L'originaria presenza della dea Iside in Egitto è sicuramente molto antica e per questo difficilmente collocabile nel tempo.La dea Iside, racchiude in sé molteplici funzioni e aspetti: è la Dea Madre, protettrice della famiglia, della navigazione, dea della magia, dell'amore; in più, col passare del tempo acquisì nuove caratteristiche, tipiche di altre divinità egizie, come nel caso della dea Hathor, ma anche di divinità straniere come Demetra e Tyche per la Grecia o Astarte per il mondo fenicio-punico.La capacità della dea Iside di assimilare se stessa ad altre divinità e le numerose peculiarità che essa incorpora, fece si che la dea diventasse universale, pur rimanendo unica, e questa sua universalità fu all'origine del suo grande successo, non solo in Egitto, ma anche nel resto del Mediterraneo. Durante tutto il lungo periodo che va dalla nascita della figura di Iside in Egitto fino all'avvento della religione cristiana, Iside fu sempre presente, se pur con alti e bassi, in tutto il bacino del Mediterraneo, seguendo il corso della storia e facendone parte. La diffusione del culto di Iside e la presenza della sua figura in terre diverse dall'Egitto si devono principalmente a commercianti e marinai egiziani che commerciavano con altre città del Mediterraneo, trasmettendo, in alcuni casi, le loro credenze religiose alla gente locale. Grazie a questi rapporti commerciali, Iside raggiunse dapprima la Sicilia, intorno al VII secolo a.C. Dal V secolo a.C. fino al III secolo d.C. circa, la presenza di Iside è attestata in Grecia. Fu poi con Alessandro Magno e ancor di più con i suoi successori nel regno d'Egitto, i Tolomei, che dal III secolo a.C., grazie alla politica e alle strategie diplomatiche adottate, che il culto acquisì quell'ufficialità che non aveva avuto in precedenza, passando da culto privato a culto pubblico, inserendosi nel già affollato calendario religioso greco. In questo periodo il processo di ellenizzazione portato avanti da Alessandro Magno nelle terre da lui conquistate, si realizzò e influenzò anche le figure degli dei orientali ed egiziani, in particolare della dea Iside che fu associata ad altre dee appartenenti al pantheon greco come Demetra, Tyche, Afrodite e Atena, per i caratteri in comune che le univano. Dalla Grecia, e in particolar modo dall'isola di Delo, uno dei centri isiaci più importanti durante il III-II secolo a.C., il culto isiaco s'irradiò verso le coste dell'Italia meridionale, centrale e settentrionale, seguendo le rotte mercantili marittime e fluviali, arrivando verso il I secolo a.C. nella città più importante del tempo, la città che si preparava a conquistare tutte le terre conosciute, Roma. Qui le vicende politiche accompagnarono fino alla sua caduta definitiva, con l'affermazione del Cristianesimo, Iside e il suo culto.
Iside: viaggio dall'Egitto al Mediterraneo
RAGUSA, ORIANA
2009/2010
Abstract
L'originaria presenza della dea Iside in Egitto è sicuramente molto antica e per questo difficilmente collocabile nel tempo.La dea Iside, racchiude in sé molteplici funzioni e aspetti: è la Dea Madre, protettrice della famiglia, della navigazione, dea della magia, dell'amore; in più, col passare del tempo acquisì nuove caratteristiche, tipiche di altre divinità egizie, come nel caso della dea Hathor, ma anche di divinità straniere come Demetra e Tyche per la Grecia o Astarte per il mondo fenicio-punico.La capacità della dea Iside di assimilare se stessa ad altre divinità e le numerose peculiarità che essa incorpora, fece si che la dea diventasse universale, pur rimanendo unica, e questa sua universalità fu all'origine del suo grande successo, non solo in Egitto, ma anche nel resto del Mediterraneo. Durante tutto il lungo periodo che va dalla nascita della figura di Iside in Egitto fino all'avvento della religione cristiana, Iside fu sempre presente, se pur con alti e bassi, in tutto il bacino del Mediterraneo, seguendo il corso della storia e facendone parte. La diffusione del culto di Iside e la presenza della sua figura in terre diverse dall'Egitto si devono principalmente a commercianti e marinai egiziani che commerciavano con altre città del Mediterraneo, trasmettendo, in alcuni casi, le loro credenze religiose alla gente locale. Grazie a questi rapporti commerciali, Iside raggiunse dapprima la Sicilia, intorno al VII secolo a.C. Dal V secolo a.C. fino al III secolo d.C. circa, la presenza di Iside è attestata in Grecia. Fu poi con Alessandro Magno e ancor di più con i suoi successori nel regno d'Egitto, i Tolomei, che dal III secolo a.C., grazie alla politica e alle strategie diplomatiche adottate, che il culto acquisì quell'ufficialità che non aveva avuto in precedenza, passando da culto privato a culto pubblico, inserendosi nel già affollato calendario religioso greco. In questo periodo il processo di ellenizzazione portato avanti da Alessandro Magno nelle terre da lui conquistate, si realizzò e influenzò anche le figure degli dei orientali ed egiziani, in particolare della dea Iside che fu associata ad altre dee appartenenti al pantheon greco come Demetra, Tyche, Afrodite e Atena, per i caratteri in comune che le univano. Dalla Grecia, e in particolar modo dall'isola di Delo, uno dei centri isiaci più importanti durante il III-II secolo a.C., il culto isiaco s'irradiò verso le coste dell'Italia meridionale, centrale e settentrionale, seguendo le rotte mercantili marittime e fluviali, arrivando verso il I secolo a.C. nella città più importante del tempo, la città che si preparava a conquistare tutte le terre conosciute, Roma. Qui le vicende politiche accompagnarono fino alla sua caduta definitiva, con l'affermazione del Cristianesimo, Iside e il suo culto.File | Dimensione | Formato | |
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