In the western imagination, the areas of the Sahel were traditionally perceived as quiet and desert areas inhabited by rural communities living on the fringes of modernity. Over the past two decades this view has changed dramatically. The Sahel has moved from being a marginal region to one of the most turbulent and problematic regions in the world, drawing the attention of the international community. Today, this area is at the heart of many crises and threats that define the international security of the 21st century, making it an important node for regional and global geopolitics. The Sahel is distinguished by its peculiarities, starting from the interweaving between its geography and its history: a vast territory characterized by the contrast between the traditional nomadic or semi-nomadic lifestyle of some populations, and emerging urban areas, Increasingly identifiable as centres of power. It is a region that today hosts the largest area of transnational violence and insecurity in Africa, where local and regional dynamics are intertwined with global issues. The Sahel has acquired international geopolitical importance within the African continent due to the scope of the interests and actors involved, assuming an importance that it did not previously have, so much so as to become a strategic priority, for example, for European countries. The guidelines outlined by the Farnesina at the end of 2020 clearly recognise how central this region has become for the dynamics of European security and cooperation policies. Brussels, Paris and Rome see the Sahel as a crucial hub for migration management and counter-terrorism, requiring concrete measures and the deployment of security forces. In particular, the Sahel has become the scene of numerous international operations over the last decade. In 2013, the UN mission MINUSMA was deployed to Mali with the aim of stabilizing the country and protecting civilians. This was joined by the French military operation "Opération Barkhane", which operates in the five G5 countries of the Sahel: Mauritania, Mali, Niger, Burkina Faso and Chad. Barkhane aims to counter jihadist groups and ensure security in the region, representing one of the most important European military operations on the African continent. The recent succession of coups d'état in Mali, Chad and Burkina Faso is part of a larger phenomenon that transcends the borders of the Sahel. On the one hand, authoritarian dynamics are returning in a growing number of African countries. On the other hand, there is a growing challenge to the West from nations like Russia and China, which promote alternative political and economic models, as well as, albeit in a lesser form, from Arab and Middle Eastern countries increasingly active in cultivating relations and influences in Africa. These external actors exploit institutional weakness and local instability, and seek to consolidate their presence in the region, fuelling a global competition for control and influence over the Sahel. Having become an international topic, I have decided to examine in my paper the many critical issues that affect the Sahel, trying to understand the factors leading to the current crisis and conflicts, through the analysis of the history and geopolitical dynamics of its countries.
Nell’immaginario occidentale, le aree del Sahel erano tradizionalmente percepite come zone tranquille e desertiche, abitate da comunità rurali che vivevano ai margini della modernità. Nel corso degli ultimi due decenni questa visione è drasticamente cambiata. Il Sahel è passato da avere un ruolo marginale ad essere una delle regioni più turbolente e problematiche del mondo, richiamando l’attenzione della comunità internazionale. Oggi, quest’area è al centro di molte crisi e minacce che definiscono la sicurezza internazionale del XXI secolo, rendendola un nodo importante per la geopolitica regionale e globale. Il Sahel si distingue per le sue peculiarità, a partire dall’intreccio tra la sua geografia e la sua storia: un vasto territorio caratterizzato dalla contrapposizione tra il tradizionale stile di vita nomade o seminomade di alcune popolazioni, e le aree urbane emergenti, individuabili in misura sempre maggiore come centri di potere. È una regione che oggi ospita la maggior area di violenza e insicurezza transnazionale dell’Africa, dove le dinamiche locali e regionali si intrecciano con questioni globali. Il Sahel ha acquisito una rilevanza geopolitica internazionale, nell’ambito del continente africano, per la portata degli interessi e degli attori coinvolti, assumendo un'importanza che prima non aveva, tanto da divenire una priorità strategica, per esempio, per i paesi europei. Le linee guida delineate dalla Farnesina alla fine del 2020 riconoscono chiaramente quanto centrale sia diventata questa regione per le dinamiche delle politiche di sicurezza e cooperazione europea. Bruxelles, Parigi e Roma vedono il Sahel come uno snodo cruciale per la gestione delle migrazioni e il contrasto al terrorismo, richiedendo l'applicazione di misure concrete e lo spiegamento di forze di sicurezza. In particolare, nell'ultimo decennio, il Sahel è diventato teatro di numerose operazioni internazionali. Nel 2013 è stata dispiegata la missione delle Nazioni Unite MINUSMA, attiva in Mali con l'obiettivo di stabilizzare il paese e proteggere i civili. A questa si è affiancata l'operazione militare francese "Opération Barkhane", che opera nei cinque paesi del G5 Sahel: Mauritania, Mali, Niger, Burkina Faso e Ciad. Barkhane ha l'obiettivo di contrastare i gruppi jihadisti e garantire la sicurezza nella regione, rappresentando una delle più importanti operazioni militari europee nel continente africano. La recente sequenza di colpi di Stato in Mali, Ciad e Burkina Faso è parte di un fenomeno più ampio, che trascende i confini del Sahel. Da un lato, si assiste al ritorno di dinamiche autoritarie in un numero crescente di paesi africani. Dall'altro, vi è una crescente sfida ai paesi occidentali da parte di nazioni come Russia e Cina, che promuovono modelli politici ed economici alternativi, nonché, anche se in forma minore, di paesi arabi e mediorientali sempre più attivi nel coltivare relazioni e influenze in Africa. Questi attori esterni sfruttano la debolezza istituzionale e l'instabilità locale, e cercano di consolidare la propria presenza nella regione, alimentando una competizione globale per il controllo e l'influenza sul Sahel. Essendo diventato un argomento di rilevanza internazionale, ho deciso di esaminare nel mio elaborato le numerose criticità che affliggono il Sahel, cercando di comprendere i fattori che portano alla crisi e ai conflitti attuali, attraverso l’analisi della storia e delle dinamiche geopolitiche dei suoi paesi.
L’instabilità del Sahel tra crisi climatica, conflitti e criminalità organizzata. Analisi del caso del Mali.
LOBERTO, NICOLETTA
2023/2024
Abstract
Nell’immaginario occidentale, le aree del Sahel erano tradizionalmente percepite come zone tranquille e desertiche, abitate da comunità rurali che vivevano ai margini della modernità. Nel corso degli ultimi due decenni questa visione è drasticamente cambiata. Il Sahel è passato da avere un ruolo marginale ad essere una delle regioni più turbolente e problematiche del mondo, richiamando l’attenzione della comunità internazionale. Oggi, quest’area è al centro di molte crisi e minacce che definiscono la sicurezza internazionale del XXI secolo, rendendola un nodo importante per la geopolitica regionale e globale. Il Sahel si distingue per le sue peculiarità, a partire dall’intreccio tra la sua geografia e la sua storia: un vasto territorio caratterizzato dalla contrapposizione tra il tradizionale stile di vita nomade o seminomade di alcune popolazioni, e le aree urbane emergenti, individuabili in misura sempre maggiore come centri di potere. È una regione che oggi ospita la maggior area di violenza e insicurezza transnazionale dell’Africa, dove le dinamiche locali e regionali si intrecciano con questioni globali. Il Sahel ha acquisito una rilevanza geopolitica internazionale, nell’ambito del continente africano, per la portata degli interessi e degli attori coinvolti, assumendo un'importanza che prima non aveva, tanto da divenire una priorità strategica, per esempio, per i paesi europei. Le linee guida delineate dalla Farnesina alla fine del 2020 riconoscono chiaramente quanto centrale sia diventata questa regione per le dinamiche delle politiche di sicurezza e cooperazione europea. Bruxelles, Parigi e Roma vedono il Sahel come uno snodo cruciale per la gestione delle migrazioni e il contrasto al terrorismo, richiedendo l'applicazione di misure concrete e lo spiegamento di forze di sicurezza. In particolare, nell'ultimo decennio, il Sahel è diventato teatro di numerose operazioni internazionali. Nel 2013 è stata dispiegata la missione delle Nazioni Unite MINUSMA, attiva in Mali con l'obiettivo di stabilizzare il paese e proteggere i civili. A questa si è affiancata l'operazione militare francese "Opération Barkhane", che opera nei cinque paesi del G5 Sahel: Mauritania, Mali, Niger, Burkina Faso e Ciad. Barkhane ha l'obiettivo di contrastare i gruppi jihadisti e garantire la sicurezza nella regione, rappresentando una delle più importanti operazioni militari europee nel continente africano. La recente sequenza di colpi di Stato in Mali, Ciad e Burkina Faso è parte di un fenomeno più ampio, che trascende i confini del Sahel. Da un lato, si assiste al ritorno di dinamiche autoritarie in un numero crescente di paesi africani. Dall'altro, vi è una crescente sfida ai paesi occidentali da parte di nazioni come Russia e Cina, che promuovono modelli politici ed economici alternativi, nonché, anche se in forma minore, di paesi arabi e mediorientali sempre più attivi nel coltivare relazioni e influenze in Africa. Questi attori esterni sfruttano la debolezza istituzionale e l'instabilità locale, e cercano di consolidare la propria presenza nella regione, alimentando una competizione globale per il controllo e l'influenza sul Sahel. Essendo diventato un argomento di rilevanza internazionale, ho deciso di esaminare nel mio elaborato le numerose criticità che affliggono il Sahel, cercando di comprendere i fattori che portano alla crisi e ai conflitti attuali, attraverso l’analisi della storia e delle dinamiche geopolitiche dei suoi paesi.File | Dimensione | Formato | |
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