The purpose of this work is to analyze how credit rating agencies acted during their history, describing how they operate and analyzing the most famous failures in which they have had a leading role. This will bring to a revision of the functioning methods and the clearness of the judgments expressed by the agencies, trying to evaluate also the reliability of nowadays possible alternatives to the modern oligopoly. The first chapter analyses the historical and economicl conditions which have permitted to modern rating agencies to gain success. It also considers the mechanisms inside rating agencies, procedures followed to assign credit worthness and the type of financial instruments analyzed. In the second chapter the analysis will examine some of the most important failures in evaluation which have lead to downgrades just few days before bankruptcy of firms which have been in a failure condition since a long time. I will analyze the American bank Lehman Brothers failure, the electric production firm Enron and in the end the Parmalat bankruptcy. In the third chapter the analysis moves to see who are the principal shareholders of the three major agencies in the world in order to reveal possible circumstances of conflict of interest which can invalidate trasparency and objectiveness of agencies' analysis.
Il presente lavoro si propone di effettuare un excursus sull'andamento delle agenzie di rating durante la loro storia descrivendo come operano e analizzando i più eclatanti fallimenti in cui sono state protagoniste. Questo porterà a condurre una revisione dei metodi di funzionamento delle stesse agenzie e della trasparenza dei loro giudizi, cercando di valutare inoltre l'attendibilità delle attuali possibilità alternative alla situazione di oligopolio. Il primo capitolo si focalizza su quali siano state le condizioni storico-economiche che hanno permesso l'affermarsi delle agenzie di rating che oggi conosciamo e quali siano i meccanismi di funzionamento delle agenzie, le procedure che esse seguono per assegnare il merito di credito, i prodotti finanziari di cui si occupano e gli elementi che prendono in considerazione per emettere un giudizio. Nel secondo capitolo, l'analisi si concentra su alcuni casi di errata valutazione delle agenzie che hanno condotto a declassamenti pochi giorni prima della bancarotta di imprese che versavano ormai già da tempo in condizioni fallimentari. Vengono analizzati il fallimento della banca statunitense Lehman Brothers, della compagnia di produzione di energia elettrica Enron e infine il caso del fallimento Parmalat. Nel terzo capitolo, l'attenzione è posta su chi siano i principali investitori delle maggiori agenzie al fine di rilevare le condizioni di eventuali conflitti di interesse che possano inficiare la trasparenza e l'oggettiva terzietà delle agenzie stesse nelle loro analisi. Nel quarto capitolo, poi, si esamina lo scenario che la superficialità nell'emissione dei giudizi e gli errori commessi hanno prodotto. In questo senso si vedano la causa intentata dagli Stati Uniti contro l'agenzia S&P e la Corte dei Conti italiana che avrebbe messo sotto accusa il sistema di valutazione delle agenzie di rating in occasione del declassamento dell'Italia avvenuto nel 2012. Vista la situazione contingente, caratterizzata da una carenza sempre crescente di affidabilità e fiducia verso le attuali agenzie, il quinto capitolo valuterà quelle che possono rappresentare reali e valide alternative al rating fornito dalle attuali agenzie.
LE AGENZIE DI RATING DEL CREDITO: NASCITA, EVOLUZIONE E POSSIBILI ALTERNATIVE
IUSO, ALBERTO
2014/2015
Abstract
Il presente lavoro si propone di effettuare un excursus sull'andamento delle agenzie di rating durante la loro storia descrivendo come operano e analizzando i più eclatanti fallimenti in cui sono state protagoniste. Questo porterà a condurre una revisione dei metodi di funzionamento delle stesse agenzie e della trasparenza dei loro giudizi, cercando di valutare inoltre l'attendibilità delle attuali possibilità alternative alla situazione di oligopolio. Il primo capitolo si focalizza su quali siano state le condizioni storico-economiche che hanno permesso l'affermarsi delle agenzie di rating che oggi conosciamo e quali siano i meccanismi di funzionamento delle agenzie, le procedure che esse seguono per assegnare il merito di credito, i prodotti finanziari di cui si occupano e gli elementi che prendono in considerazione per emettere un giudizio. Nel secondo capitolo, l'analisi si concentra su alcuni casi di errata valutazione delle agenzie che hanno condotto a declassamenti pochi giorni prima della bancarotta di imprese che versavano ormai già da tempo in condizioni fallimentari. Vengono analizzati il fallimento della banca statunitense Lehman Brothers, della compagnia di produzione di energia elettrica Enron e infine il caso del fallimento Parmalat. Nel terzo capitolo, l'attenzione è posta su chi siano i principali investitori delle maggiori agenzie al fine di rilevare le condizioni di eventuali conflitti di interesse che possano inficiare la trasparenza e l'oggettiva terzietà delle agenzie stesse nelle loro analisi. Nel quarto capitolo, poi, si esamina lo scenario che la superficialità nell'emissione dei giudizi e gli errori commessi hanno prodotto. In questo senso si vedano la causa intentata dagli Stati Uniti contro l'agenzia S&P e la Corte dei Conti italiana che avrebbe messo sotto accusa il sistema di valutazione delle agenzie di rating in occasione del declassamento dell'Italia avvenuto nel 2012. Vista la situazione contingente, caratterizzata da una carenza sempre crescente di affidabilità e fiducia verso le attuali agenzie, il quinto capitolo valuterà quelle che possono rappresentare reali e valide alternative al rating fornito dalle attuali agenzie.File | Dimensione | Formato | |
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