Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di tracciare un profilo della fortuna dell'opera che Sarpi dedicò al Concilio di Trento; sarebbe più corretto, forse, parlare di "fortune": è, infatti, almeno duplice la prospettiva d'analisi che si ritiene feconda ai fini di questo studio. Da un lato, l'Istoria sarpiana è fonte, già dai primi mesi successivi alla pubblicazione, di controversie di natura storica, teologica e politica ¿ controversie che, come dimostrano posizioni recenti, non si sono ancora sopite; dall'altro, è un'opera che, da almeno un secolo e mezzo, può dirsi pienamente integrata fra i classici della letteratura italiana, accanto a storici come Machiavelli e Guicciardini. Un primo capitolo sarà dedicato alla ricostruzione delle vicende editoriali dell'Istoria del Concilio tridentino, a partire dalla princeps londinese del 1619 per arrivare alle due edizioni novecentesche, curate rispettivamente da Giovanni Gambarin e Corrado Vivanti. Lo scopo della seconda parte è, invece, quello di descrivere gli ambienti e le situazioni storico-geografiche che hanno influenzato in misura maggiore la ricezione di quest'opera: Londra, Ginevra e le Province Unite nella prima metà del XVIII secolo; l'itinerario tra Francia e Inghilterra di Pierre François Le Courayer nel Settecento; l'Italia cattolica dell'Ottocento e del Novecento. Questi sono i centri dai quali si irradia l'appassionata battaglia di pamphlet e apologie, che accompagna le ¿ pur rade ¿ nuove edizioni dell'opera di Paolo Sarpi Nell'ultimo capitolo, infine, si intende delineare il percorso che l'Istoria ha compiuto per trasformarsi, da opera messa all'Indice ancora nell'edizione del 1948, a testo antologizzato nei manuali per le scuole superiori. In conclusione, si presenteranno alcune ipotesi di ricerca che, sebbene non possano essere approfonditi nell'ambito di questo lavoro di tesi, si considerano di grande interesse per proseguire l'indagine in futuro.
Alterne fortune dell'Istoria di Paolo Sarpi
JARRE, GIOVANNI
2014/2015
Abstract
Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di tracciare un profilo della fortuna dell'opera che Sarpi dedicò al Concilio di Trento; sarebbe più corretto, forse, parlare di "fortune": è, infatti, almeno duplice la prospettiva d'analisi che si ritiene feconda ai fini di questo studio. Da un lato, l'Istoria sarpiana è fonte, già dai primi mesi successivi alla pubblicazione, di controversie di natura storica, teologica e politica ¿ controversie che, come dimostrano posizioni recenti, non si sono ancora sopite; dall'altro, è un'opera che, da almeno un secolo e mezzo, può dirsi pienamente integrata fra i classici della letteratura italiana, accanto a storici come Machiavelli e Guicciardini. Un primo capitolo sarà dedicato alla ricostruzione delle vicende editoriali dell'Istoria del Concilio tridentino, a partire dalla princeps londinese del 1619 per arrivare alle due edizioni novecentesche, curate rispettivamente da Giovanni Gambarin e Corrado Vivanti. Lo scopo della seconda parte è, invece, quello di descrivere gli ambienti e le situazioni storico-geografiche che hanno influenzato in misura maggiore la ricezione di quest'opera: Londra, Ginevra e le Province Unite nella prima metà del XVIII secolo; l'itinerario tra Francia e Inghilterra di Pierre François Le Courayer nel Settecento; l'Italia cattolica dell'Ottocento e del Novecento. Questi sono i centri dai quali si irradia l'appassionata battaglia di pamphlet e apologie, che accompagna le ¿ pur rade ¿ nuove edizioni dell'opera di Paolo Sarpi Nell'ultimo capitolo, infine, si intende delineare il percorso che l'Istoria ha compiuto per trasformarsi, da opera messa all'Indice ancora nell'edizione del 1948, a testo antologizzato nei manuali per le scuole superiori. In conclusione, si presenteranno alcune ipotesi di ricerca che, sebbene non possano essere approfonditi nell'ambito di questo lavoro di tesi, si considerano di grande interesse per proseguire l'indagine in futuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/76985