La tesi si occupa di studiare l'influenza della lingua e della letteratura anglosassone su due poeti anglofoni del Novecento: il modernista Ezra Pound e il premio Nobel irlandese Seamus Heaney. Nell'opera di Pound, la prima traccia di una simile influenza è la sua traduzione dell' elegia anglosassone ¿The Seafarer¿, completata negli anni delle prime pubblicazioni. Essa suscitò il suo interesse dal punto di vista ritmico e stilistico, oltre che contenutistico: il seafarer è infatti considerata una delle prime grandi ¿maschere¿ dell'autore. Vengono poi indagate le affinità fra l'anglosassone e la scrittura ideogrammatica cinese, a cui Pound s'interessò attraverso l'orientalista Fenollosa, ed il riutilizzo del metro anglosassone nell'incipit dei ¿Cantos¿, il grande poema a cui Pound dedicò gran parte della sua vita. Viene affrontata una panoramica anche delle opere di Heaney: l'anglosassone entra nella sua poesia nella raccolta ¿North¿ del 1975, in cui il poeta riflette sulla violenza emersa dal conflitto nordirlandese (in cui lui, essendo originario dell'Ulster, è profondamente coinvolto) usando come filtro il retaggio culturale di un nord storico e immaginario, di cui fa parte la cultura anglosassone. La fascinazione per l'Old English ha però il suo culmine nella traduzione del ¿Beowulf¿ del 1999, che fu di grande successo ma ricevette diverse critiche, soprattutto per la decisione dell'autore di inserire termini in Hiberno-English. Infine vengono rintracciati punti d'incontro tra le esperienze dei due autori e, con un breve excursus storico, viene tratteggiato il ruolo dell'Old English nella tradizione letteraria inglese fino ai giorni nostri.
L'anglosassone nella poesia del ventesimo secolo: Ezra Pound e Seamus Heaney
FABARO, CECILIA
2014/2015
Abstract
La tesi si occupa di studiare l'influenza della lingua e della letteratura anglosassone su due poeti anglofoni del Novecento: il modernista Ezra Pound e il premio Nobel irlandese Seamus Heaney. Nell'opera di Pound, la prima traccia di una simile influenza è la sua traduzione dell' elegia anglosassone ¿The Seafarer¿, completata negli anni delle prime pubblicazioni. Essa suscitò il suo interesse dal punto di vista ritmico e stilistico, oltre che contenutistico: il seafarer è infatti considerata una delle prime grandi ¿maschere¿ dell'autore. Vengono poi indagate le affinità fra l'anglosassone e la scrittura ideogrammatica cinese, a cui Pound s'interessò attraverso l'orientalista Fenollosa, ed il riutilizzo del metro anglosassone nell'incipit dei ¿Cantos¿, il grande poema a cui Pound dedicò gran parte della sua vita. Viene affrontata una panoramica anche delle opere di Heaney: l'anglosassone entra nella sua poesia nella raccolta ¿North¿ del 1975, in cui il poeta riflette sulla violenza emersa dal conflitto nordirlandese (in cui lui, essendo originario dell'Ulster, è profondamente coinvolto) usando come filtro il retaggio culturale di un nord storico e immaginario, di cui fa parte la cultura anglosassone. La fascinazione per l'Old English ha però il suo culmine nella traduzione del ¿Beowulf¿ del 1999, che fu di grande successo ma ricevette diverse critiche, soprattutto per la decisione dell'autore di inserire termini in Hiberno-English. Infine vengono rintracciati punti d'incontro tra le esperienze dei due autori e, con un breve excursus storico, viene tratteggiato il ruolo dell'Old English nella tradizione letteraria inglese fino ai giorni nostri.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/76117