The thesis aims to analyze how gender violence is narrated and represented in different media, inserting it into the current historical context, characterized by the culture of violence. The first chapter describes and distinguishes the various forms of violence, highlighting the mental patterns that occur in patriarchal society, resulting in stereotypes and prejudices, present in a redundant way in the modes of communication regarding the aforementioned theme. Through a brief historical tour, the remarkable progress of recent decades was shown, especially at the legislative level for the protection of women and the punishment of the guilty. Despite these advances, there are still many cases of gender-based violence. The second chapter shows the analytical tools used: the study is preferred through the use of semiotics. In particular, reference is made to the studies of semiologists Greimas and Fontanille on the semiotics of passions, since passions are codified by culture. In the speeches, connotative taxonomies act, selecting different combinations of meanings, constructing stereotypes. Jealousy as a complex passion is examined in depth, highlighting its various dynamics. The latter is of particular importance precisely because many of the justifications for violent attitudes are given from the highly jealous aspect of the culprit. The chapter concludes by showing how the choice of the manifestation of some passions over others can convey different contents, focusing more on euphoria than on dysphorie or vice versa. The speaker has the power to decide which passions to arouse in his interlocutor.The third chapter focuses on the role of information in the process of re-education of society. National and international guidelines for the creation of correct content, free from stereotypes and prejudices, are presented with the aim of avoiding insulting women. However, there is a secondary victimization phenomenon, that is to say whenever the victim suffers further violence from someone other than the perpetrator. Through the media case of the Palermo rape it is intended to demonstrate what was explained above. Finally, the last chapter has the task of bringing out the voice of women by analysing the emotional point of view of the story. In addition to understanding how the survivors narrate the act of violence, we try to leverage the importance of autobiographical story for the reconstruction of self and own lived.

La tesi si pone l’obiettivo di analizzare come la violenza di genere viene narrata e rappresentata nei diversi mezzi di informazione, inserendola nell’attuale contesto storico, caratterizzato dalla cultura della violenza. Il primo capitolo descrive e distingue le varie forme di violenza, evidenziando gli schemi mentali che ricorrono nella società patriarcale, sfociando in stereotipi e pregiudizi, presenti in modo ridondante nelle modalità di comunicazione riguardo suddetta tematica. Attraverso un breve excursus storico sono stati mostrati i notevoli progressi degli ultimi decenni, soprattutto a livello legislativo per la tutela delle donne e la sanzione dei colpevoli. Nonostante tali progressi, si registra ancora un elevato numero di casi di violenza di genere. Il secondo capitolo mostra gli strumenti di analisi utilizzati: viene prediletto lo studio attraverso il ricorso alla semiotica. In particolare si fa riferimento agli studi dei semiologi Greimas e Fontanille in merito alla semiotica delle passioni, in quanto le passioni sono codificate dalla cultura. Nei discorsi agiscono le tassonomie connotative, la selezione delle diverse combinazione di grandezze di significato, costruendo degli stereotipi. Viene esaminata in modo approfondito la gelosia in quanto passione complessa, evidenziandone le varie dinamiche. Quest’ultima è di particolare importanza proprio perché molte delle giustificazioni di atteggiamenti violenti vengono elargite partendo dall’aspetto fortemente geloso del colpevole. Il capitolo si conclude dimostrando come la scelta della manifestazione di alcune passioni rispetto ad altre può veicolare contenuti differenti, assiologizzandosi più sull’euforia che sulla disforia o viceversa. L’enunciatario ha il potere di decidere quali passioni suscitare nel suo interlocutore. Il terzo capitolo si sofferma sul ruolo dell’informazione nel processo di ri-educazione della società. Vengono presentate le linee guida nazionali e internazionali per la creazione di contenuti corretti, privi di stereotipi e pregiudizi, con l'obiettivo di evitare di oltraggiare le donne. Tuttavia si riscontra il fenomeno della vittimizzazione secondaria, vale a dire tutte le volte che la vittima subisce ulteriori violenze da parte di un soggetto diverso rispetto al carnefice. Attraverso il caso mediatico dello Stupro di Palermo si vuole dimostrare quanto spiegato in precedenza. Infine l’ultimo capitolo ha il compito di far emergere la voce delle donne, analizzando il punto di vista emico della vicenda. Oltre a capire in che modo le sopravvissute narrano l’atto di violenza subita, si cerca di far leva sull’importanza del racconto autobiografico per la ricostruzione del sé e del proprio vissuto.

La comunicazione ai tempi della cultura della violenza: analisi semiotica della narrazione di violenza di genere

CALAMELLO, CHIARA
2023/2024

Abstract

La tesi si pone l’obiettivo di analizzare come la violenza di genere viene narrata e rappresentata nei diversi mezzi di informazione, inserendola nell’attuale contesto storico, caratterizzato dalla cultura della violenza. Il primo capitolo descrive e distingue le varie forme di violenza, evidenziando gli schemi mentali che ricorrono nella società patriarcale, sfociando in stereotipi e pregiudizi, presenti in modo ridondante nelle modalità di comunicazione riguardo suddetta tematica. Attraverso un breve excursus storico sono stati mostrati i notevoli progressi degli ultimi decenni, soprattutto a livello legislativo per la tutela delle donne e la sanzione dei colpevoli. Nonostante tali progressi, si registra ancora un elevato numero di casi di violenza di genere. Il secondo capitolo mostra gli strumenti di analisi utilizzati: viene prediletto lo studio attraverso il ricorso alla semiotica. In particolare si fa riferimento agli studi dei semiologi Greimas e Fontanille in merito alla semiotica delle passioni, in quanto le passioni sono codificate dalla cultura. Nei discorsi agiscono le tassonomie connotative, la selezione delle diverse combinazione di grandezze di significato, costruendo degli stereotipi. Viene esaminata in modo approfondito la gelosia in quanto passione complessa, evidenziandone le varie dinamiche. Quest’ultima è di particolare importanza proprio perché molte delle giustificazioni di atteggiamenti violenti vengono elargite partendo dall’aspetto fortemente geloso del colpevole. Il capitolo si conclude dimostrando come la scelta della manifestazione di alcune passioni rispetto ad altre può veicolare contenuti differenti, assiologizzandosi più sull’euforia che sulla disforia o viceversa. L’enunciatario ha il potere di decidere quali passioni suscitare nel suo interlocutore. Il terzo capitolo si sofferma sul ruolo dell’informazione nel processo di ri-educazione della società. Vengono presentate le linee guida nazionali e internazionali per la creazione di contenuti corretti, privi di stereotipi e pregiudizi, con l'obiettivo di evitare di oltraggiare le donne. Tuttavia si riscontra il fenomeno della vittimizzazione secondaria, vale a dire tutte le volte che la vittima subisce ulteriori violenze da parte di un soggetto diverso rispetto al carnefice. Attraverso il caso mediatico dello Stupro di Palermo si vuole dimostrare quanto spiegato in precedenza. Infine l’ultimo capitolo ha il compito di far emergere la voce delle donne, analizzando il punto di vista emico della vicenda. Oltre a capire in che modo le sopravvissute narrano l’atto di violenza subita, si cerca di far leva sull’importanza del racconto autobiografico per la ricostruzione del sé e del proprio vissuto.
Communication in the age of violence: a semiotic analysis of the narrative of gender violence
The thesis aims to analyze how gender violence is narrated and represented in different media, inserting it into the current historical context, characterized by the culture of violence. The first chapter describes and distinguishes the various forms of violence, highlighting the mental patterns that occur in patriarchal society, resulting in stereotypes and prejudices, present in a redundant way in the modes of communication regarding the aforementioned theme. Through a brief historical tour, the remarkable progress of recent decades was shown, especially at the legislative level for the protection of women and the punishment of the guilty. Despite these advances, there are still many cases of gender-based violence. The second chapter shows the analytical tools used: the study is preferred through the use of semiotics. In particular, reference is made to the studies of semiologists Greimas and Fontanille on the semiotics of passions, since passions are codified by culture. In the speeches, connotative taxonomies act, selecting different combinations of meanings, constructing stereotypes. Jealousy as a complex passion is examined in depth, highlighting its various dynamics. The latter is of particular importance precisely because many of the justifications for violent attitudes are given from the highly jealous aspect of the culprit. The chapter concludes by showing how the choice of the manifestation of some passions over others can convey different contents, focusing more on euphoria than on dysphorie or vice versa. The speaker has the power to decide which passions to arouse in his interlocutor.The third chapter focuses on the role of information in the process of re-education of society. National and international guidelines for the creation of correct content, free from stereotypes and prejudices, are presented with the aim of avoiding insulting women. However, there is a secondary victimization phenomenon, that is to say whenever the victim suffers further violence from someone other than the perpetrator. Through the media case of the Palermo rape it is intended to demonstrate what was explained above. Finally, the last chapter has the task of bringing out the voice of women by analysing the emotional point of view of the story. In addition to understanding how the survivors narrate the act of violence, we try to leverage the importance of autobiographical story for the reconstruction of self and own lived.
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