Introduction: Heart Rate Variability (HRV), defined as the variation in the time interval between consecutive heartbeats, is a key parameter for assessing the balance of the autonomic nervous system and represents a biomarker for cardiovascular health and stress regulation. Higher HRV values are associated with better health, while a reduction in HRV may indicate an increased risk of heart disease and other chronic conditions. Several individual and lifestyle factors, including physical activity, smoking habits, physical and mental well-being, and particularly diet, significantly influence HRV. The Mediterranean Diet, recognized as an Intangible Cultural Heritage of Humanity by UNESCO, promotes a healthy and balanced nutritional model characterized by a predominant consumption of plant-based foods, low intake of ultra-processed foods, and a strong connection with traditions, sociality, and nature. This dietary pattern is preventive against cardiovascular risk factors and appears to be associated with higher HRV values. Objectives: Through a pilot study, this research aims to explore the association between adherence to the Mediterranean diet and heart rate variability (HRV) in a group of university students, investigating the relationships with lifestyle factors such as physical activity, anthropometric parameters, and psychological well-being. Methods: Twenty-eight university students aged 19 to 28, from various degree programs at the University of Turin, voluntarily participated in the project. HRV measurements were recorded between May and August using the Polar H10 chest strap, with short-term monitoring (5 minutes). Anthropometric measures (weight, height, and waist circumference), blood pressure values, and data on dietary habits, physical activity, and psychological well-being were collected through a paper-based questionnaire. Validated questionnaires were used, including the MEDI-LITE to assess adherence to the Mediterranean diet, the Godin Leisure Time Exercise Questionnaire to evaluate weekly physical activity, the Warwick-Edinburgh Mental Wellbeing Scales for psychological well-being, and the Effort-Reward Imbalance student questionnaire to assess perceived academic stress. Univariate and multivariate regression analyses were performed to examine the relationships between variables. Results: The sample showed good adherence to the Mediterranean diet, with high consumption of vegetables, legumes, and extra virgin olive oil, and greater adoption of this dietary pattern among females. However, discrepancies emerged between the subjective perception of the Mediterranean diet and actual adherence. Greater adherence to this dietary pattern was associated with reduced cardiovascular risk and lower central adiposity as measured by waist circumference. A negative relationship was found between adherence to the Mediterranean diet and smoking habits, as well as the consumption of sugary drinks. Although the results did not show a direct association between HRV and the Mediterranean diet, other lifestyle factors such as smoking, physical activity, and gender were found to influence HRV. Conclusions: Greater awareness and adherence to the Mediterranean diet could reduce cardiovascular risk and improve the physical and psychological well-being of university students. Although a clear relationship between HRV and the Mediterranean diet was not found, partly due to the limited sample size of this pilot study, a balanced lifestyle appears to improve autonomic nervous system function, confirming HRV as a promising biomarker in the field of nutrition and health.
Introduzione: La variabilità della frequenza cardiaca (Heart Rate Variability - HRV), definita come variazione dell’intervallo di tempo tra battiti cardiaci consecutivi, è un parametro fondamentale per valutare l'equilibrio del sistema nervoso autonomo e rappresenta un biomarcatore per la salute cardiovascolare e la regolazione dello stress. Valori elevati di HRV sono correlati a una salute migliore, mentre una riduzione può indicare un aumento del rischio di malattie cardiache e altre patologie croniche. Diversi fattori individuali e inerenti allo stile di vita, tra cui l'attività fisica, l’abitudine al fumo, il benessere psicofisico e soprattutto l'alimentazione, influenzano in modo significativo l'HRV. La Dieta Mediterranea, riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO, promuove un modello nutrizionale sano e bilanciato, caratterizzato da un consumo prevalente di alimenti vegetali, povero di cibi ultraprocessati e da una forte connessione con le tradizioni, la socialità e la natura. Questo stile alimentare è preventivo nei confronti dei fattori di rischio cardiovascolare e sembrerebbe associato a un più alto valore di HRV. Obiettivi: Esplorare attraverso uno studio pilota l'associazione tra l'aderenza alla dieta Mediterranea e la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) in un gruppo di studenti universitari, approfondendo le relazioni con fattori dello stile di vita, come l'attività fisica, parametri antropometrici e del benessere psicologico. Metodi: Ventotto studenti universitari di età compresa tra i 19 e i 28 anni frequentanti diversi corsi di Laurea dell’Università di Torino, sono stati reclutati in modo volontario per il progetto. La registrazione HRV è avvenuta nel periodo tra maggio e agosto ed è stata utilizzata la cintura toracica Polar H10 tramite un monitoraggio a breve termine (5 minuti). Sono state rilevate misure antropometriche (peso, altezza e circonferenza vita), valori pressori e mediante un questionario cartaceo, dati relativi ad abitudini alimentari, attività fisica e benessere psicologico. Sono stati utilizzati i questionari validati MEDI-LITE per valutare l'aderenza alla dieta Mediterranea, il Godin Leisure Time Exercise Questionnaire per valutare le ore dedicate all’esercizio fisico settimanale, il Warwick-Edinburgh Mental Wellbeing Scales per il benessere psicologico e il questionario Effort-Reward Imbalance student Questionnaire per valutare lo stress accademico percepito. Sono state effettuate analisi di regressione univariata e multivariata per esaminare le relazioni tra le variabili. Risultati: Il campione ha mostrato una buona aderenza alla dieta Mediterranea, con un consumo elevato di verdura, legumi e olio extravergine di oliva e una maggior adozione di questo pattern alimentare nel genere femminile. Sono, tuttavia, emerse discrepanze tra la percezione soggettiva della dieta Mediterranea e l'effettiva aderenza. Una maggiore aderenza a questo modello alimentare è risultata associata a un ridotto rischio cardiovascolare e a una minore adiposità centrale data dalla circonferenza vita, mentre dalla relazione con il fumo e il consumo di bevande zuccherate è emersa una relazione negativa con l'adozione della dieta Mediterranea. Sebbene i risultati non abbiano mostrato un'associazione diretta tra HRV e dieta Mediterranea, altri fattori di stile di vita, come il fumo e l'attività fisica, e il genere si sono rivelati influenti sull’HRV. Conclusioni: Una maggiore consapevolezza e aderenza alla dieta Mediterranea potrebbe ridurre il rischio cardiovascolare e migliorare il benessere psicofisico negli studenti universitari. Nonostante non sia stata trovata una relazione chiara tra HRV e dieta Mediterranea, anche a causa della ridotta numerosità dello studio pilota, uno stile di vita equilibrato sembra migliorare la funzionalità del sistema nervoso autonomo, confermando l’HRV come biomarcatore promettente in ambito nutrizionale e di salute.
Adesione alla dieta mediterranea e valutazione di Heart Rate Variability (HRV) e del livello di benessere psico-fisico nella popolazione studentesca universitaria
CASTAGNA, GIORGIA
2023/2024
Abstract
Introduzione: La variabilità della frequenza cardiaca (Heart Rate Variability - HRV), definita come variazione dell’intervallo di tempo tra battiti cardiaci consecutivi, è un parametro fondamentale per valutare l'equilibrio del sistema nervoso autonomo e rappresenta un biomarcatore per la salute cardiovascolare e la regolazione dello stress. Valori elevati di HRV sono correlati a una salute migliore, mentre una riduzione può indicare un aumento del rischio di malattie cardiache e altre patologie croniche. Diversi fattori individuali e inerenti allo stile di vita, tra cui l'attività fisica, l’abitudine al fumo, il benessere psicofisico e soprattutto l'alimentazione, influenzano in modo significativo l'HRV. La Dieta Mediterranea, riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO, promuove un modello nutrizionale sano e bilanciato, caratterizzato da un consumo prevalente di alimenti vegetali, povero di cibi ultraprocessati e da una forte connessione con le tradizioni, la socialità e la natura. Questo stile alimentare è preventivo nei confronti dei fattori di rischio cardiovascolare e sembrerebbe associato a un più alto valore di HRV. Obiettivi: Esplorare attraverso uno studio pilota l'associazione tra l'aderenza alla dieta Mediterranea e la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) in un gruppo di studenti universitari, approfondendo le relazioni con fattori dello stile di vita, come l'attività fisica, parametri antropometrici e del benessere psicologico. Metodi: Ventotto studenti universitari di età compresa tra i 19 e i 28 anni frequentanti diversi corsi di Laurea dell’Università di Torino, sono stati reclutati in modo volontario per il progetto. La registrazione HRV è avvenuta nel periodo tra maggio e agosto ed è stata utilizzata la cintura toracica Polar H10 tramite un monitoraggio a breve termine (5 minuti). Sono state rilevate misure antropometriche (peso, altezza e circonferenza vita), valori pressori e mediante un questionario cartaceo, dati relativi ad abitudini alimentari, attività fisica e benessere psicologico. Sono stati utilizzati i questionari validati MEDI-LITE per valutare l'aderenza alla dieta Mediterranea, il Godin Leisure Time Exercise Questionnaire per valutare le ore dedicate all’esercizio fisico settimanale, il Warwick-Edinburgh Mental Wellbeing Scales per il benessere psicologico e il questionario Effort-Reward Imbalance student Questionnaire per valutare lo stress accademico percepito. Sono state effettuate analisi di regressione univariata e multivariata per esaminare le relazioni tra le variabili. Risultati: Il campione ha mostrato una buona aderenza alla dieta Mediterranea, con un consumo elevato di verdura, legumi e olio extravergine di oliva e una maggior adozione di questo pattern alimentare nel genere femminile. Sono, tuttavia, emerse discrepanze tra la percezione soggettiva della dieta Mediterranea e l'effettiva aderenza. Una maggiore aderenza a questo modello alimentare è risultata associata a un ridotto rischio cardiovascolare e a una minore adiposità centrale data dalla circonferenza vita, mentre dalla relazione con il fumo e il consumo di bevande zuccherate è emersa una relazione negativa con l'adozione della dieta Mediterranea. Sebbene i risultati non abbiano mostrato un'associazione diretta tra HRV e dieta Mediterranea, altri fattori di stile di vita, come il fumo e l'attività fisica, e il genere si sono rivelati influenti sull’HRV. Conclusioni: Una maggiore consapevolezza e aderenza alla dieta Mediterranea potrebbe ridurre il rischio cardiovascolare e migliorare il benessere psicofisico negli studenti universitari. Nonostante non sia stata trovata una relazione chiara tra HRV e dieta Mediterranea, anche a causa della ridotta numerosità dello studio pilota, uno stile di vita equilibrato sembra migliorare la funzionalità del sistema nervoso autonomo, confermando l’HRV come biomarcatore promettente in ambito nutrizionale e di salute.File | Dimensione | Formato | |
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