Hard, Soft e Smart Power negli Stati Uniti dopo l'11 settembre

After the bipolarism's end now we are in a new era of power. Nowadays we can talk about multipolarism. It is a frame in which all countries, including the United State of America, have to choose if they want to be multipolar and they don't want to be unipolar superpowers. If the first option will be preferred, all nations in future should create a cooperative international system. Instead if the second one would be preferred, and it would be the chosen option, in this case nations will turn away from each other, moving further away the idea of international organization. In this context USA has to decide between two possibilities, the hard power and the soft power. The hard power can be described as the supremacy affirmation with weapons and above all with money. On the opposite side the soft power can be considered the ability to get what it is desired with attraction and not through coercion or payment. The practice of this second power entails that the common values are invoked, defended and preserved by the people of all over the world. Most countries appreciate the American culture for the movies, the communication, the electronic industries made in the USA and more over for colleges and universities. My interest in this culture has a completely different nature; the main topic that better describe this attraction can be considered the choice of this soft power. In the soft power policy plays an important role, both domestic politics as the foreign one. Whatever is decided in Washington is extremely relevant, as the actors that build up the international system react in a positive or negative ways to those decisions. If the international system agrees with USA decisions, the American soft power is increased. Instead if there is no correlation with those decisions, its soft power decreases. A simple, practice example of what is expressed up to now, can be considered the death penalty or the law that allows people to hold weapons. An example of foreign policy is the unattractive measures after 9/11. The first chapter, at the beginning, explains what hard and soft power are, and than going on with the dissertation, will be treated the smart power, the combination of these two faces of power. The second one describes how America exercises its soft power. Starting with a short summary of the international system, prosecuting with an analysis of soft power during the globalization era and concluding with the interdependence that marks out contemporaneity. In the third chapter, typify by a linguistic mold, has been tried to remark theoretical aspects of the first two chapters. I have analyzed three documents, two Obama's speeches and the 2008 National Security Strategy. In these three documents I would like to show how the smart power is pivotal in Obama's administration.

In un mondo certamente non più bipolare ma multipolare, è estremamente importante il ruolo che ogni potenza andrà a ricoprire nell'assetto dell'ordine internazionale. Gli Stati Uniti, protagonisti insieme all'ex Unione Sovietica, dell'epoca bipolare si trovano oggi a dover affrontare una nuova configurazione della distribuzione del potere. A tal proposito essi potranno scegliere di adottare un approccio multilaterale, orientato alla cooperazione fra paesi, oppure seguire i suggerimenti dei neoconservatori attuando l'unilateralismo, da questi auspicato, rifuggendo così da ogni partecipazione alle organizzazioni internazionali. È in questo contesto che l'America dovrà scegliere se attribuire maggior peso alle sue tradizionali risorse di hard power ¿ le armi e il denaro ¿ oppure valorizzare il suo soft power cioè la capacità di condizionare le preferenze degli altri, affinché desiderino fare ciò che noi vogliamo che facciano. Realizzare i propri obiettivi attuando il soft power significa richiamare il pubblico cui ci si rivolge a valori comuni la cui preservazione e difesa sono facilmente condivisibili. La scelta del soft power come argomento centrale della trattazione scaturisce dall'interesse per la cultura americana, che ne è una delle principali componenti. La vasta gamma di prodotti americani consumati e apprezzati nel mondo, dal settore cinematografico e televisivo a quello dell'elettronica e delle comunicazioni, da quello alimentare a quello dell'abbigliamento sportivo, passando per l'elevatissimo numero di studenti stranieri che ogni anno si iscrivono alle università americane è solo un esempio del fascino che gli Stati Uniti d'America esercitano su buona parte dei paesi del mondo. Un altro dei fattori che compongono il soft power è la politica, sia estera sia interna; ogni scelta operata dal governo di Washington potrà suscitare reazioni positive oppure negative da parte degli altri stati che compongono il sistema internazionale. Esempi di politiche interne impopolari sono la pena di morte e il permesso di detenere armi, quanto alla politica estera esempi rilevanti di impopolarità sono le politiche adottate dall'amministrazione Bush in seguito agli eventi dell'11 settembre 2001. Nel primo capitolo viene affrontata la distinzione generale tra hard power e soft power per giungere, infine, all'argomentazione di quella che è la corretta combinazione di queste due forme di potere cioè lo smart power. Nel secondo capitolo si procede con l'analisi dell'esercizio del soft power da parte degli Stati Uniti iniziando con un breve riassunto dello scenario storico internazionale che ha caratterizzato gli ultimi cinquant'anni, per proseguire con uno studio sul soft power ai tempi della globalizzazione che approda allo scenario di interdipendenza che caratterizza la nostra contemporaneità. Nel terzo capitolo, di stampo linguistico, si è cercato di rimarcare tutti gli aspetti teorici descritti nei primi due capitoli; nei due discorsi del presidente Obama e nella sua National Security Strategy è possibile notare che l'uso del soft power all'interno della sua amministrazione è cruciale.