La relazione verte sui marciumi radicali e le loro conseguenze sulla crescita delle piante. Si tratta di patologie dell'apparato radicale causate da funghi appartenenti alle divisioni Basidiomycota, Ascomycota, Oomycota ed alcuni appartenenti al gruppo degli Anomorphic fungi. Tali patogeni risultano essere spesso polifagi e possono perciò colpire le più svariate specie forestali. L'infezione che ne deriva può interessare in alcuni casi solamente la porzione centrale del disco radicale in altri, invece, l'apparato radicale viene interamente coinvolto portando a morte l'ospite. In relazione agli effetti che l'infezione provoca sulla vitalità e funzionalità meccanica dell'apparato radicale di una pianta adulta, è stata ricercata la possibile influenza che l'infezione possa avere sull'incremento corrente delle piante in foresta. La molteplicità di patogeni e di ospiti rende la quantificazione del decremento della crescita molto complessa. Il genere Armillaria determina una maggiore diminuzione dell'incremento corrente nelle prime fasi di infezione, mentre nel caso del genere Heterobasidion l'incremento corrente diminuisce all'aumentare del tempo dal momento dell'infezione e dell'età della pianta (verso i 35 anni). Per quanto riguarda Phellinus weirii invece si è notato come vi sia una diminuzione più costante dell'incremento corrente ma meno quantificabile, essendo questo patogeno in grado di portare a morte l'ospite in breve tempo. Un'importante associazione è stata riscontrata tra la crescita dell'ospite e la sua reazione di risposta all'infezione: quando, infatti, per resistere all'infezione la pianta amplia il proprio apparato radicale si verifica una crescita accelerata, che diminuisce non appena l'infezione raggiunge il colletto. In altri casi invece l'ospite risponde creando una zona di reazione, nella quale si concentrano i metaboliti, utili alla crescita, ma anche sostanze fungitossiche, in questo modo la pianta blocca l'espansione del patogeno ma anche la circolazione di sostanze utili alla crescita a danno del suo stesso sviluppo. Pur tenendo conto delle caratteristiche del patogeno e dell'ospite, gli effetti non sempre risultano prevedibili e generalizzabili; in alcuni casi, infatti, non è stata riscontrata alcuna modificazione della crescita normale in specie infette. I marciumi radicali appaiono quindi in grado di influenzare la normale crescita di una pianta anche se tale associazione non può però essere considerata a priori univoca a causa della presenza di grande variabilità delle specie in natura e di numerosi fattori abiotici in foresta nonché le difficoltà tipiche di tali stime.
Effetto dei marciumi radicali sull'incremento corrente delle piante forestali
VILLAREALE, VERONICA
2014/2015
Abstract
La relazione verte sui marciumi radicali e le loro conseguenze sulla crescita delle piante. Si tratta di patologie dell'apparato radicale causate da funghi appartenenti alle divisioni Basidiomycota, Ascomycota, Oomycota ed alcuni appartenenti al gruppo degli Anomorphic fungi. Tali patogeni risultano essere spesso polifagi e possono perciò colpire le più svariate specie forestali. L'infezione che ne deriva può interessare in alcuni casi solamente la porzione centrale del disco radicale in altri, invece, l'apparato radicale viene interamente coinvolto portando a morte l'ospite. In relazione agli effetti che l'infezione provoca sulla vitalità e funzionalità meccanica dell'apparato radicale di una pianta adulta, è stata ricercata la possibile influenza che l'infezione possa avere sull'incremento corrente delle piante in foresta. La molteplicità di patogeni e di ospiti rende la quantificazione del decremento della crescita molto complessa. Il genere Armillaria determina una maggiore diminuzione dell'incremento corrente nelle prime fasi di infezione, mentre nel caso del genere Heterobasidion l'incremento corrente diminuisce all'aumentare del tempo dal momento dell'infezione e dell'età della pianta (verso i 35 anni). Per quanto riguarda Phellinus weirii invece si è notato come vi sia una diminuzione più costante dell'incremento corrente ma meno quantificabile, essendo questo patogeno in grado di portare a morte l'ospite in breve tempo. Un'importante associazione è stata riscontrata tra la crescita dell'ospite e la sua reazione di risposta all'infezione: quando, infatti, per resistere all'infezione la pianta amplia il proprio apparato radicale si verifica una crescita accelerata, che diminuisce non appena l'infezione raggiunge il colletto. In altri casi invece l'ospite risponde creando una zona di reazione, nella quale si concentrano i metaboliti, utili alla crescita, ma anche sostanze fungitossiche, in questo modo la pianta blocca l'espansione del patogeno ma anche la circolazione di sostanze utili alla crescita a danno del suo stesso sviluppo. Pur tenendo conto delle caratteristiche del patogeno e dell'ospite, gli effetti non sempre risultano prevedibili e generalizzabili; in alcuni casi, infatti, non è stata riscontrata alcuna modificazione della crescita normale in specie infette. I marciumi radicali appaiono quindi in grado di influenzare la normale crescita di una pianta anche se tale associazione non può però essere considerata a priori univoca a causa della presenza di grande variabilità delle specie in natura e di numerosi fattori abiotici in foresta nonché le difficoltà tipiche di tali stime.File | Dimensione | Formato | |
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