Introduction: According to the WHO's new concept of ‘health’, its promotion and primary prevention must focus on modifiable behavioural risk factors and social, economic and environmental determinants of health. It is therefore also necessary to have an eye on wellbeing in the workplace and the natural environment, and one way to do this is to intervene in the population's lifestyle and food choices, adopting a ‘One Health’ approach. The training of health professionals in this area is essential, as they are involved at the front line in promoting healthy habits among the population. Objective: To provide a food education intervention, specifically on environmental sustainability and food waste prevention, to the health personnel of a hospital. Methods: Using videos, posters and brochures, the project involved 66 volunteers including employees and students with access to the hospital canteen. It was structured in three phases, the completion of an initial questionnaire (T0), the sending of three informative newsletters on sustainability, food waste and the Mediterranean Diet and the administration of a second questionnaire after six months (T1) to assess the effectiveness of the intervention. The data collected in the two questionnaires were analysed using specific statistical tests (Stuart-Maxwell, the Chi-square, the Mann-Whitney U and Kendall's test). Results: After the intervention, participants attached greater importance to factors such as nutrition label (p<0.001), ingredient list (p=0.0292), organic production (p=0.03) and recyclable packaging (p=0.0202). There was a significant increase in the choice ‘respectful towards biodiversity’ (p=0.026) as a factor identifying a sustainable diet. The importance given to the consumption of sustainable products (p<0.001) and the awareness that sustainable is synonymous with healthy (p=0.020) increased significantly. There was a significant increase in the opinion that snacks, sweets and drinks have a greater environmental impact (p<0.001) and that dried fruit, soya products and pulses can be good substitutes for meat (p=0.002). 29% of participants stated that they do not discard anything from their tray. After the intervention, participants asked for smaller portions in the canteen, avoided unwanted food and took away what they did not eat, while at home they consumed food that expired earlier, stored food better and bought smaller portions. Participants increased the frequency of consumption of vegetables (p=0.0005), fruit (p=0.0004), dairy products (p=0.0116), evo oil (p=0.0093), white meat (p=0.006), cheese (p=0.0084), fish (p<0.0001), nuts (p<0.0001) and pulses (p<0.001) and decreased the frequency of consumption of sweets (p=0.0491). Conclusions: Food production and consumption are fundamental to environmental sustainability, affecting pollution, greenhouse gases and biodiversity and consumers, through their choices, can influence the sustainability of the food supply chain. Hospital catering companies in Piedmont should implement a User Information Plan to promote sustainable food, and recommendations and interventions addressed to health care professionals should be implemented in the future so that they can in turn promote healthy and sustainable habits among the population.
Introduzione: Secondo la nuova concezione di “salute” dell’OMS, la sua promozione e la prevenzione primaria devono essere incentrate sui fattori di rischio comportamentali modificabili e sui determinanti di salute sociali, economici ed ambientali. È necessario quindi avere un occhio di riguardo anche per quello che è il benessere nell’ambiente di lavoro e dell’ambiente naturale ed un modo per farlo, è sicuramente quello di intervenire sullo stile di vita e sulle scelte alimentari della popolazione, adottando un approccio ”One Health”. La formazione degli operatori sanitari in questo ambito è essenziale, poiché sono coinvolti in prima linea nella promozione delle sane abitudini tra la popolazione. Obiettivo: Fornire un intervento di educazione alimentare, specifico sulla sostenibilità ambientale e sulla prevenzione dello spreco alimentare, al personale sanitario di un ospedale. Metodi: Il progetto ha coinvolto, tramite l’ausilio di video, poster e brochure, 66 volontari tra dipendenti e studenti con accesso alla mensa ospedaliera. È stato strutturato in tre fasi, la compilazione di un questionario iniziale (T0), l’invio di tre newsletter informative su sostenibilità, spreco alimentare e Dieta Mediterranea e la somministrazione di un secondo questionario dopo sei mesi (T1) per valutare l’efficacia dell’intervento. I dati raccolti nei due questionari sono stati analizzati tramite test statistici specifici (Stuart-Maxwell, il Chi-quadro, il Mann-Whitney U ed il test di Kendall). Risultati: Dopo l’intervento, i partecipanti hanno attribuito maggiore importanza a fattori come etichetta nutrizionale (p<0.001), elenco degli ingredienti (p=0.0292), produzione biologica (p=0.03) ed imballaggio riciclabile (p=0.0202). C’è stato un aumento significativo della scelta “rispettosa verso la biodiversità” (p=0.026) come fattore che identifica una dieta sostenibile. L’importanza data al consumo di prodotti sostenibili (p<0.001) e la consapevolezza che sostenibile sia sinonimo di sano (p=0.020) sono aumentate notevolmente. C’è stato un aumento significativo nell’opinione che snack, dolci e bevande abbiano un maggior impatto ambientale (p<0.001) e che frutta secca, derivati della soia e legumi possano essere dei validi sostituti della carne (p=0.002). Il 29% dei partecipanti dichiara di non scartare nulla dal proprio vassoio. Dopo l’intervento, i partecipanti chiedono porzioni minori in mensa, evitano cibi non graditi e portano via ciò che non mangiano mentre a casa hanno consumano cibo che scade prima, conservano meglio gli alimenti e comprano porzioni meno abbondanti. I partecipanti hanno incrementato la frequenza di consumo di verdura (p=0.0005), frutta (p=0.0004), latticini (p=0.0116), olio evo (p=0.0093), carne bianca (p=0.006), formaggi (p=0.0084), pesce (p<0.0001), frutta secca (p<0.0001) e legumi (p<0.001) e diminuito la frequenza di consumo di dolci (p=0.0491). Conclusioni: La produzione ed il consumo di cibo sono fondamentali per la sostenibilità ambientale, incidendo su inquinamento, gas serra e biodiversità ed i consumatori, attraverso le loro scelte, possono influenzare la sostenibilità della filiera alimentare. Le ditte di ristorazione ospedaliera in Piemonte dovrebbero attuare un Piano di Informazione agli Utenti per promuovere l’alimentazione sostenibile ed è necessario che in futuro vengano realizzate raccomandazioni ed interventi rivolti agli operatori sanitari poiché possano a loro volta promuovere abitudini sane e sostenibili tra la popolazione.
Efficacia di un intervento di educazione alimentare nell’ambito della sostenibilità ambientale rivolto agli utenti che accedono alla mensa di un ospedale universitario
BASILE, NICOLE THERESA
2023/2024
Abstract
Introduzione: Secondo la nuova concezione di “salute” dell’OMS, la sua promozione e la prevenzione primaria devono essere incentrate sui fattori di rischio comportamentali modificabili e sui determinanti di salute sociali, economici ed ambientali. È necessario quindi avere un occhio di riguardo anche per quello che è il benessere nell’ambiente di lavoro e dell’ambiente naturale ed un modo per farlo, è sicuramente quello di intervenire sullo stile di vita e sulle scelte alimentari della popolazione, adottando un approccio ”One Health”. La formazione degli operatori sanitari in questo ambito è essenziale, poiché sono coinvolti in prima linea nella promozione delle sane abitudini tra la popolazione. Obiettivo: Fornire un intervento di educazione alimentare, specifico sulla sostenibilità ambientale e sulla prevenzione dello spreco alimentare, al personale sanitario di un ospedale. Metodi: Il progetto ha coinvolto, tramite l’ausilio di video, poster e brochure, 66 volontari tra dipendenti e studenti con accesso alla mensa ospedaliera. È stato strutturato in tre fasi, la compilazione di un questionario iniziale (T0), l’invio di tre newsletter informative su sostenibilità, spreco alimentare e Dieta Mediterranea e la somministrazione di un secondo questionario dopo sei mesi (T1) per valutare l’efficacia dell’intervento. I dati raccolti nei due questionari sono stati analizzati tramite test statistici specifici (Stuart-Maxwell, il Chi-quadro, il Mann-Whitney U ed il test di Kendall). Risultati: Dopo l’intervento, i partecipanti hanno attribuito maggiore importanza a fattori come etichetta nutrizionale (p<0.001), elenco degli ingredienti (p=0.0292), produzione biologica (p=0.03) ed imballaggio riciclabile (p=0.0202). C’è stato un aumento significativo della scelta “rispettosa verso la biodiversità” (p=0.026) come fattore che identifica una dieta sostenibile. L’importanza data al consumo di prodotti sostenibili (p<0.001) e la consapevolezza che sostenibile sia sinonimo di sano (p=0.020) sono aumentate notevolmente. C’è stato un aumento significativo nell’opinione che snack, dolci e bevande abbiano un maggior impatto ambientale (p<0.001) e che frutta secca, derivati della soia e legumi possano essere dei validi sostituti della carne (p=0.002). Il 29% dei partecipanti dichiara di non scartare nulla dal proprio vassoio. Dopo l’intervento, i partecipanti chiedono porzioni minori in mensa, evitano cibi non graditi e portano via ciò che non mangiano mentre a casa hanno consumano cibo che scade prima, conservano meglio gli alimenti e comprano porzioni meno abbondanti. I partecipanti hanno incrementato la frequenza di consumo di verdura (p=0.0005), frutta (p=0.0004), latticini (p=0.0116), olio evo (p=0.0093), carne bianca (p=0.006), formaggi (p=0.0084), pesce (p<0.0001), frutta secca (p<0.0001) e legumi (p<0.001) e diminuito la frequenza di consumo di dolci (p=0.0491). Conclusioni: La produzione ed il consumo di cibo sono fondamentali per la sostenibilità ambientale, incidendo su inquinamento, gas serra e biodiversità ed i consumatori, attraverso le loro scelte, possono influenzare la sostenibilità della filiera alimentare. Le ditte di ristorazione ospedaliera in Piemonte dovrebbero attuare un Piano di Informazione agli Utenti per promuovere l’alimentazione sostenibile ed è necessario che in futuro vengano realizzate raccomandazioni ed interventi rivolti agli operatori sanitari poiché possano a loro volta promuovere abitudini sane e sostenibili tra la popolazione.File | Dimensione | Formato | |
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