Il supporto del Ritratto di principessa, proveniente dal Castello di Valcasotto riporta come danni principali la netta divisione tra le due porzioni del dipinto, oggetto di questo elaborato, e le cuciture non più funzionali. La mia attenzione si è quindi concentrata maggiormente sull'intervento di saldatura tra le due tele del supporto. Il dipinto offriva inoltre la possibilità di approfondire la ricerca storico-artistica sulle serie di Ritratti dinastici di principi e principesse della corte sabauda e sulle vicende conservative dell'opera, nonché i materiali e le tecniche in uso negli interventi storici da essa subiti. Tale ricerca mi ha permesso di ipotizzare che gli interventi di adeguamento dimensionale e le ridipinture riscontrate sull'opera siano a carico del restauratore delle Regie Collezioni sabaude, Pietro Paolo Wherlin, che svolse tale ruolo dal 1777. Tale riflessione mi ha portato a confrontare l'operato di Wherlin con quello di altri restauratori attivi sul territorio italiano ed infine con Jakob Philipp Hackert, ulteriore importante figura del secondo Settecento, nonché autore della celebre Lettera¿.mettere il titolo per esteso. Il confronto con altre figure di restauratori ha evidenziato, per il periodo storico qui preso in esame, un uso di materiali e pratiche di restauro in comune tra restauratori operanti in diverse realtà italiane, un aggiornamento attento al versante francese e ai nuovi studi sulla chimica dei materiali, nonché un gusto estetico volto all'arte fiamminga e perseguito anche nella tecnica di restauro.

Progetto di restauro per un Ritratto di principessa sabauda

BECAGLI, LETIZIA
2009/2010

Abstract

Il supporto del Ritratto di principessa, proveniente dal Castello di Valcasotto riporta come danni principali la netta divisione tra le due porzioni del dipinto, oggetto di questo elaborato, e le cuciture non più funzionali. La mia attenzione si è quindi concentrata maggiormente sull'intervento di saldatura tra le due tele del supporto. Il dipinto offriva inoltre la possibilità di approfondire la ricerca storico-artistica sulle serie di Ritratti dinastici di principi e principesse della corte sabauda e sulle vicende conservative dell'opera, nonché i materiali e le tecniche in uso negli interventi storici da essa subiti. Tale ricerca mi ha permesso di ipotizzare che gli interventi di adeguamento dimensionale e le ridipinture riscontrate sull'opera siano a carico del restauratore delle Regie Collezioni sabaude, Pietro Paolo Wherlin, che svolse tale ruolo dal 1777. Tale riflessione mi ha portato a confrontare l'operato di Wherlin con quello di altri restauratori attivi sul territorio italiano ed infine con Jakob Philipp Hackert, ulteriore importante figura del secondo Settecento, nonché autore della celebre Lettera¿.mettere il titolo per esteso. Il confronto con altre figure di restauratori ha evidenziato, per il periodo storico qui preso in esame, un uso di materiali e pratiche di restauro in comune tra restauratori operanti in diverse realtà italiane, un aggiornamento attento al versante francese e ai nuovi studi sulla chimica dei materiali, nonché un gusto estetico volto all'arte fiamminga e perseguito anche nella tecnica di restauro.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
328898_tesitot.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3.81 MB
Formato Adobe PDF
3.81 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/77932