Este trabajo es una tesis sobre el teatro de los tìteres y de los marionetas dentro de las obras de Dario Fo (nacido en el 1926, actor, hombre de sàtira, discutido premio Nobel para la Literatura) y en particular sobre lo espectàculo de sàtira ¿Muerte y resurrecciòn de un muneco¿, representado en el 1971, reelaboracciòn de ¿Grande pantomima con banderas y munecos pequenos y medios¿ del 1968. En el primero capitulo he enfrentado los siguentes argumentos: la vida de Dario Fo y sus primeros recuerdos sobre el teatro de animaciòn, y la breve historia sobre la Compagnia Rame, importantes marionetistas que actuaban entre la fin del 1800 y al principios del 1900, de quien Franca, esposa històrica de Fo, es eredero. En el secundo y tercero capitulo he estudiado los dos espectàculos sàtiricos del 1968 y 1971. En los conclusiones finales està tambìen una pequeña reflexiòn sobre la diferencia entre dos lenguajes de teatro, aquello del actor 'real' y aquello del tìteres. En los apèndices estàn fragmentos de guiònes, entrevistas, articulos y algunas imagenes, tambìen indèditas, sobre los argumentos tratados. Ambos los espectàculo de Dario Fo, ambientado en Italia desde la fin del fascismo al 1968-1971, pasa lo encuentro escènico entre munecos de varios dimensiòn y actores real; como base hay una dificìl elecciòn estética de inspiraciòn marxista, unido a lo redescubrinto de las tradiciònes del espectàculo popular y en particular sobre el teatro de los tìteres, una forma teatral històricamente màs cercana al sentido del 'pueblo'.
La presente ricerca si rivolge all'area del teatro dei burattini e delle marionette all'interno dell'opera di Dario Fo (nato nel 1926, attore, uomo di satira, discusso premio Nobel per la Letteratura) e in particolare allo spettacolo satirico ¿Morte e resurrezione di un pupazzo¿, rappresentato nel 1971, rielaborazione di ¿Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi¿ del 1968. Nel primo capitolo sono stati affrontati i seguenti argomenti: la biografia di Dario Fo e i suoi primi ricordi legati al teatro di animazione, e la breve storia della Compagnia Rame, importanti marionettisti che agivano tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento, di cui Franca, compagna storica di Fo, è erede. Nel secondo e nel terzo capitolo vengono analizzati i due spettacoli satirici del 1968 e del 1971. Nelle conclusioni finali è presente anche una piccola riflessione sulla differenza tra due linguaggi scenici, quello dell'attore 'in persona' e quello del burattino. Nell'appendice sono presenti frammenti di copioni, interviste, recensioni e alcune immagini, anche inedite, sugli argomenti trattati. In entrambi gli spettacoli di Dario Fo, ambientati in Italia dalla fine del fascismo al 1968-1971, avviene l'incontro scenico tra pupazzi di varie dimensioni e attori in 'carne ed ossa'; alla base c'è una complessa scelta estetica d'ispirazione marxista, legata alla riscoperta delle tradizioni dello spettacolo popolare e in particolare al teatro dei burattini, una forma teatrale storicamente più vicina al sentire del 'popolo'.
Dario Fo: burattini, marionette, pupazzi
ISABELLA, DANIELE
2009/2010
Abstract
La presente ricerca si rivolge all'area del teatro dei burattini e delle marionette all'interno dell'opera di Dario Fo (nato nel 1926, attore, uomo di satira, discusso premio Nobel per la Letteratura) e in particolare allo spettacolo satirico ¿Morte e resurrezione di un pupazzo¿, rappresentato nel 1971, rielaborazione di ¿Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi¿ del 1968. Nel primo capitolo sono stati affrontati i seguenti argomenti: la biografia di Dario Fo e i suoi primi ricordi legati al teatro di animazione, e la breve storia della Compagnia Rame, importanti marionettisti che agivano tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento, di cui Franca, compagna storica di Fo, è erede. Nel secondo e nel terzo capitolo vengono analizzati i due spettacoli satirici del 1968 e del 1971. Nelle conclusioni finali è presente anche una piccola riflessione sulla differenza tra due linguaggi scenici, quello dell'attore 'in persona' e quello del burattino. Nell'appendice sono presenti frammenti di copioni, interviste, recensioni e alcune immagini, anche inedite, sugli argomenti trattati. In entrambi gli spettacoli di Dario Fo, ambientati in Italia dalla fine del fascismo al 1968-1971, avviene l'incontro scenico tra pupazzi di varie dimensioni e attori in 'carne ed ossa'; alla base c'è una complessa scelta estetica d'ispirazione marxista, legata alla riscoperta delle tradizioni dello spettacolo popolare e in particolare al teatro dei burattini, una forma teatrale storicamente più vicina al sentire del 'popolo'.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/76515