Il cratere oggetto della presente tesi, recentemente acquisito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del museo Antichità Egizie (Inv. soprintendenza n. 138, Commessa CCR n. 09mc09CM2010), proviene da una collezione privata costituita da un elevato numero di reperti. Su tale manufatto, pervenuto in frammenti, presso il laboratorio specifico del Centro di restauro di Venaria Reale, si è avviata un'analisi storico artistica contestualmente all'osservazione della tecnica esecutiva e all'analisi (supportata da indagini scientifiche) delle differenti tipologie di degrado,. Nell'ambito storico artistico, sono stati riportati studi che indicano come principali obiettivi: la collocazione temporale e geografica del manufatto e l'osservazione dei caratteristici elementi stilistici del cratere a figure rosse. Per quanto concerne la storia conservativa del manufatto, sono state condotte ipotesi sulle possibili cause del deterioramento riportate sul cratere, basandosi sul confronto con la documentazione fotografica risalente a prima della rottura del manufatto. Lo studio interdisciplinare ha permesso di focalizzare problematiche relative ai precedenti interventi di restauro e formulare ipotesi sulle possibili cause di degrado con conseguenti valutazioni di metodologie idonee per l'attuazione di un intervento conservativo e di restituzione di una lettura estetica unitaria. In tale direzione, quindi, si è cercato di svolgere indagini e osservazioni finalizzate all'esecuzione dell'intervento pratico prendendo in esame il serio danneggiamento dell'opera. Infine per assicurare il ripristino dell'integrità estetica del manufatto, tenendo conto delle teorie sull'etica del restauro, sono state valutate le possibili tecniche di risarcimento delle lacune al fine di non interferire con l'autenticità dell'opera

studi e intervento di restauro su un cratere a figure rosse

GARGANO, MARIA
2009/2010

Abstract

Il cratere oggetto della presente tesi, recentemente acquisito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del museo Antichità Egizie (Inv. soprintendenza n. 138, Commessa CCR n. 09mc09CM2010), proviene da una collezione privata costituita da un elevato numero di reperti. Su tale manufatto, pervenuto in frammenti, presso il laboratorio specifico del Centro di restauro di Venaria Reale, si è avviata un'analisi storico artistica contestualmente all'osservazione della tecnica esecutiva e all'analisi (supportata da indagini scientifiche) delle differenti tipologie di degrado,. Nell'ambito storico artistico, sono stati riportati studi che indicano come principali obiettivi: la collocazione temporale e geografica del manufatto e l'osservazione dei caratteristici elementi stilistici del cratere a figure rosse. Per quanto concerne la storia conservativa del manufatto, sono state condotte ipotesi sulle possibili cause del deterioramento riportate sul cratere, basandosi sul confronto con la documentazione fotografica risalente a prima della rottura del manufatto. Lo studio interdisciplinare ha permesso di focalizzare problematiche relative ai precedenti interventi di restauro e formulare ipotesi sulle possibili cause di degrado con conseguenti valutazioni di metodologie idonee per l'attuazione di un intervento conservativo e di restituzione di una lettura estetica unitaria. In tale direzione, quindi, si è cercato di svolgere indagini e osservazioni finalizzate all'esecuzione dell'intervento pratico prendendo in esame il serio danneggiamento dell'opera. Infine per assicurare il ripristino dell'integrità estetica del manufatto, tenendo conto delle teorie sull'etica del restauro, sono state valutate le possibili tecniche di risarcimento delle lacune al fine di non interferire con l'autenticità dell'opera
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