Diverse concezioni dello spazio attraversano le culture e le discipline umane, nel corso della storia. Si analizza lo sviluppo storico di questo concetto nella filosofia, nella fisica, nella sociologia e nell'architettura del '900. La sociologia parla di spazio sociale, affrontando il tema della città come particolare fulcro della relazione umana e della determinazione del potere. Attraverso la progettazione, la costruzione e l'accesso a determinati spazi, vengono a definirsi i diversi gruppi sociali, che ne usufruiscono, attribuendo ad essi significati specifici. Differenti modelli urbani e suburbani creano condizioni e stili di vita altrettanto diversi e possono essere utilizzati per suggerire o, volendo, imporre un determinato modo di pensare, progettare e governare gli spazi e la popolazione che li vive. La costruzione di nuovi edifici o il rinnovamento di alcune zone nelle città, modifica necessariamente il tessuto commerciale e sociale del quartiere in questione. Torino, città piemontese, è il fulcro del lavoro operaio dell'ultimo secolo. Nel 1899 viene fondata da Giovanni Agnelli la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino), industria che ha un ruolo centrale nello sviluppo della città e dell'intero paese. Dagli anni '50, la produzione cresce notevolmente, in parallelo allo sviluppo della motorizzazione privata, offrendo opportunità di lavoro per quasi metà della popolazione torinese. Torino viene coinvolta in un processo di sviluppo tecnologico e urbano, che ha inizio in tutte le più importanti città europee e nordamericane, durante gli anni '60. Città di tradizione fordista, reagisce alla crisi dell'industria automobilistica rinnovando la propria immagine agli occhi della comunità europea e mondiale. L'operazione comporta il rinnovamento, attraverso il processo di gentrification, di numerosi quartieri e zone e la costruzione di infrastrutture, edifici strategici e grattacieli. A livello politico il processo di svolta ha lo scopo di posizionare la città in un mercato culturale e turistico mondiale, al fine di attrarre investimenti e risorse umane, motori della crescita urbana. Nello specifico, il grattacielo in costruzione al Lingotto, area appartenente al quartiere Nizza Millefonti e sede storica di uno dei principali stabilimenti di produzione della FIAT, finalizzato ad ospitare gli uffici della Regione Piemonte, è uno dei simboli del cambiamento profondo della città. Nel 2006, una variante del vecchio piano regolatore torinese, limita alla zona centrale il divieto di costruire edifici più alti della Mole Antonelliana, simbolo storico della città. In questo modo vengono incentivati architetti e designer urbani e, nel novembre 2007, viene presentato, alla Giunta regionale, il progetto per il grattacielo più alto di Torino (205-209 metri), firmato Massimiliano Fuksas. L'edificio è accompagnato da numerose polemiche ed addirittura da un processo. Il grattacielo stravolge lo skyline della città e modifica, ancora una volta, gli assetti visivi e sostanziali del potere. La texture commerciale, culturale ed abitativa del quartiere viene snaturata, provocando l'innalzamento dei costi delle case ed il conseguente trasferimento di gran parte della popolazione.

Lo spazio e la città. Determinismo architettonico.

TAZZARA, MARTINA
2014/2015

Abstract

Diverse concezioni dello spazio attraversano le culture e le discipline umane, nel corso della storia. Si analizza lo sviluppo storico di questo concetto nella filosofia, nella fisica, nella sociologia e nell'architettura del '900. La sociologia parla di spazio sociale, affrontando il tema della città come particolare fulcro della relazione umana e della determinazione del potere. Attraverso la progettazione, la costruzione e l'accesso a determinati spazi, vengono a definirsi i diversi gruppi sociali, che ne usufruiscono, attribuendo ad essi significati specifici. Differenti modelli urbani e suburbani creano condizioni e stili di vita altrettanto diversi e possono essere utilizzati per suggerire o, volendo, imporre un determinato modo di pensare, progettare e governare gli spazi e la popolazione che li vive. La costruzione di nuovi edifici o il rinnovamento di alcune zone nelle città, modifica necessariamente il tessuto commerciale e sociale del quartiere in questione. Torino, città piemontese, è il fulcro del lavoro operaio dell'ultimo secolo. Nel 1899 viene fondata da Giovanni Agnelli la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino), industria che ha un ruolo centrale nello sviluppo della città e dell'intero paese. Dagli anni '50, la produzione cresce notevolmente, in parallelo allo sviluppo della motorizzazione privata, offrendo opportunità di lavoro per quasi metà della popolazione torinese. Torino viene coinvolta in un processo di sviluppo tecnologico e urbano, che ha inizio in tutte le più importanti città europee e nordamericane, durante gli anni '60. Città di tradizione fordista, reagisce alla crisi dell'industria automobilistica rinnovando la propria immagine agli occhi della comunità europea e mondiale. L'operazione comporta il rinnovamento, attraverso il processo di gentrification, di numerosi quartieri e zone e la costruzione di infrastrutture, edifici strategici e grattacieli. A livello politico il processo di svolta ha lo scopo di posizionare la città in un mercato culturale e turistico mondiale, al fine di attrarre investimenti e risorse umane, motori della crescita urbana. Nello specifico, il grattacielo in costruzione al Lingotto, area appartenente al quartiere Nizza Millefonti e sede storica di uno dei principali stabilimenti di produzione della FIAT, finalizzato ad ospitare gli uffici della Regione Piemonte, è uno dei simboli del cambiamento profondo della città. Nel 2006, una variante del vecchio piano regolatore torinese, limita alla zona centrale il divieto di costruire edifici più alti della Mole Antonelliana, simbolo storico della città. In questo modo vengono incentivati architetti e designer urbani e, nel novembre 2007, viene presentato, alla Giunta regionale, il progetto per il grattacielo più alto di Torino (205-209 metri), firmato Massimiliano Fuksas. L'edificio è accompagnato da numerose polemiche ed addirittura da un processo. Il grattacielo stravolge lo skyline della città e modifica, ancora una volta, gli assetti visivi e sostanziali del potere. La texture commerciale, culturale ed abitativa del quartiere viene snaturata, provocando l'innalzamento dei costi delle case ed il conseguente trasferimento di gran parte della popolazione.
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