La dissertazione presenta la tesi di dottorato di Jean-Etienne Dominique Esquirol Des passions considérées comme causes, symptômes, et moyens curatifs de l'aliénation mentale scritta nel 1805 a seguito della sua esperienza in una casa di cura privata per alienati mentali a Salpêtrière. Quest'opera è molto importante perché presenta la contrapposizione tra uomo folle e uomo calcolabile, esito della costruzione dell'uomo moderno. Ispirandosi al pensiero del suo maestro Philippe Pinel, il filosofo e medico considera l'alienazione frutto dell'eccesso di passione. Si abbatte una netta distinzione tra follia e normalità, sostenendo la guaribilità della malattia mentale (anche se, ad una accurata indagine, possiamo leggere tra le righe il fantasma dell'inguaribilità) attraverso il trattamento morale. La tesi si suddivide in tre capitoli. Nel primo abbiamo una breve biografia del medico Esquirol per individuarlo nel periodo storico a seguito dell'Illuminismo. Nel secondo capitolo si affronta la tesi di Esquirol, confrontandola anche al suo pensiero maturo degli anni successivi. Viene esposta la tesi sul determinismo delle passioni nella malattia mentale notando come le passioni abbiano un risvolto sul corpo dell'essere umano. Perciò si possono vedere gli effetti delle passioni per comprendere la follia. A questo proposito sono interessanti le tavole fatte incidere che rappresentano i malati mentali ricoverati raccolte in una opera più matura di Esquirol, tavole che in realtà sembrano disilluse rispetto all'ottimismo terapeutico della thèse. Questo mito della visibilità viene esposto dal filosofo e storico Foucault che utilizza la metafora del Panopticon per rappresentarla. Viene sostenuta quindi la guaribilità della follia attraverso il trattamento morale in quanto la follia penetrabile e trasparente. Trattamento che porta alla nascita della psichiatria moderna e dei manicomi, in quanto l'isolamento della malattia viene considerato punto fondamentale del trattamento. Nel terzo capitolo vengono descritte queste procedure di internamento. I malati mentali venivano reclusi in case di cure che non dovevano apparire come una prigione. Ciò che reclude è l'attenta sorveglianza del medico e degli operatori che andavano a formare un apparato di forza al quale la persona ricoverata doveva sottostare. Le osservazioni sui malati mentali sono state utilizzate nella presente dissertazione per descrivere concretamente ciò che Esquirol ha voluto esporre.

Esquirol e il determinismo delle passioni

NICOLUSSI GOLO, DOROTEA
2015/2016

Abstract

La dissertazione presenta la tesi di dottorato di Jean-Etienne Dominique Esquirol Des passions considérées comme causes, symptômes, et moyens curatifs de l'aliénation mentale scritta nel 1805 a seguito della sua esperienza in una casa di cura privata per alienati mentali a Salpêtrière. Quest'opera è molto importante perché presenta la contrapposizione tra uomo folle e uomo calcolabile, esito della costruzione dell'uomo moderno. Ispirandosi al pensiero del suo maestro Philippe Pinel, il filosofo e medico considera l'alienazione frutto dell'eccesso di passione. Si abbatte una netta distinzione tra follia e normalità, sostenendo la guaribilità della malattia mentale (anche se, ad una accurata indagine, possiamo leggere tra le righe il fantasma dell'inguaribilità) attraverso il trattamento morale. La tesi si suddivide in tre capitoli. Nel primo abbiamo una breve biografia del medico Esquirol per individuarlo nel periodo storico a seguito dell'Illuminismo. Nel secondo capitolo si affronta la tesi di Esquirol, confrontandola anche al suo pensiero maturo degli anni successivi. Viene esposta la tesi sul determinismo delle passioni nella malattia mentale notando come le passioni abbiano un risvolto sul corpo dell'essere umano. Perciò si possono vedere gli effetti delle passioni per comprendere la follia. A questo proposito sono interessanti le tavole fatte incidere che rappresentano i malati mentali ricoverati raccolte in una opera più matura di Esquirol, tavole che in realtà sembrano disilluse rispetto all'ottimismo terapeutico della thèse. Questo mito della visibilità viene esposto dal filosofo e storico Foucault che utilizza la metafora del Panopticon per rappresentarla. Viene sostenuta quindi la guaribilità della follia attraverso il trattamento morale in quanto la follia penetrabile e trasparente. Trattamento che porta alla nascita della psichiatria moderna e dei manicomi, in quanto l'isolamento della malattia viene considerato punto fondamentale del trattamento. Nel terzo capitolo vengono descritte queste procedure di internamento. I malati mentali venivano reclusi in case di cure che non dovevano apparire come una prigione. Ciò che reclude è l'attenta sorveglianza del medico e degli operatori che andavano a formare un apparato di forza al quale la persona ricoverata doveva sottostare. Le osservazioni sui malati mentali sono state utilizzate nella presente dissertazione per descrivere concretamente ciò che Esquirol ha voluto esporre.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
785414_tesiesquirol.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.58 MB
Formato Adobe PDF
1.58 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/75847