Analizzando l'evoluzione del Premio Grinzane Cavour a partire dalla creazione ad opera di Don Meotto nel 1982, è emerso che Giuliano Soria ne sradicò l'intento didattico per dar vita ad un evento sempre più distante dalla dimensione culturale, sempre più nelle corde della mondanità declinata in cene, aste del tartufo, viaggi, festival ed eventi. Accanto alla figura del Soria è affiorata quella del direttore dell'Icif ¿Italian Culinary Institute for Foreigners-, Bruno Libralon, col quale condivideva la sede nel Castello Rorà di Costigliole d'Asti e non solo. Dall'inchiesta giudiziaria è emerso che sia Soria che Libralon si servivano di Angelo Soria, fratello del primo e funzionario della Regione Piemonte, per rimpinguare le casse di fondi pubblici utilizzati scopi personali, anziché esclusivamente per le associazioni che presiedevano. Il Soria ispanista non era solo nella conduzione della ¿carovana di eventi¿ che aveva allestito, ma gravitavano attorno alla sua figura il fratello Angelo e Libralon. Il tutto tra le mura del Castello costigliolese, in eterna fase di ristrutturazione da quattordici anni: il Soria ne usò i fondi erogati da enti pubblici per scopi personali. L'atto di malversazione fece precipitare nell'occhio del ciclone anche le giunte comunali, sospettando di una loro complice omertà. Il protocollo di intenti per il recupero del Castello Rorà stipulato dall'associazione Grinzane Cavour ed il Comune di Costigliole d'Asti rende giustizia nei confronti della posizione del Comune: il Soria presentò una lista di progetti che avrebbero comportato benefici concreti al territorio e lo scambio che si richiedeva era a favore dell'istituzione locale. Il Soria si è interessato per primo ad una realtà periferica, tipicamente italiana , fatta da borghi ricchi di storia, ma trascurati dalla grande amministrazione ed il Comune di Costigliole d'Asti ha abbracciato a piene mani questa possibilità fortuita, trasformatasi poi in un intreccio nebuloso ed illegale. Il Comune ed il borgo di Costigliole d'Asti ricoprono i ruolo di vittime, anziché complici in questa intricata vicenda all'italiana. Le giunte regionali che si sono susseguite durante ¿l'era Soria¿ hanno effettuato controlli sporadici e poco attenti sui fondi destinati a Soria: Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte durante lo scandalo giudiziario, riconosce la trascuratezza nei controlli ed al tempo stesso anche la parte positiva nell'operato del Soria. ¿Non buttare via il bambino con l'acqua sporca¿, la speranza della Bresso, che riconosce nonostante le vicende illegali avvenute una forte dose di potenzialità positive in ciò che aveva costruito l'ispanista. Bisogna distinguere ciò che è da salvare e protrarre e ciò che è da seppellire con l'era Soria ormai terminata. Proseguire il sistema di promozione e valorizzazione del territorio che trovò un'identità sotto Soria e la sua associazione. Le proposte per continuare lungo questa via sono molteplici; tra queste il piano di marketing territoriale della SDA Bocconi, presentato a Costigliole d'Asti nel 2005, si ingloba naturalmente nel solco del Premio Grinzane, poiché studiato in un'ottica di supporto e condivisione a questo.

Il crollo del castello di carta. Il Premio Grinzane e lo scandalo Soria: analisi delle sorti economiche del borgo di Costigliole d'Asti

ROSSI, ELISABETTA
2009/2010

Abstract

Analizzando l'evoluzione del Premio Grinzane Cavour a partire dalla creazione ad opera di Don Meotto nel 1982, è emerso che Giuliano Soria ne sradicò l'intento didattico per dar vita ad un evento sempre più distante dalla dimensione culturale, sempre più nelle corde della mondanità declinata in cene, aste del tartufo, viaggi, festival ed eventi. Accanto alla figura del Soria è affiorata quella del direttore dell'Icif ¿Italian Culinary Institute for Foreigners-, Bruno Libralon, col quale condivideva la sede nel Castello Rorà di Costigliole d'Asti e non solo. Dall'inchiesta giudiziaria è emerso che sia Soria che Libralon si servivano di Angelo Soria, fratello del primo e funzionario della Regione Piemonte, per rimpinguare le casse di fondi pubblici utilizzati scopi personali, anziché esclusivamente per le associazioni che presiedevano. Il Soria ispanista non era solo nella conduzione della ¿carovana di eventi¿ che aveva allestito, ma gravitavano attorno alla sua figura il fratello Angelo e Libralon. Il tutto tra le mura del Castello costigliolese, in eterna fase di ristrutturazione da quattordici anni: il Soria ne usò i fondi erogati da enti pubblici per scopi personali. L'atto di malversazione fece precipitare nell'occhio del ciclone anche le giunte comunali, sospettando di una loro complice omertà. Il protocollo di intenti per il recupero del Castello Rorà stipulato dall'associazione Grinzane Cavour ed il Comune di Costigliole d'Asti rende giustizia nei confronti della posizione del Comune: il Soria presentò una lista di progetti che avrebbero comportato benefici concreti al territorio e lo scambio che si richiedeva era a favore dell'istituzione locale. Il Soria si è interessato per primo ad una realtà periferica, tipicamente italiana , fatta da borghi ricchi di storia, ma trascurati dalla grande amministrazione ed il Comune di Costigliole d'Asti ha abbracciato a piene mani questa possibilità fortuita, trasformatasi poi in un intreccio nebuloso ed illegale. Il Comune ed il borgo di Costigliole d'Asti ricoprono i ruolo di vittime, anziché complici in questa intricata vicenda all'italiana. Le giunte regionali che si sono susseguite durante ¿l'era Soria¿ hanno effettuato controlli sporadici e poco attenti sui fondi destinati a Soria: Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte durante lo scandalo giudiziario, riconosce la trascuratezza nei controlli ed al tempo stesso anche la parte positiva nell'operato del Soria. ¿Non buttare via il bambino con l'acqua sporca¿, la speranza della Bresso, che riconosce nonostante le vicende illegali avvenute una forte dose di potenzialità positive in ciò che aveva costruito l'ispanista. Bisogna distinguere ciò che è da salvare e protrarre e ciò che è da seppellire con l'era Soria ormai terminata. Proseguire il sistema di promozione e valorizzazione del territorio che trovò un'identità sotto Soria e la sua associazione. Le proposte per continuare lungo questa via sono molteplici; tra queste il piano di marketing territoriale della SDA Bocconi, presentato a Costigliole d'Asti nel 2005, si ingloba naturalmente nel solco del Premio Grinzane, poiché studiato in un'ottica di supporto e condivisione a questo.
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