In questa tesi presento il dibattito avvenuto tra Chomsky ed alcuni filosofi a proposito della semantica, in seguito alla pubblicazione di una serie di saggi di Chomsky, raccolti in 'New Horizons in the Study of Language and Mind'. Dopo un primo capitolo di introduzione, nel secondo capitolo presento una serie di assunzioni fondamentali per capire la prospettiva di Chomsky sul linguaggio. Queste assunzioni si possono ridurre ad una serie di dicotomie, come quella tra ricerca naturalistica e ricerca non naturalistica, internismo ed esternismo, linguaggio tecnico e linguaggio ordinario, che permettono a Chomsky di definire il proprio oggetto d'indagine, il linguaggio-I. Nel terzo capitolo invece riporto le critiche mosse da Chomsky alla nozione di riferimento esterno, in opposizione a Putnam, Burge e i difensori della teoria della verità per il linguaggio naturale. Nel quarto capitolo presento la proposta di Chomsky di semantica, esclusivamente internista, che conduce sostanzialmente ad una scomparsa della semantica tradizionale. Nel quinto capitolo riporto alcune critiche filosofiche: la critica di Casalegno alla nozione di riferimento interno; la proposta di Ludlow di aprire al riferimento esterno nello studio del linguaggio-I; la critica di Rey alla visione chomskiana dell'intenzionalità; la critica di Horwich alla posizione di Chomsky sulla distinzione analitico-sintetico; la critica di Davies e Stone alla delegittimazione del ruolo della filosofia nello studio del linguaggio difesa da Chomsky. Nel sesto ed ultimo capitolo faccio un bilancio del dibattito, sottolineando come la conciliazione tra le tesi chomskiane e la tradizione filosofica, cercata dai filosofi, sembri essere del tutto impossibile.
Chomsky e i filosofi. Il dibattito su semantica e riferimento
BRUERA, ANDREA
2014/2015
Abstract
In questa tesi presento il dibattito avvenuto tra Chomsky ed alcuni filosofi a proposito della semantica, in seguito alla pubblicazione di una serie di saggi di Chomsky, raccolti in 'New Horizons in the Study of Language and Mind'. Dopo un primo capitolo di introduzione, nel secondo capitolo presento una serie di assunzioni fondamentali per capire la prospettiva di Chomsky sul linguaggio. Queste assunzioni si possono ridurre ad una serie di dicotomie, come quella tra ricerca naturalistica e ricerca non naturalistica, internismo ed esternismo, linguaggio tecnico e linguaggio ordinario, che permettono a Chomsky di definire il proprio oggetto d'indagine, il linguaggio-I. Nel terzo capitolo invece riporto le critiche mosse da Chomsky alla nozione di riferimento esterno, in opposizione a Putnam, Burge e i difensori della teoria della verità per il linguaggio naturale. Nel quarto capitolo presento la proposta di Chomsky di semantica, esclusivamente internista, che conduce sostanzialmente ad una scomparsa della semantica tradizionale. Nel quinto capitolo riporto alcune critiche filosofiche: la critica di Casalegno alla nozione di riferimento interno; la proposta di Ludlow di aprire al riferimento esterno nello studio del linguaggio-I; la critica di Rey alla visione chomskiana dell'intenzionalità; la critica di Horwich alla posizione di Chomsky sulla distinzione analitico-sintetico; la critica di Davies e Stone alla delegittimazione del ruolo della filosofia nello studio del linguaggio difesa da Chomsky. Nel sesto ed ultimo capitolo faccio un bilancio del dibattito, sottolineando come la conciliazione tra le tesi chomskiane e la tradizione filosofica, cercata dai filosofi, sembri essere del tutto impossibile.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/76407