I interned at the Milan Poison Control Center (MPCC) which is an important national resource concerning emergency toxicological consultations. Consultation requests are handled through a dedicated emergency phone line, which is active 24/7. (1) All calls are answered by specialized medical personnel able to provide the caller with an appropriate therapy regimen specific to the type and magnitude of the intoxication incident. After a few days the patient is called back in order to gather additional information for statistical purposes and ascertain the medical outcome of the case. While analyzing the numerous toxicological consultation requests received in the period 2008 ¿ 2014,(47 total patients) I focused my attention on cases of exposure to the Ficus spp plant. Like the Heracleum mantegazzianum , exposure to this plant may cause severe photodermatitis due to the presence of furanocumarine which in made up of psoralen (2)and bergaptene both characterized by photosensitizing activities. Photodermatitis, or deep lesions at the cutaneous level, appear at the moment in which both the chromophore and radiant energy are present. Both these factors induce an excitement of the electrons that subsequently return at an optimum state. This is a direct phototoxicity (oxygen- independent), with the establishment of a covalent link bewteen the chromophore and the target (furanocoumarins +pyrimidine). The data showed that the greater part of the causistry was male ( N=25, 55.2%) while the females were 16 (34%). The origin of the consultation requests breaks down as follows: 31 came from an extra hospital environment (65.9%), of which 34.9% came from private citizens (N=23). The calls originating from within hospitals were 16 (34%). As far as the age of the patients is concerned, most were in the 6 months ¿ 5 years old range (N=22, 46.8%), for which the cause of the intoxication was purely accidental because of their inability to understand the danger (N=22, 48.9%). At the same time, psoralen and bergapten are utilized in medicine to treat diseases such as psoriasis and vitiligo through a technique known as "photochemiotherapy". Nature is a source of numerous toxic molecules that can be hazardous to our organisms. However, if used in the appropriate dosages those same molecules may turn out to be useful or even indespensable to improve or even cure some pathologies. What determines the difference between toxic and therapeutic dosages is quantity: The proper and knowledgable usage of the products that nature offers us is fundamental in order to prevent damage that can even turn out to be irreversible.
Ho svolto il tirocinio presso il Centro Antiveleni (CAV) dell'Ospedale Niguarda di Milano. Il CAV è un importante punto di riferimento a livello nazionale per il supporto alle consulenze diagnostico terapeutiche chieste per sospetta o certa esposizione ad agenti chimici potenzialmente pericolosi. È disponibile una linea telefonica dedicata all'emergenza, attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette. (1) Le richieste di consulenza sono gestite da medici specialisti che, mediante una accurata raccolta di informazioni (anamnesi, sostanza coinvolta, tipologia di prodotto ecc) relative al caso clinico proposto supportano gli utenti sia sanitari che privati cittadini suggerendo la terapia più idonea. A distanza di qualche giorno gli utenti del CAV sono richiamati per l'effettuazione del follow up utile per verificare l'evoluzione del caso, l'efficacia della terapia proposta e l'attribuzione della gravità del caso secondo il Poison Severity Score (PSS) che completa quindi l'epicrisi della scheda di richiesta di consulenza archiviata on line nel sistema CAVOL. Analizzando le numerose richieste di consulenza tossicologica, pervenute nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2014, (47 pazienti totali) ho focalizzato la mia attenzione sui casi di esposizione a piante appartenenti al genere Ficus spp che, così come l'Heracleum mantegazzianum, sono responsabili di gravi fotodermatiti a causa del contenuto di furanocumarine: psoralene (2) e bergaptene che sono causa dell'attività fotosensibilizzante. Le foto dermatiti sono lesioni profonde a livello della cute; compaiono quando sono presenti contemporaneamente il cromoforo e l'energia radiante, inducendo un eccitamento degli elettroni; finito l'eccitamento tornano in tempi rapidi allo stato di quiescenza. È una fotodermatite diretta (ossigeno-indipendente), per l'instaurarsi di un legame covalente tra cromoforo e target (furanocumarine+pirimidine). Queste due sostanze, psoralene e bergaptene, sono utilizzate in medicina per trattare malattie come la psoriasi e la vitiligine mediante la tecnica nota come fotochemioterapia. Dai dati raccolti è emerso che le esposizioni hanno coinvolto in particolar modo il genere maschile (N=25; 53.2%) rispetto a quello femminile (N=16; 34%). Le richieste di consulenza telefonica provengono principalmente dall'ambiente extraospedaliero (N=31; 65.9%) e sono state eseguite per il 34.9% da privati cittadini (N=23) mentre quelle provenienti da ambiente ospedaliero risultano essere solamente 16 (34%). La fascia di età più rappresentativa è quella infantile dai 6 mesi ai 5anni (N=22; 46.8%) per i quali l'intossicazione è accidentale e avviene a causa della non conoscenza del problema da parte dei bambini (N=22; 48.9%). La natura è fonte di numerosissime molecole con azione tossica o dannosa per il nostro organismo ma che, se utilizzate in dosi opportune, possono risultare utili e a volte addirittura indispensabili per migliorare o curare alcune patologie. Ovviamente la quantità di principio attivo cui è esposto il soggetto è la causa dell'effetto terapeutico, se necessario o dell'intossicazione che si può verificare: la conoscenza e l'impiego consapevole dei prodotti che la natura ci offre è indispensabile per prevenire danni a volta addirittura irreparabili.
Ficus spp ed Heracleum Mantegazzianum: specie responsabili di gravi fotodermatiti; casi di esposizione monitorate presso il Centro Antiveleni dell'ospedale Niguarda di Milano tra il 2008 e il 2014.
OCCELLI, PAOLA
2014/2015
Abstract
Ho svolto il tirocinio presso il Centro Antiveleni (CAV) dell'Ospedale Niguarda di Milano. Il CAV è un importante punto di riferimento a livello nazionale per il supporto alle consulenze diagnostico terapeutiche chieste per sospetta o certa esposizione ad agenti chimici potenzialmente pericolosi. È disponibile una linea telefonica dedicata all'emergenza, attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette. (1) Le richieste di consulenza sono gestite da medici specialisti che, mediante una accurata raccolta di informazioni (anamnesi, sostanza coinvolta, tipologia di prodotto ecc) relative al caso clinico proposto supportano gli utenti sia sanitari che privati cittadini suggerendo la terapia più idonea. A distanza di qualche giorno gli utenti del CAV sono richiamati per l'effettuazione del follow up utile per verificare l'evoluzione del caso, l'efficacia della terapia proposta e l'attribuzione della gravità del caso secondo il Poison Severity Score (PSS) che completa quindi l'epicrisi della scheda di richiesta di consulenza archiviata on line nel sistema CAVOL. Analizzando le numerose richieste di consulenza tossicologica, pervenute nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2014, (47 pazienti totali) ho focalizzato la mia attenzione sui casi di esposizione a piante appartenenti al genere Ficus spp che, così come l'Heracleum mantegazzianum, sono responsabili di gravi fotodermatiti a causa del contenuto di furanocumarine: psoralene (2) e bergaptene che sono causa dell'attività fotosensibilizzante. Le foto dermatiti sono lesioni profonde a livello della cute; compaiono quando sono presenti contemporaneamente il cromoforo e l'energia radiante, inducendo un eccitamento degli elettroni; finito l'eccitamento tornano in tempi rapidi allo stato di quiescenza. È una fotodermatite diretta (ossigeno-indipendente), per l'instaurarsi di un legame covalente tra cromoforo e target (furanocumarine+pirimidine). Queste due sostanze, psoralene e bergaptene, sono utilizzate in medicina per trattare malattie come la psoriasi e la vitiligine mediante la tecnica nota come fotochemioterapia. Dai dati raccolti è emerso che le esposizioni hanno coinvolto in particolar modo il genere maschile (N=25; 53.2%) rispetto a quello femminile (N=16; 34%). Le richieste di consulenza telefonica provengono principalmente dall'ambiente extraospedaliero (N=31; 65.9%) e sono state eseguite per il 34.9% da privati cittadini (N=23) mentre quelle provenienti da ambiente ospedaliero risultano essere solamente 16 (34%). La fascia di età più rappresentativa è quella infantile dai 6 mesi ai 5anni (N=22; 46.8%) per i quali l'intossicazione è accidentale e avviene a causa della non conoscenza del problema da parte dei bambini (N=22; 48.9%). La natura è fonte di numerosissime molecole con azione tossica o dannosa per il nostro organismo ma che, se utilizzate in dosi opportune, possono risultare utili e a volte addirittura indispensabili per migliorare o curare alcune patologie. Ovviamente la quantità di principio attivo cui è esposto il soggetto è la causa dell'effetto terapeutico, se necessario o dell'intossicazione che si può verificare: la conoscenza e l'impiego consapevole dei prodotti che la natura ci offre è indispensabile per prevenire danni a volta addirittura irreparabili.File | Dimensione | Formato | |
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