La scienza e la tecnologia possono essere risorse inimmaginabili per le scienze della vita se utilizzate per scopi costruttivi, al contrario possono divenire mezzi decisamente pericolosi se indirizzate a fini distruttivi. La rapida e continua evoluzione delle scienze della vita affida agli scienziati una responsabilità morale molto forte che richiede di considerare con attenzione le ripercussioni e le possibili conseguenze di un esperimento o di una scoperta scientifica. In questa tesi sono stati riportati alcuni cenni storici relativi ai diversi tentativi che importanti organizzazioni a livello mondiale hanno messo in atto per affrontare i problemi sempre nuovi che la rapida evoluzione di scienza e tecnologia pongono, in particolare per impedire l'uso e la diffusione di armi biologiche e tossiche. Per illustrare i rischi collegati alla diffusione di tali armi sono state prese in esame le principali malattie causate da agenti patogeni facendo riferimento al grado di pericolosità indicato dalle categorie A, B, e C, stilate dal ¿Center for Disease Control and Prevention¿ statunitense. Inoltre, per comprendere pienamente i possibili rischi in cui un ricercatore può incorrere sono stati approfonditi i principi delle principali tecniche del DNA ricombinante note anche come ingegneria genetica. Tali tecnologie includono un insieme eterogeneo di tecniche che permettono di isolare geni, clonarli, introdurli ed esprimerli in un organismo ospite eterologo. Dopo la presentazione dei maggiori agenti patogeni potenzialmente pericolosi sia per il rischio di disseminazione accidentale che volontaria (bioterrorismo), sono stati presentati alcuni casi di studio (quali la salmonellosi deliberatamente diffusa da una setta e lo studio avviato sul vaiolo dei topi per frenare la loro diffusione spropositata) che illustrano come sia importante che la comunità scientifica sia allertata sulla necessità di valutare i rischi che alcune manipolazioni geniche possono rappresentare al di là dello scopo primario degli esperimenti previsti. Questo aspetto prende la denominazione inglese di ¿dual-use¿ e può essere affrontato attraverso politiche repressive poco consone al mondo scientifico e difficilmente attuabili oppure attraverso un aumento della consapevolezza, della cultura dell'etica e della deontologia professionale. Proprio perché le scienze della vita continuano ad evolversi rapidamente, sarebbe importante affrontare la questione dei codici deontologici al fine di generare un sentimento di maggior responsabilità fra gli addetti ai lavori. La discussione porta dunque alla necessità di introdurre nella formazione universitaria delle scienze della vita questi temi. L'analisi di casi reali potrebbe aiutare i futuri ricercatori ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle implicazioni etiche del loro lavoro e alla responsabilità che essi hanno nei confronti della comunità.
Nuove tecnologie e la consapevolezza del rischio biologico
FILOGRANA, SILVIA
2008/2009
Abstract
La scienza e la tecnologia possono essere risorse inimmaginabili per le scienze della vita se utilizzate per scopi costruttivi, al contrario possono divenire mezzi decisamente pericolosi se indirizzate a fini distruttivi. La rapida e continua evoluzione delle scienze della vita affida agli scienziati una responsabilità morale molto forte che richiede di considerare con attenzione le ripercussioni e le possibili conseguenze di un esperimento o di una scoperta scientifica. In questa tesi sono stati riportati alcuni cenni storici relativi ai diversi tentativi che importanti organizzazioni a livello mondiale hanno messo in atto per affrontare i problemi sempre nuovi che la rapida evoluzione di scienza e tecnologia pongono, in particolare per impedire l'uso e la diffusione di armi biologiche e tossiche. Per illustrare i rischi collegati alla diffusione di tali armi sono state prese in esame le principali malattie causate da agenti patogeni facendo riferimento al grado di pericolosità indicato dalle categorie A, B, e C, stilate dal ¿Center for Disease Control and Prevention¿ statunitense. Inoltre, per comprendere pienamente i possibili rischi in cui un ricercatore può incorrere sono stati approfonditi i principi delle principali tecniche del DNA ricombinante note anche come ingegneria genetica. Tali tecnologie includono un insieme eterogeneo di tecniche che permettono di isolare geni, clonarli, introdurli ed esprimerli in un organismo ospite eterologo. Dopo la presentazione dei maggiori agenti patogeni potenzialmente pericolosi sia per il rischio di disseminazione accidentale che volontaria (bioterrorismo), sono stati presentati alcuni casi di studio (quali la salmonellosi deliberatamente diffusa da una setta e lo studio avviato sul vaiolo dei topi per frenare la loro diffusione spropositata) che illustrano come sia importante che la comunità scientifica sia allertata sulla necessità di valutare i rischi che alcune manipolazioni geniche possono rappresentare al di là dello scopo primario degli esperimenti previsti. Questo aspetto prende la denominazione inglese di ¿dual-use¿ e può essere affrontato attraverso politiche repressive poco consone al mondo scientifico e difficilmente attuabili oppure attraverso un aumento della consapevolezza, della cultura dell'etica e della deontologia professionale. Proprio perché le scienze della vita continuano ad evolversi rapidamente, sarebbe importante affrontare la questione dei codici deontologici al fine di generare un sentimento di maggior responsabilità fra gli addetti ai lavori. La discussione porta dunque alla necessità di introdurre nella formazione universitaria delle scienze della vita questi temi. L'analisi di casi reali potrebbe aiutare i futuri ricercatori ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle implicazioni etiche del loro lavoro e alla responsabilità che essi hanno nei confronti della comunità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/76236