La presente trattazione nasce dal desiderio di conoscere in maniera approfondita ed apprendere le strategie didattiche e le metodologie educative più efficaci da utilizzare nella scuola dell'infanzia con gli alunni affetti dal disturbo autistico, allo scopo di favorire lo sviluppo di specifiche competenze socio- relazionali. Essa, più precisamente, si prefigge di mettere in luce come i soggetti affetti da autismo possano sviluppare determinate competenze sociali, grazie alla presenza del gruppo dei pari ed all'intervento efficace dell'insegnante, nel ruolo di mediatore. In seguito ad un colloquio con il mio relatore, Mario Martinelli, avvenuto nel mese di giugno dell'anno scolastico 2014- 2015, ho deciso di intraprendere uno studio di caso all'interno di una scuola dell'infanzia della provincia di Torino. Il mio intento, più precisamente, è stato quello di studiare in maniera intensiva i comportamenti sociali manifestati da un bambino di sei anni, affetto dal disturbo autistico, nei confronti dei compagni e delle insegnanti, sia durante le attività strutturate, sia nel gioco libero. Questo studio di caso, in particolare, mi ha permesso di rilevare come l'azione congiunta delle insegnanti (curricolari e di sostegno) e del gruppo dei compagni, possa contribuire positivamente allo sviluppo di determinate competenze negli allievi in cui, solitamente, sono presenti compromissioni, più o meno gravi, nell'ambito delle interazioni sociali, della comunicazione (verbale e non verbale) e delle attività, che appaiono ripetitive e stereotipate.
APPRENDERE NEL GRUPPO DEI PARI CON LA MEDIAZIONE DELL'INSEGNANTE. UN'ESPERIENZA CON UN BAMBINO AFFETTO DA AUTISMO NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA.
PICATTO, GIULIA
2014/2015
Abstract
La presente trattazione nasce dal desiderio di conoscere in maniera approfondita ed apprendere le strategie didattiche e le metodologie educative più efficaci da utilizzare nella scuola dell'infanzia con gli alunni affetti dal disturbo autistico, allo scopo di favorire lo sviluppo di specifiche competenze socio- relazionali. Essa, più precisamente, si prefigge di mettere in luce come i soggetti affetti da autismo possano sviluppare determinate competenze sociali, grazie alla presenza del gruppo dei pari ed all'intervento efficace dell'insegnante, nel ruolo di mediatore. In seguito ad un colloquio con il mio relatore, Mario Martinelli, avvenuto nel mese di giugno dell'anno scolastico 2014- 2015, ho deciso di intraprendere uno studio di caso all'interno di una scuola dell'infanzia della provincia di Torino. Il mio intento, più precisamente, è stato quello di studiare in maniera intensiva i comportamenti sociali manifestati da un bambino di sei anni, affetto dal disturbo autistico, nei confronti dei compagni e delle insegnanti, sia durante le attività strutturate, sia nel gioco libero. Questo studio di caso, in particolare, mi ha permesso di rilevare come l'azione congiunta delle insegnanti (curricolari e di sostegno) e del gruppo dei compagni, possa contribuire positivamente allo sviluppo di determinate competenze negli allievi in cui, solitamente, sono presenti compromissioni, più o meno gravi, nell'ambito delle interazioni sociali, della comunicazione (verbale e non verbale) e delle attività, che appaiono ripetitive e stereotipate.File | Dimensione | Formato | |
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