Obiettivi. Valutare l'impatto di un programma di ginnastica dolce sul declino funzionale, cognitivo-comportamentale dei pazienti e, conseguentemente, sul vissuto di depressione e stress nei caregiver. Materiali e Metodi. Sono stati arruolati 26 pazienti affetti da demenza di Alzheimer di tipo probabile secondo i criteri NINCDS-ADRDA di grado lieve moderato (CDR 1-3) afferenti al Centro Diurno di via Spalato 14, di età compresa tra i 60 e 92 anni. Di questi 13 hanno partecipato al programma di ginnastica dolce (sedute da 45 minuti 2 volte a settimana condotte da dottori in scienze motorie). Sono stati inclusi pazienti autonomi nel trasferimento sedia stazione eretta e in grado di percorrere almeno 6 metri senza assistenza, non affetti da patologie cardiovascolari od osteoarticolari severe che possano controindicare l'esercizio fisico. I pazienti sono stati valutati all'inizio dello studio (T0) annotando: anamnesi patologica (CIRS: indice di severità e comorbilità) e farmacologica (assunzione di antipsicotici); stato funzionale e performance fisica (ADL, IADL, Barthel Index, scala di Tinetti); stato cognitivo-comportamentale ed insight (MMSE, ADAS-Cog, CIRs, CDR, NPI) e grado di stress e depressione del caregiver (CBI, BDI). Stessa valutazione è stata effettuata a 3 mesi (T1) e a 6 mesi (T2). E' stato inoltre registrato in 2 misurazioni, al T0 e al T2, tramite Holter metabolico attraverso apposito dispositivo di rilevazione elettronica (Armband) il dispendio calorico totale giornaliero. Risultati. Tra maggio e dicembre 2009 si sono tenute sedute di ginnastica dolce, 2 volte a settimana, a cui i soggetti in studio hanno partecipato. L'analisi statistica è stata condotta mediante ANOVA, utilizzando in particolare il t di Student per campioni appaiati e la r di Pearson. Il declino cognitivo dei pazienti sottoposti al programma è risultato significativamente meno rapido sia al MMSE che all'ADAS-Cog rispetto ai controlli. Anche l'aspetto funzionale, in particolare il declino dell'autonomia nelle attività sia elementari che strumentali della vita quotidiana (ADL, IADL), pare essere meno rapido nei soggetti in studio. Nel gruppo in studio è aumentata in modo significativo la consapevolezza di sé valutata attraverso la Clinical Insight Rating Scale (CIRs). L'ipotesi che l'attività fisica possa essere utile nel ridurre, conseguentemente, la sensazione di depressione e il livello di stress percepito dal caregiver è debolmente confermata, in quanto sia i caregiver dei casi che quelli dei controlli mostrano una diminuzione dei vissuti depressivi, sebbene non ci sia significatività statistica. Non viene invece confermata l'ipotesi secondo la quale l'attività fisica possa aiutare a diminuire i disturbi comportamentali. Infine, attraverso la misurazione metabolica è emerso che il dispendio energetico è immodificato al T1 rispetto al T0. Conclusioni. L'attività di ginnastica dolce può essere utile nel migliorare lo stato funzionale oltre ad incrementare o mantenere le abilità residue complessive, non ultimo favorendo anche gli aspetti di relazione sociale. Da quanto emerge dai dati di questo studio, il fenomeno evidenziato non sembra essere correlato all'attività fisica intesa come dispendio energetico e/o impegno aerobico, quanto piuttosto ad altri meccanismi che potrebbero comprendere anche l'attivazione di vie neuronali deputate alla coordinazione ed alle funzioni esecutive.
ATTIVITÀ MOTORIA, AUTONOMIA FUNZIONALE E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO: UNO STUDIO PRELIMINARE SU PAZIENTI AFFERENTI AL CENTRO DIURNO ALZHEIMER.
SCRIVO, FEDERICA
2009/2010
Abstract
Obiettivi. Valutare l'impatto di un programma di ginnastica dolce sul declino funzionale, cognitivo-comportamentale dei pazienti e, conseguentemente, sul vissuto di depressione e stress nei caregiver. Materiali e Metodi. Sono stati arruolati 26 pazienti affetti da demenza di Alzheimer di tipo probabile secondo i criteri NINCDS-ADRDA di grado lieve moderato (CDR 1-3) afferenti al Centro Diurno di via Spalato 14, di età compresa tra i 60 e 92 anni. Di questi 13 hanno partecipato al programma di ginnastica dolce (sedute da 45 minuti 2 volte a settimana condotte da dottori in scienze motorie). Sono stati inclusi pazienti autonomi nel trasferimento sedia stazione eretta e in grado di percorrere almeno 6 metri senza assistenza, non affetti da patologie cardiovascolari od osteoarticolari severe che possano controindicare l'esercizio fisico. I pazienti sono stati valutati all'inizio dello studio (T0) annotando: anamnesi patologica (CIRS: indice di severità e comorbilità) e farmacologica (assunzione di antipsicotici); stato funzionale e performance fisica (ADL, IADL, Barthel Index, scala di Tinetti); stato cognitivo-comportamentale ed insight (MMSE, ADAS-Cog, CIRs, CDR, NPI) e grado di stress e depressione del caregiver (CBI, BDI). Stessa valutazione è stata effettuata a 3 mesi (T1) e a 6 mesi (T2). E' stato inoltre registrato in 2 misurazioni, al T0 e al T2, tramite Holter metabolico attraverso apposito dispositivo di rilevazione elettronica (Armband) il dispendio calorico totale giornaliero. Risultati. Tra maggio e dicembre 2009 si sono tenute sedute di ginnastica dolce, 2 volte a settimana, a cui i soggetti in studio hanno partecipato. L'analisi statistica è stata condotta mediante ANOVA, utilizzando in particolare il t di Student per campioni appaiati e la r di Pearson. Il declino cognitivo dei pazienti sottoposti al programma è risultato significativamente meno rapido sia al MMSE che all'ADAS-Cog rispetto ai controlli. Anche l'aspetto funzionale, in particolare il declino dell'autonomia nelle attività sia elementari che strumentali della vita quotidiana (ADL, IADL), pare essere meno rapido nei soggetti in studio. Nel gruppo in studio è aumentata in modo significativo la consapevolezza di sé valutata attraverso la Clinical Insight Rating Scale (CIRs). L'ipotesi che l'attività fisica possa essere utile nel ridurre, conseguentemente, la sensazione di depressione e il livello di stress percepito dal caregiver è debolmente confermata, in quanto sia i caregiver dei casi che quelli dei controlli mostrano una diminuzione dei vissuti depressivi, sebbene non ci sia significatività statistica. Non viene invece confermata l'ipotesi secondo la quale l'attività fisica possa aiutare a diminuire i disturbi comportamentali. Infine, attraverso la misurazione metabolica è emerso che il dispendio energetico è immodificato al T1 rispetto al T0. Conclusioni. L'attività di ginnastica dolce può essere utile nel migliorare lo stato funzionale oltre ad incrementare o mantenere le abilità residue complessive, non ultimo favorendo anche gli aspetti di relazione sociale. Da quanto emerge dai dati di questo studio, il fenomeno evidenziato non sembra essere correlato all'attività fisica intesa come dispendio energetico e/o impegno aerobico, quanto piuttosto ad altri meccanismi che potrebbero comprendere anche l'attivazione di vie neuronali deputate alla coordinazione ed alle funzioni esecutive.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
304841_tesidifedericascrivo.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
776.39 kB
Formato
Adobe PDF
|
776.39 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/77876