L' obiettivo di questa tesi è quella di effettuare una rassegna sul recentissimo dibattito ancora in corso, circa le politiche di austerità, e nello specifico sul Fiscal Compact, intraprese dall'Unione Europea negli ultimi anni per combattere la crisi economica che ha colpito numerosi Stati Membri. Infatti, emerge grande preoccupazione per i conti pubblici, in quanto il debito pubblico continua ad aumentare cosi come anche gli interessi, determinando il rischio di poca affidabilità dei Paesi. Questo ha determinato l'introduzione di pacchetti di risanamento del bilancio, guidati dalle politiche di austerità, con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità del debito. Inoltre, emerge ancora che il consolidamento attuato, con taglio della spesa o aumento delle tasse, all'interno di un contesto con tassi d'interesse prossimi allo zero e trappola di liquidità non porta ad un miglioramento, solo un aumento del rapporto Debito-Pil. Numerose scuole di pensiero contestano queste politiche affermando che in questo modo si peggiora la recessione e si ritarda la ripresa. La tesi viene suddivisa in tre capitoli. Nel primo vengono affrontate le circostanze storiche, economiche e le tendenze politiche che hanno caratterizzato i recenti sviluppi economici. Nel secondo capitolo viene trattato nello specifico il Fiscal Compact e le rigide regole di bilancio introdotte nella legislazione nazionale, spesso anche a livello costituzionale. I Paesi adottando queste norme hanno la possibilità di ottenere assistenza finanziaria dal Meccanismo Europeo di Stabilità. Nel terzo capitolo, infine vengono riportate le due opposte scuole di pensiero sul tema dell'austerità, con Keynesiani e non a confronto.

La politica di austerità e il Fiscal Compact

GJOKA, SILVANA
2014/2015

Abstract

L' obiettivo di questa tesi è quella di effettuare una rassegna sul recentissimo dibattito ancora in corso, circa le politiche di austerità, e nello specifico sul Fiscal Compact, intraprese dall'Unione Europea negli ultimi anni per combattere la crisi economica che ha colpito numerosi Stati Membri. Infatti, emerge grande preoccupazione per i conti pubblici, in quanto il debito pubblico continua ad aumentare cosi come anche gli interessi, determinando il rischio di poca affidabilità dei Paesi. Questo ha determinato l'introduzione di pacchetti di risanamento del bilancio, guidati dalle politiche di austerità, con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità del debito. Inoltre, emerge ancora che il consolidamento attuato, con taglio della spesa o aumento delle tasse, all'interno di un contesto con tassi d'interesse prossimi allo zero e trappola di liquidità non porta ad un miglioramento, solo un aumento del rapporto Debito-Pil. Numerose scuole di pensiero contestano queste politiche affermando che in questo modo si peggiora la recessione e si ritarda la ripresa. La tesi viene suddivisa in tre capitoli. Nel primo vengono affrontate le circostanze storiche, economiche e le tendenze politiche che hanno caratterizzato i recenti sviluppi economici. Nel secondo capitolo viene trattato nello specifico il Fiscal Compact e le rigide regole di bilancio introdotte nella legislazione nazionale, spesso anche a livello costituzionale. I Paesi adottando queste norme hanno la possibilità di ottenere assistenza finanziaria dal Meccanismo Europeo di Stabilità. Nel terzo capitolo, infine vengono riportate le due opposte scuole di pensiero sul tema dell'austerità, con Keynesiani e non a confronto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/77205