Il nutrire o il nutrirsi è innanzitutto un'azione necessaria alla sopravvivenza di ogni essere umano e consiste nel somministrare ad altri o a sé gli alimenti necessari. Il nutrimento inizia nei primi istanti di vita con l'introduzione di latte all'interno del corpo del neonato attraverso la suzione, sia che venga allattato al seno sia che venga nutrito attraverso l'uso del biberon. Dai sei mesi circa assistiamo al passaggio dal nutrimento all'alimentazione attraverso lo svezzamento: il bambino scopre che esiste una vasta e ricca varietà di cibi e sperimenta gradualmente la possibilità di nutrirsi da solo. L'alimentazione è oggetto di interesse e di ansia per le mamme e i papà che, sempre più preoccupati per la salute e la crescita dei propri bambini, si rivolgono ad "esperti" per un consiglio professionale di tipo nutrizionale o per il timore della presenza di problemi di salute legati all'alimentazione. Ansia incrementata anche dal continuo aumento di allergie e difficoltà di alimentazione nella prima infanzia, il cui incremento però si rivela essere spesso il frutto della percezione errata dell'adulto che si prende cura del bambino. Il messaggio che vorremmo trasmettere attraverso il nostro lavoro è che i primi "esperti" del proprio bambino non dovrebbero essere i pediatri, gli psicologi o i neuropsichiatri infantili, bensì gli adulti che si prendono cura di lui. Oggi vi è la tendenza da parte dell'adulto a fare delle diagnosi fai da te sulla salute del bambino col rischio di vedere problemi dove non ci sono. L'attuale incremento di diagnosi di allergie alimentari nella prima infanzia potrebbe essere il frutto, in alcuni casi, di una percezione errata dei genitori o dei medici, impegnati a "patologizzare" e "medicalizzare" ogni gesto o comportamento del bambino. Pensiamo che l'educatore di asilo nido possa rappresentare un sostegno alla genitorialità nell'ambito dell'alimentazione nel bambino da zero a tre anni. L'obiettivo del nostro lavoro non è quello di giudicare o attaccare l'adulto, bensì quello di proporre una collaborazione tra educatori e genitori nell'educazione alimentare del bambino. All'interno di questo lavoro offriamo alcune proposte di sostegno alla genitorialità da attuare all'interno del nido e alcuni laboratori da proporre ai bambini.
Alimentare la relazione: educatori e genitori uniti nell'educazione alimentare del bambino da zero a tre anni
MESITI, VANESSA
2014/2015
Abstract
Il nutrire o il nutrirsi è innanzitutto un'azione necessaria alla sopravvivenza di ogni essere umano e consiste nel somministrare ad altri o a sé gli alimenti necessari. Il nutrimento inizia nei primi istanti di vita con l'introduzione di latte all'interno del corpo del neonato attraverso la suzione, sia che venga allattato al seno sia che venga nutrito attraverso l'uso del biberon. Dai sei mesi circa assistiamo al passaggio dal nutrimento all'alimentazione attraverso lo svezzamento: il bambino scopre che esiste una vasta e ricca varietà di cibi e sperimenta gradualmente la possibilità di nutrirsi da solo. L'alimentazione è oggetto di interesse e di ansia per le mamme e i papà che, sempre più preoccupati per la salute e la crescita dei propri bambini, si rivolgono ad "esperti" per un consiglio professionale di tipo nutrizionale o per il timore della presenza di problemi di salute legati all'alimentazione. Ansia incrementata anche dal continuo aumento di allergie e difficoltà di alimentazione nella prima infanzia, il cui incremento però si rivela essere spesso il frutto della percezione errata dell'adulto che si prende cura del bambino. Il messaggio che vorremmo trasmettere attraverso il nostro lavoro è che i primi "esperti" del proprio bambino non dovrebbero essere i pediatri, gli psicologi o i neuropsichiatri infantili, bensì gli adulti che si prendono cura di lui. Oggi vi è la tendenza da parte dell'adulto a fare delle diagnosi fai da te sulla salute del bambino col rischio di vedere problemi dove non ci sono. L'attuale incremento di diagnosi di allergie alimentari nella prima infanzia potrebbe essere il frutto, in alcuni casi, di una percezione errata dei genitori o dei medici, impegnati a "patologizzare" e "medicalizzare" ogni gesto o comportamento del bambino. Pensiamo che l'educatore di asilo nido possa rappresentare un sostegno alla genitorialità nell'ambito dell'alimentazione nel bambino da zero a tre anni. L'obiettivo del nostro lavoro non è quello di giudicare o attaccare l'adulto, bensì quello di proporre una collaborazione tra educatori e genitori nell'educazione alimentare del bambino. All'interno di questo lavoro offriamo alcune proposte di sostegno alla genitorialità da attuare all'interno del nido e alcuni laboratori da proporre ai bambini.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/75987