Il valore d'uso univoco del ¿bere¿ con cui si sottintende il consumo di bevande alcoliche, già rivela la centralità di tale pratica in diverse culture, dove però è sempre legittimata come azione che dev'essere inscritta in un contesto sociale, mentre il bere solitario è disapprovato. Come pratica sociale pertanto il presente studio si è proposto di osservarla all'interno di un spazio dove i legami sociali vengono riaffermati e rafforzati: la festa. La festa, nella sua forza disgregatrice dell'ordine e delle norme del tempo quotidiano, crea uno stato di sospensione, di fronte a cui l'uomo si sente più vulnerabile. In tale disordine una ritualità contribuisce a creare una struttura di significato, un appiglio sicuro contro le forze disgregatrici del tempo ed il ricorso al consumo di alcool induce lo stato di ¿disorientamento cognitivo¿ necessario per attraversare e superare le crisi che nel tempo della festa vengono rievocate. Tuttavia le feste moderne hanno subito un processo di crescente spettacolarizzazione, in cui la tradizione viene ricostruita e riproposta allo scopo di promuovere il turismo sul territorio e pertanto la struttura rituale non è più vivificata da un referente reale e attuale. L'indebolimento di una ritualità necessaria a razionalizzare e padroneggiare le zone ¿limite¿ lasciate scoperte dalla festa, può avere come conseguenza un maggiore ricorso all'alcool? Tale aspetto viene indagato nella festa che celebra e legittima il rovesciamento del tempo quotidiano, in cui il senso del limite si acuisce: il Carnevale. Esso inscena la lotta dell'uomo con le forze della natura, variamente raffigurate nell'immaginario popolare, perlopiù sotto la forma di figure che sono ritenute afferenti ad una sfera liminale, dotate di poteri sovrannaturali ed è più vivo laddove tale conflitto si rivela più aspro, come nelle Alpi. Il Carnevale della Coumba Frèide è a tale proposito emblematico, per la vicinanza ad un colle e per il passaggio di personaggi che sono stati fissati nell'immaginario popolare. Il presente studio si occupa nello specifico del caso di Etroubles per osservare i valori d'uso del bere in tale contesto, soprattutto in riferimento allo spazio liminale che viene qui razionalizzato e messo in scena nelle forme del Carnevale e per indagare i cambiamenti avvenuti nel tempo odierno.

Oltre il limite. Per un'antropologia del bere rituale in Val d'Aosta

JOCOLLE', MURIELLE
2009/2010

Abstract

Il valore d'uso univoco del ¿bere¿ con cui si sottintende il consumo di bevande alcoliche, già rivela la centralità di tale pratica in diverse culture, dove però è sempre legittimata come azione che dev'essere inscritta in un contesto sociale, mentre il bere solitario è disapprovato. Come pratica sociale pertanto il presente studio si è proposto di osservarla all'interno di un spazio dove i legami sociali vengono riaffermati e rafforzati: la festa. La festa, nella sua forza disgregatrice dell'ordine e delle norme del tempo quotidiano, crea uno stato di sospensione, di fronte a cui l'uomo si sente più vulnerabile. In tale disordine una ritualità contribuisce a creare una struttura di significato, un appiglio sicuro contro le forze disgregatrici del tempo ed il ricorso al consumo di alcool induce lo stato di ¿disorientamento cognitivo¿ necessario per attraversare e superare le crisi che nel tempo della festa vengono rievocate. Tuttavia le feste moderne hanno subito un processo di crescente spettacolarizzazione, in cui la tradizione viene ricostruita e riproposta allo scopo di promuovere il turismo sul territorio e pertanto la struttura rituale non è più vivificata da un referente reale e attuale. L'indebolimento di una ritualità necessaria a razionalizzare e padroneggiare le zone ¿limite¿ lasciate scoperte dalla festa, può avere come conseguenza un maggiore ricorso all'alcool? Tale aspetto viene indagato nella festa che celebra e legittima il rovesciamento del tempo quotidiano, in cui il senso del limite si acuisce: il Carnevale. Esso inscena la lotta dell'uomo con le forze della natura, variamente raffigurate nell'immaginario popolare, perlopiù sotto la forma di figure che sono ritenute afferenti ad una sfera liminale, dotate di poteri sovrannaturali ed è più vivo laddove tale conflitto si rivela più aspro, come nelle Alpi. Il Carnevale della Coumba Frèide è a tale proposito emblematico, per la vicinanza ad un colle e per il passaggio di personaggi che sono stati fissati nell'immaginario popolare. Il presente studio si occupa nello specifico del caso di Etroubles per osservare i valori d'uso del bere in tale contesto, soprattutto in riferimento allo spazio liminale che viene qui razionalizzato e messo in scena nelle forme del Carnevale e per indagare i cambiamenti avvenuti nel tempo odierno.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/77372