¿Bruno Peyronel¿ alpine botanic garden is located in the higher part of Pellice Valley, named Barant Pass, in the Barant area for fauna protection (in the heart of the oasis of fauna protection of the same name), at an altitude of 2290 meters. The area where the garden is located has been chosen due to the fact that over a restricted surface you can observe the flora adaptation to the typical alpine climate: the soil is siliceo and includes calcescisti and green stonens typical of Piedmont. The idea of a botanic garden at high altitude rose in 1987 on the initiative of Pellice Valley Mountain Community and Pellice Valley CAI-UGET; afterwards the initiative was re-launched by the Mountain Community and the Municipality of Bobbio Pellice, under the aegis of Piedmont Region. The main goal of this garden is didactic and it was created also in consequence of a project about biodiversity coordinated by Pellice Valley Mountain Community in the framework of INTERREG I and II program; even the University of Turin, IPLA and the Conservatoire Botanique National Alpin of Gop-Charance contributed to the garden creation. Thanks to the special conformation of this area (even due to the soil collapse following the glacier withdrawal which took place about 10.000 years ago), the physical and chemical composition and the climate, it is possible to find eight typologies of nature environment. In this work were characterized plant formations attributed to the nine types of environments and was subsequently named formulated a series of proposals to improve the usability of the garden and, consequently, increase the influx of tourists into perspective. In particular have been proposed: ¿ the introduction of descriptive panels of the most emblematic; ¿ the reclassification of cards of individual plant species; ¿ dissemination tools to better understand the garden to the public.
Il Giardino Botanico Alpino ¿Bruno Peyronel¿ è situato in alta Val Pellice al Colle Barant (nel cuore dell'Oasi di protezione faunistica omonima), a 2290 m d'altitudine. La zona in cui sorge il giardino (circa 17000 m² di superficie), è stata scelta poiché su un'area contenuta si può osservare la vegetazione di diversi ambienti alpini su diversi tipi di suolo (matrice silicea con presenza di calcescisti e pietre verdi della Zona Piemontese). L'idea di far sorgere un giardino botanico d'alta quota, nasce nel 1987 e ne sono promotori la Comunità Montana Val Pellice e il CAI- UGET Val Pellice. L'iniziativa è stata ripresa (1988/1989) dalla stessa Comunità Montana e dal Comune di Bobbio Pellice sotto l'egida della Regione Piemonte. Il giardino è stato voluto per intenti didattici ed è nato anche grazie a un progetto sulla biodiversità coordinato dalla Comunità Montana Val Pellice nel quadro dei programmi INTERREG I e II, in collaborazione con l'Università di Torino, l'IPLA, e il Conservatoire Botanique National Alpin di Gap-Charance. Grazie alla particolare conformazione del territorio (data anche da fenomeni di crollo dopo il ritiro dei ghiacciai avvenuto circa 10.000 anni fa), alla composizione chimico-fisica dei suoli e al clima, sono riscontrabili all'interno del giardino nove tipologie ambientali primarie: creste e aree detritiche, pascoli, ambienti rocciosi (calcescisti e ofioliti), aree termiche subalpine, zone di greto e pietraie, ambienti xerici, zone umide, vallette nivali e zone a invasione arbustiva. Fino ad oggi sono state censite circa trecento specie vegetali naturali, dodici delle quali endemiche. In questo lavoro sono state caratterizzate le formazioni vegetali riconducibili alle nove tipologie di ambienti citate ed è stata successivamente formulata una serie di proposte per migliorare la fruibilità del giardino e, di conseguenza, incrementare in prospettiva l'affluenza turistica. In particolare sono stati proposti: ¿ l'introduzione di pannelli didattici descrittivi degli ambienti più rappresentativi; ¿ la riqualifica dei cartellini delle singole specie vegetali; ¿ strumenti di divulgazione per far conoscere maggiormente il giardino al pubblico.
Proposte per il miglioramento della fruibilità del Giardino Botanico Alpino "Bruno Peyronel" (Colle Barant, Val Pellice)
SGARBI, MARA
2008/2009
Abstract
Il Giardino Botanico Alpino ¿Bruno Peyronel¿ è situato in alta Val Pellice al Colle Barant (nel cuore dell'Oasi di protezione faunistica omonima), a 2290 m d'altitudine. La zona in cui sorge il giardino (circa 17000 m² di superficie), è stata scelta poiché su un'area contenuta si può osservare la vegetazione di diversi ambienti alpini su diversi tipi di suolo (matrice silicea con presenza di calcescisti e pietre verdi della Zona Piemontese). L'idea di far sorgere un giardino botanico d'alta quota, nasce nel 1987 e ne sono promotori la Comunità Montana Val Pellice e il CAI- UGET Val Pellice. L'iniziativa è stata ripresa (1988/1989) dalla stessa Comunità Montana e dal Comune di Bobbio Pellice sotto l'egida della Regione Piemonte. Il giardino è stato voluto per intenti didattici ed è nato anche grazie a un progetto sulla biodiversità coordinato dalla Comunità Montana Val Pellice nel quadro dei programmi INTERREG I e II, in collaborazione con l'Università di Torino, l'IPLA, e il Conservatoire Botanique National Alpin di Gap-Charance. Grazie alla particolare conformazione del territorio (data anche da fenomeni di crollo dopo il ritiro dei ghiacciai avvenuto circa 10.000 anni fa), alla composizione chimico-fisica dei suoli e al clima, sono riscontrabili all'interno del giardino nove tipologie ambientali primarie: creste e aree detritiche, pascoli, ambienti rocciosi (calcescisti e ofioliti), aree termiche subalpine, zone di greto e pietraie, ambienti xerici, zone umide, vallette nivali e zone a invasione arbustiva. Fino ad oggi sono state censite circa trecento specie vegetali naturali, dodici delle quali endemiche. In questo lavoro sono state caratterizzate le formazioni vegetali riconducibili alle nove tipologie di ambienti citate ed è stata successivamente formulata una serie di proposte per migliorare la fruibilità del giardino e, di conseguenza, incrementare in prospettiva l'affluenza turistica. In particolare sono stati proposti: ¿ l'introduzione di pannelli didattici descrittivi degli ambienti più rappresentativi; ¿ la riqualifica dei cartellini delle singole specie vegetali; ¿ strumenti di divulgazione per far conoscere maggiormente il giardino al pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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