Background. Studies about visuospatial abilities in Anorexia Nervosa available in literature highlighted some executive differences compared to controls. However, few researches aiming to analyze the visuospatial perception in a condition of food-deprivation have been carried out, and none of them examined how it could modify in patients suffering from AN in state of fast or after a meal. Objectives. This study aims to analyze the visuospatial perception after that Food, Neutral or Shape figures have been shown in patients suffering from Restricter Anorexia Nervosa compared to a group of healthy subjects; to analyze the possible differences in the visuospatial perception existing between two conditions: food-deprivation and non food-deprivation; to analyze the possible influence of perfectionism, dietary obsessive traits and depressive symptoms over the visuospatial abilities in AN. Patients and Methods. A group of patients suffering from Restricter Anorexia Nervosa during their first 7 days of hospitalization (n=18) and a group of healthy controls (n=19) have been involved. Patients and healthy controls have been further divided into two subgroups. A first subgroup, called “FED group” (n=18), carried out the test after lunch – after a minimum of 5 minutes to a maximum of 45 minutes. A second subgroup, called “FAST group” (n=19), carried out the test after a while from the meal – after a minimum of 1 hour and 45 minutes to a maximum of 2 hours. The visuospatial perception has been analyzed through the Cookie Experiment, with a pre-test assessment and a post-test assessment. Some questionnaires have been given to the patients in order to analyze the eating symptoms, the affective temperaments, the anxiety levels, the perfectionism, the body image perception, the depressive symptoms, the resilience and the obsessive worries and rituals connected to the eating symptoms. Results. The results show that the two groups differ in the tests concerning the eating symptoms; the patients appear to be more worried about the body shape and weight and they more often present depressive, cyclothymic, hyperthymic and anxious temperament traits; in the patient group is noticeable a greater tendency to perfectionism and a greater depressive symptomatology. A statistically significant association between the grade of depression and how the patients perceive the dimensions of the Food figure when beside the Shape figure has been noticed: the deeper is the depression and the bigger the Food figure is perceived compared to the Shape figure; this difference in the perception does not appear when the two figures are a Neutral one and Shape one. Instead, no significant associations with the ability to distinguish the differences in the dimensions between two Food figures have been pointed out. Furthermore, the non hungry subjects (FED group) seem to be more able to distinguish the differences in the dimensions when the figures are two circumferences, that is two Shape figures. The comparison between the FED group and the FAST group exclusively inside the patients sample doesn’t show, instead, this difference between the hunger state and the fullness state in the way the figures are perceived. Conclusions. This research strengthen the evidences highlighted by previous studies concerning the psychopathological dimensions of Anorexia Nervosa and it offers a new contribution to the understanding of the difficulties of the patients in the visuospatial perception, confirming its existence and highlighting how it is specifically linked to the perception of figures relevant for the disease, like food. The research started by this work will carry on, in order to enlarge the dimensions of the sample, aiming to reinforce the data collected until now and to further deepen this vein of research.
Background. In letteratura sono presenti studi sulle abilità visuospaziali in Anoressia Nervosa (AN) che hanno evidenziato alcune difficoltà esecutive rispetto ai controlli. Tuttavia, sono state condotte poche ricerche con l’obiettivo di analizzare la percezione visuospaziale in situazioni di privazione di cibo, e nessuna di esse ha esaminato come essa possa eventualmente modificarsi in pazienti affette da AN in condizioni di digiuno o dopo il pasto. Obiettivi. Lo studio ha l’obiettivo di analizzare la percezione visuospaziale in seguito alla presentazione di stimoli Cibo, Neutri o Forma in pazienti che soffrono di Anoressia Nervosa sottotipo Restricter rispetto ad un gruppo di soggetti sani; di analizzare le possibili differenze nella percezione visuospaziale tra due condizioni: privazione di cibo e non privazione di cibo; di analizzare la possibile influenza del perfezionismo, dei tratti ossessivi alimentari e temperamentali e dei sintomi depressivi sulle abilità visuospaziali delle pazienti anoressiche. Pazienti e Metodi. Sono stati coinvolti un gruppo di pazienti con diagnosi di Anoressia Nervosa sottotipo Restricter durante i primi 7 giorni di ricovero (n=18) e un gruppo di controlli sani (n=19). I pazienti e i controlli sani sono stati ulteriormente suddivisi in due sottogruppi. Un primo sottogruppo, chiamato “Gruppo FED” (n=18), ha effettuato il test dopo il pranzo, da un tempo minimo di 5 minuti ad un tempo massimo di 45 minuti. Un secondo sottogruppo, chiamato “Gruppo FAST” (n=19), ha effettuato il test a distanza dal pasto, da un tempo minimo di 1 ora e 45 minuti a un tempo massimo di 2 ore. La percezione visuospaziale è stata analizzata attraverso l’Esperimento Cookie, con una valutazione di assessment prima e dopo l’esperimento. Ai pazienti sono stati somministrati dei questionari per analizzare molteplici aspetti della loro psicopatologia. Risultati. I risultati mostrano che i due gruppi differiscono nei test che riguardano i sintomi alimentari; le pazienti si mostrano più preoccupate riguardo la forma e il peso corporeo e manifestano più frequentemente tratti temperamentali depressivi, ciclotimici, ipertimici e ansiosi; nelle pazienti si evidenzia una maggiore tendenza al perfezionismo e una maggiore sintomatologia depressiva. È stata evidenziata una correlazione statisticamente significativa tra il livello di depressione e come le pazienti percepiscono le dimensioni dello stimolo Cibo quando si trova accostato ad uno stimolo Forma: risulta che, all’aggravarsi della depressione, lo stimolo Cibo è percepito come di dimensioni maggiori in confronto allo stimolo Forma; questa differenza nella percezione non si manifesta se i due stimoli sono uno stimolo neutro e uno stimolo forma. Non sono state riscontrate, invece, correlazioni significative con l’abilità di distinguere differenze nelle dimensioni tra due stimoli di cibo. I soggetti non affamati (gruppo FED) risultano essere, inoltre, più abili a distinguere le differenze di dimensione quando gli stimoli sono rappresentati da due circonferenze, ovvero da due stimoli forma. Il confronto tra gruppo FED e FAST esclusivamente all’interno del campione delle pazienti non mostra, invece, questa differenza tra lo stato di fame e lo stato di sazietà. Conclusioni. L’analisi condotta consolida le evidenze mostrate da ricerche precedenti per quanto riguarda le dimensioni psicopatologiche dell’Anoressia Nervosa e fornisce un nuovo contributo nella comprensione delle difficoltà di percezione visuospaziale all’interno delle pazienti, confermandone l’esistenza ed evidenziando quanto sia legata specificatamente alla percezione di stimoli importanti per la malattia, come il cibo.
Abilità visuospaziali nell'anoressia nervosa
BEVIONE, FRANCESCO
2019/2020
Abstract
Background. In letteratura sono presenti studi sulle abilità visuospaziali in Anoressia Nervosa (AN) che hanno evidenziato alcune difficoltà esecutive rispetto ai controlli. Tuttavia, sono state condotte poche ricerche con l’obiettivo di analizzare la percezione visuospaziale in situazioni di privazione di cibo, e nessuna di esse ha esaminato come essa possa eventualmente modificarsi in pazienti affette da AN in condizioni di digiuno o dopo il pasto. Obiettivi. Lo studio ha l’obiettivo di analizzare la percezione visuospaziale in seguito alla presentazione di stimoli Cibo, Neutri o Forma in pazienti che soffrono di Anoressia Nervosa sottotipo Restricter rispetto ad un gruppo di soggetti sani; di analizzare le possibili differenze nella percezione visuospaziale tra due condizioni: privazione di cibo e non privazione di cibo; di analizzare la possibile influenza del perfezionismo, dei tratti ossessivi alimentari e temperamentali e dei sintomi depressivi sulle abilità visuospaziali delle pazienti anoressiche. Pazienti e Metodi. Sono stati coinvolti un gruppo di pazienti con diagnosi di Anoressia Nervosa sottotipo Restricter durante i primi 7 giorni di ricovero (n=18) e un gruppo di controlli sani (n=19). I pazienti e i controlli sani sono stati ulteriormente suddivisi in due sottogruppi. Un primo sottogruppo, chiamato “Gruppo FED” (n=18), ha effettuato il test dopo il pranzo, da un tempo minimo di 5 minuti ad un tempo massimo di 45 minuti. Un secondo sottogruppo, chiamato “Gruppo FAST” (n=19), ha effettuato il test a distanza dal pasto, da un tempo minimo di 1 ora e 45 minuti a un tempo massimo di 2 ore. La percezione visuospaziale è stata analizzata attraverso l’Esperimento Cookie, con una valutazione di assessment prima e dopo l’esperimento. Ai pazienti sono stati somministrati dei questionari per analizzare molteplici aspetti della loro psicopatologia. Risultati. I risultati mostrano che i due gruppi differiscono nei test che riguardano i sintomi alimentari; le pazienti si mostrano più preoccupate riguardo la forma e il peso corporeo e manifestano più frequentemente tratti temperamentali depressivi, ciclotimici, ipertimici e ansiosi; nelle pazienti si evidenzia una maggiore tendenza al perfezionismo e una maggiore sintomatologia depressiva. È stata evidenziata una correlazione statisticamente significativa tra il livello di depressione e come le pazienti percepiscono le dimensioni dello stimolo Cibo quando si trova accostato ad uno stimolo Forma: risulta che, all’aggravarsi della depressione, lo stimolo Cibo è percepito come di dimensioni maggiori in confronto allo stimolo Forma; questa differenza nella percezione non si manifesta se i due stimoli sono uno stimolo neutro e uno stimolo forma. Non sono state riscontrate, invece, correlazioni significative con l’abilità di distinguere differenze nelle dimensioni tra due stimoli di cibo. I soggetti non affamati (gruppo FED) risultano essere, inoltre, più abili a distinguere le differenze di dimensione quando gli stimoli sono rappresentati da due circonferenze, ovvero da due stimoli forma. Il confronto tra gruppo FED e FAST esclusivamente all’interno del campione delle pazienti non mostra, invece, questa differenza tra lo stato di fame e lo stato di sazietà. Conclusioni. L’analisi condotta consolida le evidenze mostrate da ricerche precedenti per quanto riguarda le dimensioni psicopatologiche dell’Anoressia Nervosa e fornisce un nuovo contributo nella comprensione delle difficoltà di percezione visuospaziale all’interno delle pazienti, confermandone l’esistenza ed evidenziando quanto sia legata specificatamente alla percezione di stimoli importanti per la malattia, come il cibo.File | Dimensione | Formato | |
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