In the years 2001 and 2002 in a vineyard of cv Nebbiolo were followed a test where grapevine non- fertilized were compared with samples fertilized with different doses: 40, 80 and 160 kg/ha. The observation have revealed the effect of nitrogen as inducer of growth: the nitrogen has stimulated the increase of vegetation from the circumference of the grape vine, at the surface of single leaves. Moreover, the unfertilized presented an advanced stage of ripening and lignification compared to the other thesis. The effect of nitrogen on the inter-row ground cover was clear: the contribution of the mineral has increased especially the height of herbs and selected families. The grass, of course, has been encouraged by fertilizing. In the 2001, the control of production has revealed particular differences in any argument. The 2002 production was affected by hailstorm, nevertheless, the thesis with 160 kg/ha of nitrogen was characterized by superior performance. In 2001 was followed by another trial; the objective was to study the cluster thinning and leaf removal of a vineyard cv. Nebbiolo. The trial have confirmed that the cluster thinning increase the sugars and anthocyanins of grapes. How much nitrogen is recommended? The quantity 40 kg/ha may be useful in a sufficiently fertile soil and vines into balance. The dose may be increased up to 80 kg/ha, showing a deficit and if allowed by the regulations, or nothing if the vine have an excess of growth. The cluster thinning is for sure a solution to excess production, although the increase of the sugar content or the coloring of grapes is not always conform to the intensity cluster thinning.

Negli anni 2001 e 2002 è stata seguita una prova di concimazione su vite, in cui piante non concimate erano confrontate con altre fertilizzate a tre diverse dosi di azoto: 40, 80 e 160 kg/ha. Il vigneto impiantato nel 1980 presso Barolo (CN) era coltivato con Nebbiolo e le uve erano utilizzate per la produzione di Barolo DOCG. I rilievi vegetativi hanno messo in risalto l'effetto dell'azoto come induttore di crescita: infatti, l'apporto di azoto ha proporzionalmente suscitato l'aumento dell'apparato vegetativo dalla circonferenza del ceppo, alla superficie della singola foglia. L'effetto dell'azoto è stato evidente anche sull'inerbimento: l'apporto del minerale ha aumentato in modo particolare l'altezza delle erbe e ha selezionato le famiglie presenti, favorendo, come atteso, le graminacee e sfavorendo le leguminose che sono diminuite indipendentemente dalla dose dell'apporto azotato. Nel 2001, in tutte le tesi, testimone compreso, la produzione è stata superiore alla resa imposta dal disciplinare e non ci sono state differenze statisticamente significative per quanto riguardava l'acidità titolabile, gli zuccheri, il pH e l'alcol potenziale. La produzione del 2002 è stata fortemente contratta da una grandinata; ciò nonostante, la tesi con maggior titolo di azoto è stata caratterizzata da una resa superiore. Contemporaneamente, nel 2001 è stata seguita una sperimentazione, il cui obiettivo era di studiare gli effetti del diradamento e della sfogliatura sempre su Nebbiolo. La sfogliatura è un'operazione che si pratica da tempo in viticoltura e, ancora oggi, è oggetto di studio per chiarirne i difetti e i pregi. Il diradamento, operazione diffusasi negli ultimi anni, è eseguito invece per limitare la produzione e permettere un aumento della qualità dell'uva. Le analisi effettuate su mosti e bucce hanno evidenziato le migliori performance delle viti diradate, le cui uve sono risultate più ricche di zuccheri e in antociani senza mostrare alcun incremento del peso delle bacche. In conclusione, quale dose di azoto consigliare? L'apporto di 40 kg/ha può essere utile in un terreno già sufficientemente fertile e per viti in equilibrio a scopo di mantenimento. La dose può essere maggiore, sino a 80 kg/ha, in situazioni deficitarie e se permesso dai regolamenti; invece, deve essere nulla se le viti presentano un eccesso vegetativo. La dose 160 kg/ha è da sconsigliare in quanto, anche se non ha manifestato evidenti effetti su produzione e qualità dei mosti, induce eccesso di vegetazione, con ripercussioni negative sulla gestione colturale del vigneto e sulla difesa dai patogeni. Il diradamento rappresenta una buona soluzione nel contenere la produzione, anche se l'aumento della concentrazione zuccherina o delle sostanze coloranti non è sempre proporzionale all'intensità del diradamento stesso e quindi alla perdita di produzione.

Effetti della concimazione azotata sul vigneto di Nebbiolo in Piemonte

SOZZANI, FABIO
2008/2009

Abstract

Negli anni 2001 e 2002 è stata seguita una prova di concimazione su vite, in cui piante non concimate erano confrontate con altre fertilizzate a tre diverse dosi di azoto: 40, 80 e 160 kg/ha. Il vigneto impiantato nel 1980 presso Barolo (CN) era coltivato con Nebbiolo e le uve erano utilizzate per la produzione di Barolo DOCG. I rilievi vegetativi hanno messo in risalto l'effetto dell'azoto come induttore di crescita: infatti, l'apporto di azoto ha proporzionalmente suscitato l'aumento dell'apparato vegetativo dalla circonferenza del ceppo, alla superficie della singola foglia. L'effetto dell'azoto è stato evidente anche sull'inerbimento: l'apporto del minerale ha aumentato in modo particolare l'altezza delle erbe e ha selezionato le famiglie presenti, favorendo, come atteso, le graminacee e sfavorendo le leguminose che sono diminuite indipendentemente dalla dose dell'apporto azotato. Nel 2001, in tutte le tesi, testimone compreso, la produzione è stata superiore alla resa imposta dal disciplinare e non ci sono state differenze statisticamente significative per quanto riguardava l'acidità titolabile, gli zuccheri, il pH e l'alcol potenziale. La produzione del 2002 è stata fortemente contratta da una grandinata; ciò nonostante, la tesi con maggior titolo di azoto è stata caratterizzata da una resa superiore. Contemporaneamente, nel 2001 è stata seguita una sperimentazione, il cui obiettivo era di studiare gli effetti del diradamento e della sfogliatura sempre su Nebbiolo. La sfogliatura è un'operazione che si pratica da tempo in viticoltura e, ancora oggi, è oggetto di studio per chiarirne i difetti e i pregi. Il diradamento, operazione diffusasi negli ultimi anni, è eseguito invece per limitare la produzione e permettere un aumento della qualità dell'uva. Le analisi effettuate su mosti e bucce hanno evidenziato le migliori performance delle viti diradate, le cui uve sono risultate più ricche di zuccheri e in antociani senza mostrare alcun incremento del peso delle bacche. In conclusione, quale dose di azoto consigliare? L'apporto di 40 kg/ha può essere utile in un terreno già sufficientemente fertile e per viti in equilibrio a scopo di mantenimento. La dose può essere maggiore, sino a 80 kg/ha, in situazioni deficitarie e se permesso dai regolamenti; invece, deve essere nulla se le viti presentano un eccesso vegetativo. La dose 160 kg/ha è da sconsigliare in quanto, anche se non ha manifestato evidenti effetti su produzione e qualità dei mosti, induce eccesso di vegetazione, con ripercussioni negative sulla gestione colturale del vigneto e sulla difesa dai patogeni. Il diradamento rappresenta una buona soluzione nel contenere la produzione, anche se l'aumento della concentrazione zuccherina o delle sostanze coloranti non è sempre proporzionale all'intensità del diradamento stesso e quindi alla perdita di produzione.
ITA
In the years 2001 and 2002 in a vineyard of cv Nebbiolo were followed a test where grapevine non- fertilized were compared with samples fertilized with different doses: 40, 80 and 160 kg/ha. The observation have revealed the effect of nitrogen as inducer of growth: the nitrogen has stimulated the increase of vegetation from the circumference of the grape vine, at the surface of single leaves. Moreover, the unfertilized presented an advanced stage of ripening and lignification compared to the other thesis. The effect of nitrogen on the inter-row ground cover was clear: the contribution of the mineral has increased especially the height of herbs and selected families. The grass, of course, has been encouraged by fertilizing. In the 2001, the control of production has revealed particular differences in any argument. The 2002 production was affected by hailstorm, nevertheless, the thesis with 160 kg/ha of nitrogen was characterized by superior performance. In 2001 was followed by another trial; the objective was to study the cluster thinning and leaf removal of a vineyard cv. Nebbiolo. The trial have confirmed that the cluster thinning increase the sugars and anthocyanins of grapes. How much nitrogen is recommended? The quantity 40 kg/ha may be useful in a sufficiently fertile soil and vines into balance. The dose may be increased up to 80 kg/ha, showing a deficit and if allowed by the regulations, or nothing if the vine have an excess of growth. The cluster thinning is for sure a solution to excess production, although the increase of the sugar content or the coloring of grapes is not always conform to the intensity cluster thinning.
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