Germania senza lutto

The title of the dissertation is ¿Germania senza lutto¿, in English ¿Germany without mourning¿. This work serves the purpose of analsying the psychological interpretation of human behavior during the Nazi era and developing the most important aspects of mental processes that leded West Germany to the refusal of mourning. Nazism has always been a topic of extensive studies, and still continues to be the cause for reflection on the consequences of this traumatic historical phenomenon, this is the main reason why the choice of the topic is this one. The analysis that has been done in the first chapter underlines the factors that convinced German people to idolise Adolf Hitler, trusting and idealising that he was the Führer . The chapter, in fact, reconstructs the cultural climate that affected their perception. The general purpose of the second chapter is to describe the defense of mourning and to emphasise a form of melancholy and lack of empathy for the victims of Nazi crimes. The mass adopted a derealisation technique in order to free itself from this past, focusing on the absence of repentance, on the defense of a guilt committed collectively and on the influence of prejudice. ¿ The inability to mourn¿ of the psychoanalysts Mitscherlich was the main point of the analysis, a text that highlights the psychoanalytic immobility and the cause of this trauma; the historical source has been the work of the ¿The rise and the fall of the Third Reich¿ of Richard J.Evans in order to outline a general political and cultural background. Among the sources that have been utilised, some of them were particularly useful such as the psychological works of Sigmund Freud, actually his considerations on death and war and on the libidinal tie. It was also very important the collective unconscius written by Gustav Le Bon in ¿Mass Psychology¿to understand even more the phenomena under examination, Hitler also read this book in order to manipulate better German people. Other researches compare the dynamics of the family with the repression of the State discovering that it deprives the individual of a critical spirit. Nazism stands as the final outcome of the suggestions and impulses of a part of the cultural environment steeped in german irrationalism for decades. The conclusion of the dissertation can be summarised as the starting point and inspiration to be able to acquire the skills and competencies necessary to understand when phenomena similar to the Nazi rise and to ask whether it is still possible guilt in order to avoid the same mistakes in the future.

Il titolo della tesi è ¿Germania senza lutto¿, in inglese ¿Germany without mourning¿. Lo scopo di questo lavoro è di analizzare la condizione psicoanalitica del comportamento umano nel nazismo e di sviluppare gli aspetti più importanti nel processo mentale che portò la Germania dell'Ovest al diniego del lutto. Il nazismo è sempre stato un argomento di grande studio e continua ancora ad essere motivo di riflessione per le sue conseguenze traumatiche, questo è il motivo della scelta di questo argomento. L'analisi svolta nel primo capitolo evidenzia i motivi che hanno spinto i tedeschi ad idolatrare Adolf Hitler, affidandosi completamente a lui. Il capitolo, infatti, ricostruisce il clima culturale che influenzò la loro percezione. Il secondo capitolo è volto ad analizzare la difesa del lutto, sottolineando una forma di mancata melanconia ed empatia per il destino delle vittime dei crimini nazisti. La massa ha adottato una tecnica di derealizzazione nel tentativo di liberarsi da questo passato concentrandosi sull'assenza di un pentimento e sulla difesa di una colpa commessa collettivamente influenzata dal pregiudizio. ¿Die Unfähigkeit zu Trauern¿ dei psicoanalisti Mitscherlich è stata fondamentale per l'analisi, un testo che mette in luce l'immobilità psichica di massa e la causa di questo trauma; per quanto riguarda la parte storia il testo di riferimento è stato ¿The rise and the fall of the Third Reich¿ di Richard J.Evans per delineare un quadro generale politico e culturale. Tra le fonti consultate sono state particolarmente significative le opere di carattere psicologico di Freud, in particolare le sue considerazioni sulla guerra e la morta e il legame libidico. ¿Psychologie des foules¿ di Gustav Le Bon è stata molto utile per esaminare l'inconscio collettivo e comprendere ancora meglio questo fenomeno, anche Hitler lesse questo libro per manipolare meglio il popolo tedesco. Altre analisi hanno permesso di paragonare la dinamica familiare con la repressione dello Stato che priva l'individuo di uno spirito critico. Il nazismo si configura come l'esito finale delle suggestioni e pulsioni di una parte dell'ambiente culturale intriso, da decenni, di irrazionalismo. La conclusione di questa tesi può essere definita come un punto di partenza per acquisire la capacità e le competenze necessarie per capire quando un fenomeno simile al nazismo sta sorgendo e chiedersi se sia ancora possibile un senso di colpa per evitare gli stessi errori in futuro.