Questo lavoro di tesi verte sulla prima collazione diretta integrale del libro I del De Platone di Apuleio di Madaura contenuto all'interno del codice Neapolitanus IV. G. 55. Si tratta dunque di un manoscritto tardo (1377-96), ricco di un notevole numero di note marginali e interlineari di epoca successiva che ho scoperto provenire, per la maggior parte, dall' editio princeps curata da Andrea Giovanni Bussi nel 1469. Dopo una panoramica degli stemma codicum proposti dai quattro editori moderni di Apuleio filosofo, Goldbacher, Thomas, Beaujeu e Moreschini, mi sono occupato di indagare da vicino gli errores coniunctivi e separativi, basandomi sull'edizione critica più moderna, curata da Claudio Moreschini per la Teubner nel 1991. Ad un'analisi più approfondita il Neapolitanus è risultato possedere una particolare affinità col codice A; ho così proposto di inserire questo manoscritto all'interno del ramo gamma, frutto di contaminazione fra le famiglie di codici alpha e delta (potiores e deteriores). Ho poi riscontrato, all'interno del testo, alcune lectiones singulares significative del Neapolitanus, cui ho dedicato una sezione della tesi.

Il manoscritto Napoli, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, IV.G.55 del De Platone di Apuleio

BENA, NICHOLAS
2014/2015

Abstract

Questo lavoro di tesi verte sulla prima collazione diretta integrale del libro I del De Platone di Apuleio di Madaura contenuto all'interno del codice Neapolitanus IV. G. 55. Si tratta dunque di un manoscritto tardo (1377-96), ricco di un notevole numero di note marginali e interlineari di epoca successiva che ho scoperto provenire, per la maggior parte, dall' editio princeps curata da Andrea Giovanni Bussi nel 1469. Dopo una panoramica degli stemma codicum proposti dai quattro editori moderni di Apuleio filosofo, Goldbacher, Thomas, Beaujeu e Moreschini, mi sono occupato di indagare da vicino gli errores coniunctivi e separativi, basandomi sull'edizione critica più moderna, curata da Claudio Moreschini per la Teubner nel 1991. Ad un'analisi più approfondita il Neapolitanus è risultato possedere una particolare affinità col codice A; ho così proposto di inserire questo manoscritto all'interno del ramo gamma, frutto di contaminazione fra le famiglie di codici alpha e delta (potiores e deteriores). Ho poi riscontrato, all'interno del testo, alcune lectiones singulares significative del Neapolitanus, cui ho dedicato una sezione della tesi.
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