Il ruolo dell'educazione motoria e del movimento nello sviluppo della personalità dell'uomo sembra ammesso da tutti. L'attività fisica è sempre stata presente nella storia dell'uomo, e fin dalla comparsa delle prime civiltà, le attività ginniche e sportive hanno avuto un ruolo determinante. Lo sviluppo motorio assume un ruolo centrale nella psicobiologia dello sviluppo. Ad esempio, si sottolinea come i giochi di movimento non riguardino esclusivamente la sfera motoria, ma anche i processi di socializzazione e la cosiddetta intelligenza emotiva, la capacità di leggere le emozioni degli altri e di mettere in atto risposte appropriate dal punto di vista dell'empatia. Un gioco di gruppo all'aria aperta comporta sensazioni, percezioni, emozioni, movimenti e, soprattutto, un vero e proprio esercizio cognitivo. Giocando, i bambini imparano le regole di gruppo, si rendono conto della concretezza delle proprie azioni, del male che possono provocare alcuni eccessi, della diplomazia necessaria a riallacciare relazioni che si sono raffreddate, anche se per poco tempo. Il ruolo dell'attività motoria nella costruzione della mente è evidente dal punto di vista dello sviluppo: i movimenti innati dell'embrione e quelli sempre più perfezionati del lattante sono i mattoni costitutivi del comportamento motorio e di un conseguente numero di attività "sequenziali". Il corpo rappresenta lo strumento di tutte le relazioni dell'individuo con il suo ambiente. Il modo corporeo di essere al mondo, dunque, condiziona la qualità di queste relazioni. In tal modo, è necessario ottenere che il corpo sia uno strumento efficace facilmente controllato. Per quanto riguarda la pedagogia dello sport, essa si è sviluppata di recente, e in Italia ancora non ha trovato la sua giusta collocazione e il dovuto riconoscimento accademico. Tale pedagogia si configura come un sottosistema derivato da un sistema di conoscenze, identificato con una macroscienza educativa generale, tale da partecipare sia allo statuto epistemologico delle scienze dell'educazione, sia a quello delle scienze dello sport.

Attività motoria e sport: peculiarità, indicazioni e prospettive per la Scuola Primaria.

COSENZA, KATIA
2009/2010

Abstract

Il ruolo dell'educazione motoria e del movimento nello sviluppo della personalità dell'uomo sembra ammesso da tutti. L'attività fisica è sempre stata presente nella storia dell'uomo, e fin dalla comparsa delle prime civiltà, le attività ginniche e sportive hanno avuto un ruolo determinante. Lo sviluppo motorio assume un ruolo centrale nella psicobiologia dello sviluppo. Ad esempio, si sottolinea come i giochi di movimento non riguardino esclusivamente la sfera motoria, ma anche i processi di socializzazione e la cosiddetta intelligenza emotiva, la capacità di leggere le emozioni degli altri e di mettere in atto risposte appropriate dal punto di vista dell'empatia. Un gioco di gruppo all'aria aperta comporta sensazioni, percezioni, emozioni, movimenti e, soprattutto, un vero e proprio esercizio cognitivo. Giocando, i bambini imparano le regole di gruppo, si rendono conto della concretezza delle proprie azioni, del male che possono provocare alcuni eccessi, della diplomazia necessaria a riallacciare relazioni che si sono raffreddate, anche se per poco tempo. Il ruolo dell'attività motoria nella costruzione della mente è evidente dal punto di vista dello sviluppo: i movimenti innati dell'embrione e quelli sempre più perfezionati del lattante sono i mattoni costitutivi del comportamento motorio e di un conseguente numero di attività "sequenziali". Il corpo rappresenta lo strumento di tutte le relazioni dell'individuo con il suo ambiente. Il modo corporeo di essere al mondo, dunque, condiziona la qualità di queste relazioni. In tal modo, è necessario ottenere che il corpo sia uno strumento efficace facilmente controllato. Per quanto riguarda la pedagogia dello sport, essa si è sviluppata di recente, e in Italia ancora non ha trovato la sua giusta collocazione e il dovuto riconoscimento accademico. Tale pedagogia si configura come un sottosistema derivato da un sistema di conoscenze, identificato con una macroscienza educativa generale, tale da partecipare sia allo statuto epistemologico delle scienze dell'educazione, sia a quello delle scienze dello sport.
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