La bioetica è una disciplina che si occupa dei temi più intimi dell'essere umano ovvero quelli concernenti la nascita e la morte. Essa riflette su cosa sia giusto o sbagliato in ambiti quali la vita e la morte. In campo medico, però, più la tecnologia avanza più i confini tra bene e male, che prima risultavano marcati, si fanno via via più sfumati. L'opera di Giovanni Fornero Bioetica cattolica e bioetica laica riflette appunto su tale conflitto. Questo libro affronta in modo nuovo il delicato argomento dello scontro tra paradigmi che si presenta in tale disciplina. Lo scontro tra ideologie differenti, che in altre discipline si mantiene celato, in bioetica si manifesta in maniera prepotente. Fornero in Bioetica cattolica e bioetica laica si pone come uno spettatore esterno. Egli si limita a descrivere in che modo la bioetica sia ramificata in due discipline antitetiche, ma fondate entrambe su basi solide, condivisibili o meno, ma pur sempre razionali. È proprio il fatto di non prendere ufficialmente posizione che ha creato, oltre a numerosi complimenti, anche fortissime critiche. Le critiche sono però dovute al `fastidio' che si prova a riconoscere in una bioetica opposta alla propria, una bioetica ufficiale e razionalmente fondata. Ogni studioso, infatti, scorge nella propria ideologia la giusta base per costruire la bioetica per eccellenza e quindi nega la dicotomia per il desiderio di negare la bioetica avversa. Le critiche presenti però non fanno altro che evidenziare che tale distinzione non solo esiste, ma non accenna alla possibilità di un compromesso. Le bioetiche in causa sono, infatti, più salde che mai nelle loro posizioni. Il conflitto nasce dalle differenti etiche che basano la loro validità su differenti presupposti: l'etica religiosa della sacralità ed indisponibilità della vita e l'etica laica della qualità e disponibilità della vita. Nel primo capitolo di questo lavoro vengono esaminate inizialmente le due bioetiche in causa descritte nell'opera di Fornero ed in seguito alcune critiche fatte contro la dicotomia sostenuta dallo studioso. Il secondo capitolo di questo lavoro è invece dedicato alla disanima di alcune tra le critiche fatte alla dicotomia formalizzata da Fornero. Tali critiche sono fatte da un esponente della bioetica cattolica (Elio Sgreccia), da uno delle cosiddette `terze vie5' (Massimo Reichlin) ed infine da un rappresentante della bioetica laica (Piergiorgio Donatelli). Prendendo in analisi tutte le posizioni in campo si cercherà di cancellare i dubbi (da qualunque parte essi provengano) che vi sono in merito all'esistenza di fatto di tale dicotomia. Inoltre la replica da parte di Fornero a dette critiche fa ben capire quanto esse si scontrino il più delle volte contro la confusione che si fa tra il piano teorico (come la bioetica dovrebbe essere) ed il piano storiografico (come la bioetica di fatto si presenta). L'analisi di queste critiche rileva, quindi, che quest'ultime altro non fanno se non evidenziare ulteriormente la divisione che di fatto è presente in bioetica. Fornero nel suo lavoro nega la possibilità di una possibile posizione conciliatoria che unisca gli esponenti cattolici e laici. Questo avvicinamento è impedito infatti dai due paradigmi opposti di disponibilità e indisponibilità della vita che stanno alla base della visione bioetica laica e cattolica.

DISCUSSIONE SULLA DICOTOMIA FORMALIZZATA DA GIOVANNI FORNERO IN «BIOETICA CATTOLICA E BIOETICA LAICA»

MERULA, LYDIA
2009/2010

Abstract

La bioetica è una disciplina che si occupa dei temi più intimi dell'essere umano ovvero quelli concernenti la nascita e la morte. Essa riflette su cosa sia giusto o sbagliato in ambiti quali la vita e la morte. In campo medico, però, più la tecnologia avanza più i confini tra bene e male, che prima risultavano marcati, si fanno via via più sfumati. L'opera di Giovanni Fornero Bioetica cattolica e bioetica laica riflette appunto su tale conflitto. Questo libro affronta in modo nuovo il delicato argomento dello scontro tra paradigmi che si presenta in tale disciplina. Lo scontro tra ideologie differenti, che in altre discipline si mantiene celato, in bioetica si manifesta in maniera prepotente. Fornero in Bioetica cattolica e bioetica laica si pone come uno spettatore esterno. Egli si limita a descrivere in che modo la bioetica sia ramificata in due discipline antitetiche, ma fondate entrambe su basi solide, condivisibili o meno, ma pur sempre razionali. È proprio il fatto di non prendere ufficialmente posizione che ha creato, oltre a numerosi complimenti, anche fortissime critiche. Le critiche sono però dovute al `fastidio' che si prova a riconoscere in una bioetica opposta alla propria, una bioetica ufficiale e razionalmente fondata. Ogni studioso, infatti, scorge nella propria ideologia la giusta base per costruire la bioetica per eccellenza e quindi nega la dicotomia per il desiderio di negare la bioetica avversa. Le critiche presenti però non fanno altro che evidenziare che tale distinzione non solo esiste, ma non accenna alla possibilità di un compromesso. Le bioetiche in causa sono, infatti, più salde che mai nelle loro posizioni. Il conflitto nasce dalle differenti etiche che basano la loro validità su differenti presupposti: l'etica religiosa della sacralità ed indisponibilità della vita e l'etica laica della qualità e disponibilità della vita. Nel primo capitolo di questo lavoro vengono esaminate inizialmente le due bioetiche in causa descritte nell'opera di Fornero ed in seguito alcune critiche fatte contro la dicotomia sostenuta dallo studioso. Il secondo capitolo di questo lavoro è invece dedicato alla disanima di alcune tra le critiche fatte alla dicotomia formalizzata da Fornero. Tali critiche sono fatte da un esponente della bioetica cattolica (Elio Sgreccia), da uno delle cosiddette `terze vie5' (Massimo Reichlin) ed infine da un rappresentante della bioetica laica (Piergiorgio Donatelli). Prendendo in analisi tutte le posizioni in campo si cercherà di cancellare i dubbi (da qualunque parte essi provengano) che vi sono in merito all'esistenza di fatto di tale dicotomia. Inoltre la replica da parte di Fornero a dette critiche fa ben capire quanto esse si scontrino il più delle volte contro la confusione che si fa tra il piano teorico (come la bioetica dovrebbe essere) ed il piano storiografico (come la bioetica di fatto si presenta). L'analisi di queste critiche rileva, quindi, che quest'ultime altro non fanno se non evidenziare ulteriormente la divisione che di fatto è presente in bioetica. Fornero nel suo lavoro nega la possibilità di una possibile posizione conciliatoria che unisca gli esponenti cattolici e laici. Questo avvicinamento è impedito infatti dai due paradigmi opposti di disponibilità e indisponibilità della vita che stanno alla base della visione bioetica laica e cattolica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/77071