Ricordare e dimenticare: due polarità di un continuum. Tra cultura, emozioni e difese.

In this text I try to examine the way in which people and society approach their traumatic history, rembering, forgetting and, often, twisting it. Therefore I describe the travel that the mnestic tracks do, going over different hurdles: the seven sins of memory, psychic mechanisms that defend people from an intolerable pain, social denial and, in the end, false memories. This topics are dibated from two perspectives: one from the point of view of the person psychic truth and the other one from the community perception. I think that memory and oblivion are two opposite poles of a continuum, between them there are many ways to approach a traumatic memory. To make more weighty and less conceptual this analysis I use, as an example, the Holocaust history, examining in depth German and Jewish behaviour about their own past. I assert that the position, of a person or of a society, on the memory-oblivion continuum is determined by some individual characteristics: emotions, defence mechanisms, resilience and personal dispositions; others by community characteristics : acceptability, values and rules. Furthermore, because man purpose is his own wellness, he uses his physics and psychics energies to find, after a traumatic episode, the situation most acceptable and adaptive for him. According to the previous statement, human being remembers, forgets or twist his memories.

In questo lavoro si intende analizzare il modo in cui gli individui e le società si approccino alla loro storia traumatica, ricordandola, dimenticandola e, spesso, distorcendola. Si descrive, quindi, il viaggio che le tracce mnestiche intraprendono, affrontando diversi ostacoli: i sette ¿peccati¿ della memoria, i meccanismi psichici che proteggono l'individuo da una sofferenza inaccettabile, il diniego sociale ed infine i falsi ricordi. Tali argomenti vengono affrontati sia da un punto di vista della realtà psichica individuale, sia da un punto di vista della comunità, indagando la reciproca influenza tra singolo e società. Si crede che ricordo e oblio siano le due posizioni estreme su un continuum, tra i quali vi sono altre modalità di approccio alla memoria traumatica. Per rendere più pregnante e meno astratta questa analisi, ci si serve dell'esempio storico delle memorie collegate all'Olocausto, approfondendo gli atteggiamenti dei tedeschi e degli ebrei nei confronti della propria storia. Si giunge a sostenere che la posizione, di un individuo o di una società, sul continuum ricordo-oblio è determinata da alcune peculiarità dell'individuo, quali emozioni, difese, resilienza ed aspetti caratteriali; da altre, proprie della comunità in cui vive, come l'accettabilità, i valori e le norme vigenti. Inoltre, dato che l'essere umano ha come fine ultimo il suo benessere, utilizza tutte le proprie energie, fisiche e psichiche, per ritrovare, dopo un trauma, la situazione più accettabile e adattiva in cui stare. In linea con ciò egli dimentica, ricorda o distorce le sue memorie.