Queste pagine nascono da una lettura approfondita delle opere di Ivan Illich e delle sue teorie sulla società. Si cercherà di mettere in evidenza le contraddizioni presenti nelle istituzioni moderne, così come le conosciamo attualmente, senza entrare nel particolare della loro storia. Verrà analizzato il processo attraverso cui lo Stato si fa produttore e garante di certi bisogni, legalizzando così un ¿monopolio radicale¿ su determinati beni immateriali, quali la salute, la mobilità e l'istruzione. In questo modo si limita gravosamente la possibilità di scelta nei suddetti ambiti e ci si allontana sempre più da una condizione democratica. In particolare si tratterà dell'istituzione scolastica e dei suoi effetti anti educativi sulla società; si dimostrerà come la scuola miri ad un ideale, ovvero la necessità di un livello minimo d'istruzione garantito a tutti, inattuabile, per lo meno economicamente. Il modello scolastico attuale fortifica le diseguaglianze presenti nella società globale, oltre che nelle singole nazioni. Finché si configurerà come unico modello specializzato e riconosciuto di istruzione, la scuola, limitando lo spazio di tutte le altre attività educative di altro genere, non potrà che generare ulteriori separazioni sociali e rendere difficoltosa la formazione di un pensiero autonomo e personale. Illich sostiene che sia necessaria una «descolarizzazione della società», ancorata ad una concezione idolatrica dell'istituzione scolastica. È funzionale ed efficace partire da una ristrutturazione del sistema educativo: solo investendo sulla formazione delle generazioni future si può sperare in un uomo futuro più consapevole e autonomo, in grado di assumersi la responsabilità della potenza dannosa di mezzi che noi stessi abbiamo creato. La nostra condizione nell'attuale stato di cose, di miseria globale e potenzialmente umana, di povertà condizionata e ¿moderna¿, deve essere ripensata. Delle alternative sono possibili solo se si compie uno sforzo di immaginazione politica. Finché si continuerà a credere nell'inevitabilità dell'attuale sistema, ad un realtà senza via d'uscita, non sarà possibile creare in una realtà altera.
Descolarizzare l'immaginazione politica
LAUDITO, ILENIA ELEONOR
2014/2015
Abstract
Queste pagine nascono da una lettura approfondita delle opere di Ivan Illich e delle sue teorie sulla società. Si cercherà di mettere in evidenza le contraddizioni presenti nelle istituzioni moderne, così come le conosciamo attualmente, senza entrare nel particolare della loro storia. Verrà analizzato il processo attraverso cui lo Stato si fa produttore e garante di certi bisogni, legalizzando così un ¿monopolio radicale¿ su determinati beni immateriali, quali la salute, la mobilità e l'istruzione. In questo modo si limita gravosamente la possibilità di scelta nei suddetti ambiti e ci si allontana sempre più da una condizione democratica. In particolare si tratterà dell'istituzione scolastica e dei suoi effetti anti educativi sulla società; si dimostrerà come la scuola miri ad un ideale, ovvero la necessità di un livello minimo d'istruzione garantito a tutti, inattuabile, per lo meno economicamente. Il modello scolastico attuale fortifica le diseguaglianze presenti nella società globale, oltre che nelle singole nazioni. Finché si configurerà come unico modello specializzato e riconosciuto di istruzione, la scuola, limitando lo spazio di tutte le altre attività educative di altro genere, non potrà che generare ulteriori separazioni sociali e rendere difficoltosa la formazione di un pensiero autonomo e personale. Illich sostiene che sia necessaria una «descolarizzazione della società», ancorata ad una concezione idolatrica dell'istituzione scolastica. È funzionale ed efficace partire da una ristrutturazione del sistema educativo: solo investendo sulla formazione delle generazioni future si può sperare in un uomo futuro più consapevole e autonomo, in grado di assumersi la responsabilità della potenza dannosa di mezzi che noi stessi abbiamo creato. La nostra condizione nell'attuale stato di cose, di miseria globale e potenzialmente umana, di povertà condizionata e ¿moderna¿, deve essere ripensata. Delle alternative sono possibili solo se si compie uno sforzo di immaginazione politica. Finché si continuerà a credere nell'inevitabilità dell'attuale sistema, ad un realtà senza via d'uscita, non sarà possibile creare in una realtà altera.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
748768_u.nica.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
93.01 kB
Formato
Adobe PDF
|
93.01 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/76243