One of the last European vertebrate species to be described is a salamander, whose scientific name is Salamandra lanzai. It is completely black and similar to Salamandra atra, from which however differs in the structure of the head that is wider and flattened, for the tail that has the end more rounded and for the absence of the excretory orifices on the back. S. lanzai is an endemic species that lives at an altitude of between 1,200 and 2,650 m above sea level, in very wet mountain environments, like very wet alpine grasslands, but can also be found in deciduous and coniferous wood. In Italy it is known for Po Valley, Pellice Valley and Germanasca Valley and recently the species was also found in Sangone Valley, while in France it is mainly present in the Queyras (Haute-Alpes). The S. lanzai is characterized by not placental viviparity, that is a kind of reproduction in which embryonic development occurs inside the mother's body, but with the absence of the placenta. This animal is very long-lived, it can reach an age well over twenty years and the maximum reachable age is probably related to the altitude, because oldest individuals were found at higher altitudes. S. lanzai is a generalist species that feeds on a wide variety of invertebrates, mainly insects. Diet differences are also observed among individuals, mainly related to the reduced motility of the animal during the period of pregnancy. The monitoring of this animal is carried out by experienced personnel from a few hours before sunrise looking for specimens that come out of their shelters. Populations of S. lanzai have been the subject of numerous studies to determine the density in the various sites where it is present, establishing that the lower level population of Pellice Valley is the one with the minimum density, in opposition to the most dense located in Germanasca Valley. The species shows a very low genetic variability, in contrast to what was expected being isolated populations. It was possible to establish that trough the analysis of DNA extracted from the tissue of the phalanges taken in marking of sampled specimens. This is probably due to a settlement after to the Pleistocene period, which would confirm the low level of genetic variation among populations and among individuals of the same population. The climatic conditions, food resources and interspecific competition play a crucial role in age, size, sexual maturity and length of gestation in populations of S. lanzai. This was established by analyzing two populations located on opposite sides of the same mountain (Bric Bucie). Since predation is almost nothing, man's influence is unfortunately the main cause of death, although a bit at a time awareness of this salamander is raised among tourists and people who live and frequent these places. This is a good starting point for achieving greater awareness and avoid so it gets to extinction. However S. lanzai is a species listed in the National Red List when is considered vulnerable, therefore requires a high level of protection.
Una delle ultime specie di vertebrati europei ad essere stata descritta è la salamandra di Lanza, il cui nome scientifico è Salamandra lanzai. È completamente nera ed assomiglia alla Salamandra atra, da cui però si differenzia per la struttura della testa che è più larga ed appiattita, per la coda che presenta l'estremità più arrotondata e per l'assenza degli orifizi escretori sul dorso. S. lanzai è una specie endemica che vive ad una quota compresa fra i 1200 e i 2650 m s.l.m., in ambienti montani molto piovosi, presso praterie alpine molto umide, ma la si può trovare anche in boschi di latifoglie ed aghifoglie. In Italia è nota per la Val Po, la Val Pellice e la Val Germanasca e recentemente la specie è stata rinvenuta anche in Val Sangone, mentre in Francia è presente principalmente nel Queyras (Haute-Alpes). La S. lanzai è caratterizzata da viviparità aplacentare, cioè una riproduzione in cui lo sviluppo dell'embrione si verifica all'interno dell'organismo materno, ma con l'assenza della placenta. Questo animale è molto longevo, arriva ad un età anche superiore ai vent'anni e l'età massima raggiunta è probabilmente legata alla quota, poiché gli individui più longevi sono stati ritrovati a quote maggiori. S. lanzai è una specie generalista che si nutre di un'ampia varietà di invertebrati, con prevalenza di insetti. Si nota inoltre un diverso regime alimentare fra gli individui, legato soprattutto alla minor motilità dell'animale durante il periodo di gravidanza. Il monitoraggio di questo animale viene condotto da personale esperto a partire da alcune ore prima dell'alba cercando visivamente gli esemplari che escono dai loro rifugi. Le popolazioni di S. lanzai sono state oggetto di numerosi studi per determinare la densità nei vari siti in cui è presente, stabilendo che la popolazione presente a quota inferiore della Val Pellice è quella con la minor densità, contrapponendosi a quella più densa sita invece in Val Germanasca. All'interno della specie vi è una bassissima variabilità genetica, a differenza di quanto si credeva essendo le popolazioni isolate fra loro. È stato possibile stabilirlo con l'analisi del DNA estratto dal tessuto delle falangi prelevate durante la marcatura degli esemplari campionati. Ciò probabilmente è dovuto ad una colonizzazione successiva al periodo Pleistocenico, che confermerebbe il basso livello di variabilità genetica fra le popolazioni e fra gli individui di una stessa popolazione. Le condizioni climatiche, le risorse trofiche e la concorrenza interspecifica hanno un ruolo fondamentale nell'età, dimensioni, raggiungimento della maturità sessuale e durata della gestazione nelle popolazioni di S. lanzai. Ciò si è stabilito analizzando due popolazioni localizzate sui versanti opposti di una stessa montagna (Bric Bucie). Essendo la predazione pressoché nulla, l'influenza dell'uomo è purtroppo la maggior causa di morte, anche se un po' alla volta si sta cercando di far conoscere questa salamandra ai turisti ed alle persone che vivono e frequentano questi luoghi. Ciò rappresenta un buon punto di partenza per ottenere una maggior sensibilizzazione ed evitare così che arrivi all'estinzione. La S. lanzai è però una specie inserita all'interno della Lista rossa nazionale in cui è considerata vulnerabile, esige quindi di un alto livello di protezione.
Salamandra lanzai: un endemismo delle Alpi Cozie
PRINA, STEFANO
2014/2015
Abstract
Una delle ultime specie di vertebrati europei ad essere stata descritta è la salamandra di Lanza, il cui nome scientifico è Salamandra lanzai. È completamente nera ed assomiglia alla Salamandra atra, da cui però si differenzia per la struttura della testa che è più larga ed appiattita, per la coda che presenta l'estremità più arrotondata e per l'assenza degli orifizi escretori sul dorso. S. lanzai è una specie endemica che vive ad una quota compresa fra i 1200 e i 2650 m s.l.m., in ambienti montani molto piovosi, presso praterie alpine molto umide, ma la si può trovare anche in boschi di latifoglie ed aghifoglie. In Italia è nota per la Val Po, la Val Pellice e la Val Germanasca e recentemente la specie è stata rinvenuta anche in Val Sangone, mentre in Francia è presente principalmente nel Queyras (Haute-Alpes). La S. lanzai è caratterizzata da viviparità aplacentare, cioè una riproduzione in cui lo sviluppo dell'embrione si verifica all'interno dell'organismo materno, ma con l'assenza della placenta. Questo animale è molto longevo, arriva ad un età anche superiore ai vent'anni e l'età massima raggiunta è probabilmente legata alla quota, poiché gli individui più longevi sono stati ritrovati a quote maggiori. S. lanzai è una specie generalista che si nutre di un'ampia varietà di invertebrati, con prevalenza di insetti. Si nota inoltre un diverso regime alimentare fra gli individui, legato soprattutto alla minor motilità dell'animale durante il periodo di gravidanza. Il monitoraggio di questo animale viene condotto da personale esperto a partire da alcune ore prima dell'alba cercando visivamente gli esemplari che escono dai loro rifugi. Le popolazioni di S. lanzai sono state oggetto di numerosi studi per determinare la densità nei vari siti in cui è presente, stabilendo che la popolazione presente a quota inferiore della Val Pellice è quella con la minor densità, contrapponendosi a quella più densa sita invece in Val Germanasca. All'interno della specie vi è una bassissima variabilità genetica, a differenza di quanto si credeva essendo le popolazioni isolate fra loro. È stato possibile stabilirlo con l'analisi del DNA estratto dal tessuto delle falangi prelevate durante la marcatura degli esemplari campionati. Ciò probabilmente è dovuto ad una colonizzazione successiva al periodo Pleistocenico, che confermerebbe il basso livello di variabilità genetica fra le popolazioni e fra gli individui di una stessa popolazione. Le condizioni climatiche, le risorse trofiche e la concorrenza interspecifica hanno un ruolo fondamentale nell'età, dimensioni, raggiungimento della maturità sessuale e durata della gestazione nelle popolazioni di S. lanzai. Ciò si è stabilito analizzando due popolazioni localizzate sui versanti opposti di una stessa montagna (Bric Bucie). Essendo la predazione pressoché nulla, l'influenza dell'uomo è purtroppo la maggior causa di morte, anche se un po' alla volta si sta cercando di far conoscere questa salamandra ai turisti ed alle persone che vivono e frequentano questi luoghi. Ciò rappresenta un buon punto di partenza per ottenere una maggior sensibilizzazione ed evitare così che arrivi all'estinzione. La S. lanzai è però una specie inserita all'interno della Lista rossa nazionale in cui è considerata vulnerabile, esige quindi di un alto livello di protezione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
718406_stefanoprinatesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.9 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.9 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/76706