Confronto di redditività tra colture annuali e poliannuali in zone marginali. Questa relazione intende confrontare i risultati economici nella coltivazione di una coltura annuale (il frumento) con quelli di una coltura poliannuale (il nocciolo), in un contesto collinare marginale quale l' Alto Monferrato. Nelle zone marginali dell'Alto Monferrato il processo di scomparsa delle piccole aziende agricole è stato accelerato dato che molti fondi un tempo destinati a seminativo, in quanto meno fertili della pianura, sono stati abbandonati per la mancanza di redditività nella loro coltivazione. Ora, seppure questo fenomeno continui, stanno notevolmente aumentando gli investimenti a nocciolo, coltura tipica di queste zone, ma che gode di rinnovato interesse grazie ai prezzi significativi che il prodotto spunta sul mercato, al relativamente contenuto costo di impianto rispetto ad altre colture come la vite, e alla rusticità della specie che ben si adatta a terreni poveri e scoscesi. In questo studio sono stati calcolati e confrontati i costi di produzione di entrambe le colture ¿frumento e nocciolo- con riferimento ad un'azienda che fa ampio ricorso al contoterzismo per quanto riguarda le operazioni colturali. L'obiettivo è quello di valutare se sia ancora conveniente per le aziende agricole del territorio puntare sulle tradizionali colture annuali, in particolare la coltivazione del frumento, oppure investire in impianti di colture poliannuali come il nocciolo. La scelta di valutare i costi di produzione con tutte le operazioni svolte da contoterzisti è legata sia alle ridotte dimensioni aziendali, che fanno si che difficilmente l'agricoltore si doti di tutti i macchinari necessari, sia alla maggior facilità di reperimento dei dati, contenuti sui bollettini della CONFAI. Per quanto riguarda il grano tenero il costo di produzione della granella è risultato di 18,15 ¿/q, considerando una produzione media di 70 q/ha, quindi praticamente pari al prezzo di mercato che si aggira sui 18 ¿/q. Per il nocciolo il costo di produzione è stato calcolato in 141,50 ¿/q, considerando la produzione di un anno medio. Il prezzo medio delle nocciole è di 250 ¿/q, e si ha quindi un margine di 108,50 ¿/q. I contributi PAC, se presenti rimangono inalterati e quindi non sono stati tenuti in considerazione. Dalle valutazioni svolte si può concludere che la coltura del nocciolo possa rappresentare una valida alternativa a quella del frumento, in quanto, a fronte di un investimento di circa 8000 ¿ è in grado di portare un margine di 1620 ¿/anno a partire dal 4° anno di produzione, mentre il frumento è solamente in grado di coprire tutti i costi sostenuti.
Confronto di redditività tra colture annuali e poliannuali in zone marginali.
CAZZULI, MATTEO
2014/2015
Abstract
Confronto di redditività tra colture annuali e poliannuali in zone marginali. Questa relazione intende confrontare i risultati economici nella coltivazione di una coltura annuale (il frumento) con quelli di una coltura poliannuale (il nocciolo), in un contesto collinare marginale quale l' Alto Monferrato. Nelle zone marginali dell'Alto Monferrato il processo di scomparsa delle piccole aziende agricole è stato accelerato dato che molti fondi un tempo destinati a seminativo, in quanto meno fertili della pianura, sono stati abbandonati per la mancanza di redditività nella loro coltivazione. Ora, seppure questo fenomeno continui, stanno notevolmente aumentando gli investimenti a nocciolo, coltura tipica di queste zone, ma che gode di rinnovato interesse grazie ai prezzi significativi che il prodotto spunta sul mercato, al relativamente contenuto costo di impianto rispetto ad altre colture come la vite, e alla rusticità della specie che ben si adatta a terreni poveri e scoscesi. In questo studio sono stati calcolati e confrontati i costi di produzione di entrambe le colture ¿frumento e nocciolo- con riferimento ad un'azienda che fa ampio ricorso al contoterzismo per quanto riguarda le operazioni colturali. L'obiettivo è quello di valutare se sia ancora conveniente per le aziende agricole del territorio puntare sulle tradizionali colture annuali, in particolare la coltivazione del frumento, oppure investire in impianti di colture poliannuali come il nocciolo. La scelta di valutare i costi di produzione con tutte le operazioni svolte da contoterzisti è legata sia alle ridotte dimensioni aziendali, che fanno si che difficilmente l'agricoltore si doti di tutti i macchinari necessari, sia alla maggior facilità di reperimento dei dati, contenuti sui bollettini della CONFAI. Per quanto riguarda il grano tenero il costo di produzione della granella è risultato di 18,15 ¿/q, considerando una produzione media di 70 q/ha, quindi praticamente pari al prezzo di mercato che si aggira sui 18 ¿/q. Per il nocciolo il costo di produzione è stato calcolato in 141,50 ¿/q, considerando la produzione di un anno medio. Il prezzo medio delle nocciole è di 250 ¿/q, e si ha quindi un margine di 108,50 ¿/q. I contributi PAC, se presenti rimangono inalterati e quindi non sono stati tenuti in considerazione. Dalle valutazioni svolte si può concludere che la coltura del nocciolo possa rappresentare una valida alternativa a quella del frumento, in quanto, a fronte di un investimento di circa 8000 ¿ è in grado di portare un margine di 1620 ¿/anno a partire dal 4° anno di produzione, mentre il frumento è solamente in grado di coprire tutti i costi sostenuti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/76710