Questa tesi si occupa di una rivolta scatenatasi in Cina a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo ad opera di uomini che gli occidentali denominavano ¿boxer¿. I boxer si ribellavano all'invasione dei ¿diavoli stranieri¿, i quali consideravano la Cina un territorio adatto ad essere colonizzato per ottenere benefici politici e commerciali. La tesi è suddivisa in due capitoli principali, nel primo viene raccontata la nascita del movimento dei boxer e quali furono i fattori che portarono alla sua diffusione. Descrivendo le varie fasi del suo sviluppo vengono narrati i primi scontri con i cristiani, le vicende di alcuni comandanti leggendari e il ruolo ambiguo adottato dall'imperatrice. Sempre all'interno del primo capitolo, a una prima parte di matrice storica ne fa seguito una più antropologica, in cui ci si addentra più propriamente nel mondo dei boxer, nelle loro credenze religiose e nei loro costumi, dando particolare spazio ai rituali di possessione spiritica. Il secondo capitolo invece prende le basi da un'altra prospettiva che è quella del corpo di spedizione inviato dall'Italia a sedare la rivolta cinese. Emergono in questo capitolo dapprima le difficoltà e la disorganizzazione con cui i soldati italiani arrivarono in Asia e poi il ruolo marginale da essi adottato sul suolo cinese, in quanto giunti in ritardo rispetto alle altre potenze, quando ormai i rivoltosi erano già stati in gran parte debellati. Per ultimo viene analizzato quello che fu un fattore importante in tutta questa vicenda, ovvero la stampa, dato che trattandosi di un evento avvenuto più di un secolo fa nella lontana Cina, le informazioni a noi filtrate è probabile che siano passate attraverso diversi canali di comunicazione e quindi in alcuni casi anche ¿colorite¿ per incitare a un intervento delle forze occidentali e accrescere l'odio verso i cinesi.

La rivolta dei boxer e il corpo di spedizione italiano

BOERO, GIANLUCA
2014/2015

Abstract

Questa tesi si occupa di una rivolta scatenatasi in Cina a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo ad opera di uomini che gli occidentali denominavano ¿boxer¿. I boxer si ribellavano all'invasione dei ¿diavoli stranieri¿, i quali consideravano la Cina un territorio adatto ad essere colonizzato per ottenere benefici politici e commerciali. La tesi è suddivisa in due capitoli principali, nel primo viene raccontata la nascita del movimento dei boxer e quali furono i fattori che portarono alla sua diffusione. Descrivendo le varie fasi del suo sviluppo vengono narrati i primi scontri con i cristiani, le vicende di alcuni comandanti leggendari e il ruolo ambiguo adottato dall'imperatrice. Sempre all'interno del primo capitolo, a una prima parte di matrice storica ne fa seguito una più antropologica, in cui ci si addentra più propriamente nel mondo dei boxer, nelle loro credenze religiose e nei loro costumi, dando particolare spazio ai rituali di possessione spiritica. Il secondo capitolo invece prende le basi da un'altra prospettiva che è quella del corpo di spedizione inviato dall'Italia a sedare la rivolta cinese. Emergono in questo capitolo dapprima le difficoltà e la disorganizzazione con cui i soldati italiani arrivarono in Asia e poi il ruolo marginale da essi adottato sul suolo cinese, in quanto giunti in ritardo rispetto alle altre potenze, quando ormai i rivoltosi erano già stati in gran parte debellati. Per ultimo viene analizzato quello che fu un fattore importante in tutta questa vicenda, ovvero la stampa, dato che trattandosi di un evento avvenuto più di un secolo fa nella lontana Cina, le informazioni a noi filtrate è probabile che siano passate attraverso diversi canali di comunicazione e quindi in alcuni casi anche ¿colorite¿ per incitare a un intervento delle forze occidentali e accrescere l'odio verso i cinesi.
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