Questa dissertazione tratta l'analisi della salvaguardia dei diritti dei terzi nel diritto amministrativo italiano e nel diritto pubblico romano. La ricerca effettuata scaturisce dallo studio dell'inciso «salvo il pregiudizio dei terzi» vigente nel diritto amministrativo italiano e della corrispondente clausola «sine iniuria privatorum» presente nel diritto pubblico romano. L'obiettivo primario di quest'indagine è il confronto tra la legislazione amministrativa attuale e le fonti risalenti all'epoca romana, individuandone affinità e difformità. Lo sviluppo di questo elaborato approfondisce, in primo luogo, l'evoluzione normativa della protezione dei diritti dei terzi nel diritto amministrativo, prendendo in considerazione la posizione giuridica di questi soggetti prima e dopo l'entrata in vigore della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche. Nel secondo capitolo si esaminano, in ordine cronologico, undici fonti di diritto romano facenti riferimento a periodi storici differenti e contenenti la clausola «sine iniuria privatorum» (che significa senza danno dei privati), o simili. L'ultimo capitolo verte sulla comparazione dei due sistemi giuridici presi in considerazione discernendone le equivalenze e le discrepanze, con corrispettive riflessioni e analisi personali. L'analisi del principio della salvaguardia dei diritti dei terzi nel diritto amministrativo e nel diritto pubblico romano, affrontata, ha reso possibile una comparazione tra i due sistemi, in particolare ha evidenziato gli aspetti che presentano delle affinità e quelli da cui scaturiscono delle difformità.

La clausola "sine iniuria privatorum" nel diritto pubblico romano

MASSA BOVA, GIUSI
2009/2010

Abstract

Questa dissertazione tratta l'analisi della salvaguardia dei diritti dei terzi nel diritto amministrativo italiano e nel diritto pubblico romano. La ricerca effettuata scaturisce dallo studio dell'inciso «salvo il pregiudizio dei terzi» vigente nel diritto amministrativo italiano e della corrispondente clausola «sine iniuria privatorum» presente nel diritto pubblico romano. L'obiettivo primario di quest'indagine è il confronto tra la legislazione amministrativa attuale e le fonti risalenti all'epoca romana, individuandone affinità e difformità. Lo sviluppo di questo elaborato approfondisce, in primo luogo, l'evoluzione normativa della protezione dei diritti dei terzi nel diritto amministrativo, prendendo in considerazione la posizione giuridica di questi soggetti prima e dopo l'entrata in vigore della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche. Nel secondo capitolo si esaminano, in ordine cronologico, undici fonti di diritto romano facenti riferimento a periodi storici differenti e contenenti la clausola «sine iniuria privatorum» (che significa senza danno dei privati), o simili. L'ultimo capitolo verte sulla comparazione dei due sistemi giuridici presi in considerazione discernendone le equivalenze e le discrepanze, con corrispettive riflessioni e analisi personali. L'analisi del principio della salvaguardia dei diritti dei terzi nel diritto amministrativo e nel diritto pubblico romano, affrontata, ha reso possibile una comparazione tra i due sistemi, in particolare ha evidenziato gli aspetti che presentano delle affinità e quelli da cui scaturiscono delle difformità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/77911