Questa ricerca ha indagato le vicende della regia manifattura torinese di arazzi. Su questo tema sono già stati svolti diversi studi che ne hanno approfondito e chiarito le vicende, illustrato il ruolo dei suoi protagonisti, ossia dei pittori bozzettisti, dei pittori cartonisti e degli arazzieri, enumerando e descrivendo le serie di arazzi che furono prodotte a Torino. Già a partire dagli anni venti Enrico Possenti e Augusto Telluccini (come già si è tentato di spiegare nel quarto capitolo di questa tesi che si incentra sulla fortuna espositiva degli arazzi prodotti a Torino) cercano di rivalutare il ruolo della manifattura e l'importanza dal punto di vista stilistico e storico-artistico che ebbero i meravigliosi manufatti tessili commissionati dai Savoia, che prima di allora erano stati giudicati di interesse secondario. Tuttavia per la redazione di questa tesi sono stati essenziali gli studi portati avanti da Mercedes Viale Ferrero che finora è stata l'unica a cercare di ricostruire nella maniera più completa possibile quella che fu la storia della committenza sabauda, che ha una tradizione secolare ed è antecedente all'istituzione della fabbrica di arazzi torinese, collegandola alla produzione che a partire dal 1731 contraddistinse la manifattura della capitale sabauda. Sebbene molti studiosi in anni più recenti abbiano nuovamente ripreso tali studi, in realtà questi si concentrano essenzialmente sul periodo che va da Emanuele Filiberto a Carlo Felice, senza più indagare, approfondire e aggiornare tutta la storia antecedente, da Amedeo VI di Savoia a Emanuele Filiberto, che interessa gli acquisti di numerose serie di alto pregio artistico acquisite nelle Fiandre e in Francia. In questa tesi sono stati ripresi tutti gli studi condotti finora sugli arazzi che nelle diverse epoche hanno arredato le residenze sabaude, cercando di mettere in successione e correlare tutte quelle informazioni che dopo le pubblicazioni di Viale Ferrero sono state divulgate in maniera frammentaria senza ricostruire una storia unica dell'arazzo a Torino. Dunque in questo lavoro convergono tutte quelle informazioni che a partire dalla bibliografia più aggiornata sono state ricavate anche tenendo conto degli studi più datati e in alcuni casi si è ritenuto necessario una verifica di prima persona di quei documenti d'archivio che già gli storici dell'arte che hanno lavorato precedentemente a questo argomento hanno scoperto e pubblicato. L'arco cronologico che interessa il primo capitolo è piuttosto ampio, spaziando esso da XIV al XVIII secolo.

Arazzi alla corte sabauda: collezionismo e committenza

CAMBARERI, VALERIA
2009/2010

Abstract

Questa ricerca ha indagato le vicende della regia manifattura torinese di arazzi. Su questo tema sono già stati svolti diversi studi che ne hanno approfondito e chiarito le vicende, illustrato il ruolo dei suoi protagonisti, ossia dei pittori bozzettisti, dei pittori cartonisti e degli arazzieri, enumerando e descrivendo le serie di arazzi che furono prodotte a Torino. Già a partire dagli anni venti Enrico Possenti e Augusto Telluccini (come già si è tentato di spiegare nel quarto capitolo di questa tesi che si incentra sulla fortuna espositiva degli arazzi prodotti a Torino) cercano di rivalutare il ruolo della manifattura e l'importanza dal punto di vista stilistico e storico-artistico che ebbero i meravigliosi manufatti tessili commissionati dai Savoia, che prima di allora erano stati giudicati di interesse secondario. Tuttavia per la redazione di questa tesi sono stati essenziali gli studi portati avanti da Mercedes Viale Ferrero che finora è stata l'unica a cercare di ricostruire nella maniera più completa possibile quella che fu la storia della committenza sabauda, che ha una tradizione secolare ed è antecedente all'istituzione della fabbrica di arazzi torinese, collegandola alla produzione che a partire dal 1731 contraddistinse la manifattura della capitale sabauda. Sebbene molti studiosi in anni più recenti abbiano nuovamente ripreso tali studi, in realtà questi si concentrano essenzialmente sul periodo che va da Emanuele Filiberto a Carlo Felice, senza più indagare, approfondire e aggiornare tutta la storia antecedente, da Amedeo VI di Savoia a Emanuele Filiberto, che interessa gli acquisti di numerose serie di alto pregio artistico acquisite nelle Fiandre e in Francia. In questa tesi sono stati ripresi tutti gli studi condotti finora sugli arazzi che nelle diverse epoche hanno arredato le residenze sabaude, cercando di mettere in successione e correlare tutte quelle informazioni che dopo le pubblicazioni di Viale Ferrero sono state divulgate in maniera frammentaria senza ricostruire una storia unica dell'arazzo a Torino. Dunque in questo lavoro convergono tutte quelle informazioni che a partire dalla bibliografia più aggiornata sono state ricavate anche tenendo conto degli studi più datati e in alcuni casi si è ritenuto necessario una verifica di prima persona di quei documenti d'archivio che già gli storici dell'arte che hanno lavorato precedentemente a questo argomento hanno scoperto e pubblicato. L'arco cronologico che interessa il primo capitolo è piuttosto ampio, spaziando esso da XIV al XVIII secolo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/77353