L'astigiano è l'area piemontese meno indagata dal punto di vista ornitologico e con il presente lavoro ho cercato di colmare, almeno in parte, questa lacuna. L'area di studio è costituita dall'intero territorio comunale di Asti nel quale ho compiuto campionamenti esclusivamente in periodo riproduttivo per tre anni consecutivi, dalla primavera-estate 2005 alla primavera-estate 2007. Sono state indagate in totale 326 stazioni di rilevamento avvicinando 7059 individui appartenenti a 92 specie, di cui 77 ritenute nidificanti. Di queste, 25 presentano sfavorevole stato di conservazione e sono inserite nelle categorie SPEC di Birdlife International (6 SPEC2 e 19 SPEC3). Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare se e quanto l'area dei parametri ambientali influenzano la distribuzione delle specie SPEC. Tramite l'uso del softwate Fragstats 3 sono state calcolate le aree di tre variabili di paesaggio (urbanizzato, seminativo e bosco) ricadenti entro un raggio di 250 metri dal punto di rilevamento. Sulla relazione con l'area urbanizzata si è approfondita l'analisi valutando se la distribuzione fosse in relazione anche alla distanza dal centro cittadino. Le analisi sono state effettuate attraverso l'utilizzo dei Modelli Lineari Generalizzati e sono state prese in considerazione solo le correlazioni statisticamente significative (p<0,05). Tendenzialmente abbiamo rilevato ciò che ci si aspettava, ossia le specie più sinantropiche sono favorite dall'estensione dell'area urbanizzata e dalla vicinanza al centro urbano (es: Balestruccio e Passera europea). Nonostante l'area dei seminativi favorisca talune specie, la scarsa abbondanza di altre (es: Ortolano, Strillozzo, Averla piccola) proprio legate agli ambienti agricoli ne fa rilevare la scarsa qualità. La diversificazione ambientale favorisce la presenza di alcune specie (es: Tortora e Storno), mentre sfavorisce la presenza di altre (es: Allodola, Rondine, Balestruccio). Questo è imputabile alle diverse esigenze ecologiche delle specie considerate. La superficie dei robinieti misti è correlata positivamente all'alto numero di specie contattate mentre i seminativi tendono a contenere poche specie. Un alto numero di specie, anche di pregio dal punto di vista conservazionistico, è rilevato all'interno dell'ecosistema urbano, favorito forse dalla presenza delle aree verdi pubbliche, dove nidificano, ad esempio, il Codirosso e il Pigliamosche. Attribuendo un valore conservazionistico ad ogni stazione di rilevamento, in relazione alla presenza o meno di categorie SPEC osservate, si nota come si trovino punti a maggior valore man mano che ci avviciniamo alla città così come l'urbanizzato tenda ad ¿attrarre¿ specie più bisognose di tutela mentre avviene il contrario per i robinieti.

EFFETTI DEL PAESAGGIO SULLA COMUNITA' ORNITICA NIDIFICANTE NEL COMUNE DI ASTI

COZZO, MARIO
2008/2009

Abstract

L'astigiano è l'area piemontese meno indagata dal punto di vista ornitologico e con il presente lavoro ho cercato di colmare, almeno in parte, questa lacuna. L'area di studio è costituita dall'intero territorio comunale di Asti nel quale ho compiuto campionamenti esclusivamente in periodo riproduttivo per tre anni consecutivi, dalla primavera-estate 2005 alla primavera-estate 2007. Sono state indagate in totale 326 stazioni di rilevamento avvicinando 7059 individui appartenenti a 92 specie, di cui 77 ritenute nidificanti. Di queste, 25 presentano sfavorevole stato di conservazione e sono inserite nelle categorie SPEC di Birdlife International (6 SPEC2 e 19 SPEC3). Lo scopo di questa tesi è stato quello di indagare se e quanto l'area dei parametri ambientali influenzano la distribuzione delle specie SPEC. Tramite l'uso del softwate Fragstats 3 sono state calcolate le aree di tre variabili di paesaggio (urbanizzato, seminativo e bosco) ricadenti entro un raggio di 250 metri dal punto di rilevamento. Sulla relazione con l'area urbanizzata si è approfondita l'analisi valutando se la distribuzione fosse in relazione anche alla distanza dal centro cittadino. Le analisi sono state effettuate attraverso l'utilizzo dei Modelli Lineari Generalizzati e sono state prese in considerazione solo le correlazioni statisticamente significative (p<0,05). Tendenzialmente abbiamo rilevato ciò che ci si aspettava, ossia le specie più sinantropiche sono favorite dall'estensione dell'area urbanizzata e dalla vicinanza al centro urbano (es: Balestruccio e Passera europea). Nonostante l'area dei seminativi favorisca talune specie, la scarsa abbondanza di altre (es: Ortolano, Strillozzo, Averla piccola) proprio legate agli ambienti agricoli ne fa rilevare la scarsa qualità. La diversificazione ambientale favorisce la presenza di alcune specie (es: Tortora e Storno), mentre sfavorisce la presenza di altre (es: Allodola, Rondine, Balestruccio). Questo è imputabile alle diverse esigenze ecologiche delle specie considerate. La superficie dei robinieti misti è correlata positivamente all'alto numero di specie contattate mentre i seminativi tendono a contenere poche specie. Un alto numero di specie, anche di pregio dal punto di vista conservazionistico, è rilevato all'interno dell'ecosistema urbano, favorito forse dalla presenza delle aree verdi pubbliche, dove nidificano, ad esempio, il Codirosso e il Pigliamosche. Attribuendo un valore conservazionistico ad ogni stazione di rilevamento, in relazione alla presenza o meno di categorie SPEC osservate, si nota come si trovino punti a maggior valore man mano che ci avviciniamo alla città così come l'urbanizzato tenda ad ¿attrarre¿ specie più bisognose di tutela mentre avviene il contrario per i robinieti.
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