione del numero di aziende, passato in sessant’anni da 4,3 a 1,1 milioni, e alla perdita di 6 milioni di ettari di Superficie Agricola Utilizzabile (SAU). Nonostante le aziende rimaste in attività abbiano incrementato la loro superficie media, questa rimane inferiore agli standard europei, con conseguenze piuttosto gravi per il settore dei seminativi che richiede ampi terreni per ridurre i costi unitari e beneficiare di economie di scala. Per ammortizzare gli investimenti, aumentare il reddito aziendale e fronteggiare la scarsa disponibilità fondiaria, molte aziende agricole hanno iniziato a effettuare attività secondarie, come servizi contoterzi o agromeccanici. Le imprese agromeccaniche svolgono operazioni colturali ad altre aziende agricole, permettendo loro di esternalizzare lavorazioni, garantendo efficienza operativa, tempestività negli interventi e precisione nelle lavorazioni. Le aziende agricole spesso si rivolgono a queste imprese principalmente perché l’acquisto di macchinari particolarmente costosi risulta poco conveniente, soprattutto se le dimensioni aziendali sono contenute. Ogni anno, più di metà delle aziende agricole italiane affidano operazioni colturali ai contoterzisti sul 60% della SAU. Talvolta si assiste alla completa disattivazione di quelle aziende che affidano completamente la gestione dei loro fondi a terzi. In Piemonte si è analizzata l’evoluzione dei servizi contoterzi esaminando CAPAC (Consorzio Agrario Piemontese per Agroforniture e Cereali) che, in dodici anni di attività, ha esteso in modo importante i servizi forniti. Ogni anno gli agricoltori richiedono il supporto del consorzio per eseguire operazioni colturali come la semina, la raccolta e la protezione delle colture su migliaia di ettari. Il futuro dell’agricoltura italiana, e in particolare il settore dei seminativi, sarà rivolta verso aziende grandi e specializzate in cui il contoterzismo sarà necessario per ottimizzare la gestione, favorire l’innovazione tecnologica, supportare e rendere più competitive le aziende sul mercato.
Evolution of the arable crops and role of agro-mechanical companies
Italian agriculture has undergone numerous changes in recent years. The low profitability, the marginalization of mountain and hilly areas, the growing urbanization and the lack of generational turnover have led to a drastic reduction in the number of farms, which has gone from 4.3 to 1.1 million in sixty years, and to the loss of 6 million hectares of Usable Agricultural Area (UAA). Although the farms that remain in business have increased their average area, this remains below European standards, with rather serious consequences for the arable sector which requires large plots of land to reduce unit costs and benefit from economies of scale. To amortize investments, increase farm income and cope with the scarce availability of land, many farms have begun to carry out secondary activities, such agro-mechanical services. Agro-mechanical companies carry out cultivation operations for other farms, allowing them to outsource processing, ensuring operational efficiency, timeliness in interventions and precision in processing. Farmers often turn to these companies mainly because the purchase of particularly expensive machinery is not very convenient, especially if the size of the farm is small. Every year more than half of Italian farms entrust cultivation operations to contractors on 60% of the UAA. Sometimes we see the complete deactivation of those companies that completely entrust the management of their funds to third parties. In Piedmont, the evolution of agro-mechanical services was analyzed by examining CAPAC (Consorzio Agrario Piemontese per Agroforniture e Cereali) which, in twelve years of activity, has significantly extended the services provided. Every year farmers require the support of the consortium to carry out crop operations such as planting, harvesting and crop protection on thousands of hectares. The future of Italian agriculture, and particularly the arable sector, will be aimed at large and specialized companies in which subcontracting will be necessary to optimize management, encourage technological innovation, support and make companies more competitive on the market.
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