The evolution of work, from the Industrial Revolution to the digital age, has brought profound changes in production dynamics, in the relationship between capital and labor, and in the condition of workers themselves. From the alienating rigidity of Fordism to the often precarious flexibility of post-Fordism, the role of work in modern and contemporary societies has been progressively redefined. The phenomenon of alienation, already described by Marx, persists today in new forms: if once the worker was a cog in an assembly line, today workers in the gig economy and large digital multinationals like Amazon face widespread surveillance and unsustainable rhythms that undermine their psychophysical well-being. Work has always represented a central and fundamental element in human existence, not only as a means of survival, but also as a component of social and personal identity. Since the dawn of civilization, work has been defined as the performance of activities that require physical or mental effort, aimed at the production of goods and services intended to satisfy human needs. This definition has remained constant, even though the methods and conditions of work have undergone profound transformations throughout history. The system of work organization has evolved towards models that, on the one hand, offered greater autonomy and the possibility of customizing the production process, on the other hand, introduced new forms of control and pressure on workers. Today, in an era dominated by globalization and automation, the theme of work continues to be central, not only for its economic role, but also for its impact on human and social conditions. Ultimately, although work has undergone numerous transformations, the dualism between progress and alienation, between freedom and control, remains one of the main characteristics of the way in which it is organized. Work, which has always been essential to human life, continues to reflect the deepest dynamics of society and its development.
L'evoluzione del lavoro, dalla Rivoluzione Industriale fino all'era digitale, ha portato profondi cambiamenti nelle dinamiche produttive, nei rapporti tra capitale e lavoro, e nella condizione dei lavoratori stessi. Dalla rigidità alienante del fordismo alla flessibilità spesso precaria del post-fordismo, il ruolo del lavoro nelle società moderne e contemporanee è stato progressivamente ridefinito. Il fenomeno dell'alienazione, già descritto da Marx, persiste oggi in nuove forme: se un tempo l'operaio era ingranaggio di una catena di montaggio, oggi i lavoratori della gig economy e delle grandi multinazionali digitali come Amazon affrontano una sorveglianza capillare e ritmi insostenibili che minano il loro benessere psicofisico. Il lavoro ha sempre rappresentato un elemento centrale e fondamentale nell’esistenza umana, non solo come mezzo di sopravvivenza, ma anche come componente di identità sociale e personale. Fin dagli albori della civiltà, il lavoro è stato definito come lo svolgimento di attività che richiedono uno sforzo fisico o mentale, finalizzate alla produzione di beni e servizi destinati a soddisfare i bisogni umani. Questa definizione è rimasta costante, anche se le modalità e le condizioni di lavoro hanno subito trasformazioni profonde nel corso della storia. Il sistema di organizzazione del lavoro si è evoluto verso modelli che, se da un lato offrivano maggiore autonomia e possibilità di personalizzazione del processo produttivo, dall’altro introducevano nuove forme di controllo e di pressione sui lavoratori. Oggi, in un’epoca dominata dalla globalizzazione e dall’automazione, il tema del lavoro continua a essere centrale, non solo per il suo ruolo economico, ma anche per il suo impatto sulle condizioni umane e sociali. In definitiva, sebbene il lavoro abbia subito numerose trasformazioni, il dualismo tra progresso ed alienazione, tra libertà e controllo, rimane una delle caratteristiche principali del modo in cui è organizzato. Il lavoro, da sempre essenziale per la vita umana, continua a riflettere le dinamiche più profonde della società e del suo sviluppo.
Lavoro e alienazione nelle società moderne e contemporanee: dalla catena di montaggio agli schiavi di Amazon
PICA, SARA
2023/2024
Abstract
L'evoluzione del lavoro, dalla Rivoluzione Industriale fino all'era digitale, ha portato profondi cambiamenti nelle dinamiche produttive, nei rapporti tra capitale e lavoro, e nella condizione dei lavoratori stessi. Dalla rigidità alienante del fordismo alla flessibilità spesso precaria del post-fordismo, il ruolo del lavoro nelle società moderne e contemporanee è stato progressivamente ridefinito. Il fenomeno dell'alienazione, già descritto da Marx, persiste oggi in nuove forme: se un tempo l'operaio era ingranaggio di una catena di montaggio, oggi i lavoratori della gig economy e delle grandi multinazionali digitali come Amazon affrontano una sorveglianza capillare e ritmi insostenibili che minano il loro benessere psicofisico. Il lavoro ha sempre rappresentato un elemento centrale e fondamentale nell’esistenza umana, non solo come mezzo di sopravvivenza, ma anche come componente di identità sociale e personale. Fin dagli albori della civiltà, il lavoro è stato definito come lo svolgimento di attività che richiedono uno sforzo fisico o mentale, finalizzate alla produzione di beni e servizi destinati a soddisfare i bisogni umani. Questa definizione è rimasta costante, anche se le modalità e le condizioni di lavoro hanno subito trasformazioni profonde nel corso della storia. Il sistema di organizzazione del lavoro si è evoluto verso modelli che, se da un lato offrivano maggiore autonomia e possibilità di personalizzazione del processo produttivo, dall’altro introducevano nuove forme di controllo e di pressione sui lavoratori. Oggi, in un’epoca dominata dalla globalizzazione e dall’automazione, il tema del lavoro continua a essere centrale, non solo per il suo ruolo economico, ma anche per il suo impatto sulle condizioni umane e sociali. In definitiva, sebbene il lavoro abbia subito numerose trasformazioni, il dualismo tra progresso ed alienazione, tra libertà e controllo, rimane una delle caratteristiche principali del modo in cui è organizzato. Il lavoro, da sempre essenziale per la vita umana, continua a riflettere le dinamiche più profonde della società e del suo sviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/7681